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Grandi Eventi Marvel: Atti di Vendetta 1, recensione: la rivincita dei villain

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Se per giustificare la sua esistenza un eroe ha bisogno di un grande cattivo contro cui battersi, la Marvel ha senza dubbio provveduto a questa necessità fin dalla nascita del suo universo fumettistico. Nel concepire delle nemesi all’altezza dei propri campioni del bene, Stan Lee e soci hanno dato vita ad alcuni dei più grandi villain della storia dei comics e non solo. Basti pensare a personaggi dalla psicologia complessa e tormentata, quasi shakespeariana, come il Dottor Destino e Magneto o all’incarnazione del male assoluto, il Teschio Rosso. Una rogue gallery sterminata, che spazia dai grossi calibri dediti a piani di conquista come quelli citati alla semplice manodopera del crimine che si accontenta di rapinare banche. Gente come Melter, che era una spina nel fianco di Iron Man nei suoi primi anni di carriera nonostante la sua unica capacità fosse solo quella di sparare direttamente dal petto un raggio capace di fondere i metalli.

Nemici semplici per tempi più semplici. E in quei tempi più semplici i “cattivi” erano un elemento essenziale delle vicende dei super-eroi Marvel, fino a quando la realtà ha fatto drammaticamente capolino nei colorati albi in quadricromia dell’editore a seguito della tragedia dell’11 settembre. Quella data funesta segna uno spartiacque anche nella produzione dell’editore. Improvvisamente, gli eroi non affrontavano più i loro avversari tradizionali ma un pesante clima di restrizione delle libertà costituzionali, giustificato dalla necessità di garantire maggiore sicurezza alla nazione. Ecco comparire il famigerato Atto di Registrazione dei Super-Umani, con la comunità dei super-eroi drammaticamente divisa in una fazione pro e una fazione contro: la Civil War ideata da Mark Millar e Steve McNiven, che diede il via alla tendenza degli eroi "l’un contro l’altro armato" che ha attraversato il comicdom statunitense per almeno un decennio, lasciando in naftalina intere schiere di “cattivi” classici. Ma questa è un’altra storia. Noi invece torniamo indietro di 30 anni in uno dei periodi di massimo fulgore dei bad guys della Marvel.

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Era l’estate del 1989 quando la Casa delle Idee scelse alcuni tra i più importanti dei suoi villain come attori principali del canonico cross-over del periodo delle vacanze, donando loro un meritato momento di gloria. Dopo anni in cui i riflettori erano stati puntati principalmente sull’universo mutante e sulle testate degli X-Men, campioni di vendite assoluti di quel decennio, si decise di riportare l’attenzione su eroi classici come Vendicatori e Fantastici Quattro, che in quel periodo non si trovavano ai primi posti delle preferenze del pubblico. Serviva un’idea forte per attrarre i lettori e quell’idea arrivò, tanto semplice quanto efficace. Un misterioso e smilzo criminale, dotato della capacita del teletrasporto, invita a far parte di una Cabala segreta sei tra i più letali malvagi dell’Universo Marvel: il Dottor Destino, Magneto, Kingpin, il Teschio Rosso, Wizard e il Mandarino.  Una volta riunitisi in assemblea, il losco figuro suggerisce ai suoi interlocutori un piano della logica inoppugnabile: poiché gli eroi sono ormai abituati alle loro nemesi, che puntualmente sconfiggono, non resta altro che confonderli facendoli attaccare da avversari ai quali non sono preparati. Atti di Vendetta, questo il titolo dello storico evento che in quella lontana estate coinvolse l’intero parco testate Marvel, rappresaglia sapientemente ordita dalle sei menti criminali, denominatisi “agenti primari”, che dietro le quinte organizzavano attacchi agli ignari eroi da parte di nemici mai affrontati prima.

La trama principale si sviluppò principalmente sulle testate legate al mondo degli Avengers, salvo poi spandersi a macchia d’occhio su tutte le serie pubblicate dall’editore, passando dalle serie ragnesche a quelle mutanti, fino a quelle degli eroi urbani come Punisher, Daredevil e Moon Knight e tante altre. Il volume della serie Grandi Eventi Marvel, primo di due, con cui Panini Comics ristampa la saga a venticinque anni dalla prima pubblicazione italiana, contiene i capitoli principali dell’evento, pubblicati sulle collane “vendicative” Avengers, Avengers West Coast, Avengers Spotlight, Captain America, Iron Man, Quasar. È su queste pagine che prende le mosse Atti di Vendetta, con una fuga di massa di criminali dalla Volta, il carcere per superumani dell’Universo Marvel, ordita dalla Cabala e parzialmente contenuta da un intervento di Iron Man e Occhio di Falco. In rapida sequenza, vedremo i piani della malefica congrega prendere forma: dapprima con l’affondamento dell’Idrobase, la stazione acquatica dove in quel periodo gli Avengers avevano stabilito la propria base, qui difesa dal solo Quasar, successore del Capitan Marvel originale come Protettore della Terra appena reclutato dagli Avengers.

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Proprio Quasar sarà uno dei primi Vendicatori a doversi confrontare con un avversario per lui inusuale, Crusher Creel detto l’Uomo Assorbente, mentre Capitan America affronterà un suo tradizionale alleato, Namor il Sub-Mariner, mentalmente manipolato dal Controllore. Iron Man se la dovrà vedere contro il Demolitore, usuale avversario di Thor, e Chemistro, villain minore della scuderia Marvel. La saga prosegue anche in un trittico di Fantastic Four, riproposto nel volume, in cui il Quartetto dovrà affrontare non tanto gli attacchi a ripetizione di alcuni tra i più improbabili cattivi marvelliani, quanto il tentativo del Congresso degli Stati Uniti d’America di far approvare un atto di registrazione dei super-umani, antesignano di quello citato in apertura. Si passa senza soluzione di continuità ad un’avventura in due parti di Wolverine, in cui il mutante canadese in trasferta deve opporsi tanto al regime autoritario dell’immaginaria nazione sudamericana Tierra Verde, quanto allo Squalo Tigre, usuale avversario di Namor, inviato da Kingpin e soci per eliminare l’eroina locale, La Bandera. Ma la ragazza potrà contare sull’aiuto insperato di Logan. Il grande botto, l’acuto qualitativo, il volume lo riserva per il finale, con un episodio di Avengers West Coast scritto e disegnato da John Byrne, il “Re Mida” del fumetto americano anni ’80. Seppur collegato ad Atti di Vendetta, con lo scontro tra la filiale della Costa Ovest degli Avengers e gli U-Foes, controparti malvagie dei Fantastici Quattro, l’episodio è un tassello importante della trama inerente Scarlet Witch e la sua trasformazione in “Scarlet Nera” che il cartoonist stava brillantemente portando avanti sulla collana, ispirando più di tre lustri dopo Brian Micheal Bendis per la sua seminale Avengers: Disassembled.

Dal punto di vista qualitativo, Atti di Vendetta è caratterizzata da alti e bassi dovuti alla differente caratura delle testate e degli autori coinvolti. La punta di diamante, come abbiamo detto, è sicuramente rappresentata dalla presenza di John Byrne, autore che non ha certo bisogno di presentazioni, esponente della nobiltà del fumetto americano degli anni ’80 insieme a talenti come Frank Miller e Walter Simonson. L’artista canadese cura sia i testi che i disegni di Avengers West Coast, realizzando tavole spettacolari improntate alla bellezza delle figure e alla potenza delle immagini. Per Avengers invece Byrne è autore solo dei testi, e confezione un’avventura avvincente per le matite classiche del compianto Paul Ryan, autore anche della storia di Quasar scritta da Mark Gruenwald. Troviamo il rimpianto “Gru”, che aveva fama di essere un’enciclopedia vivente di storia Marvel, anche ai testi di Captain America, testata che curò per un decennio e che lasciò poco prima della sua improvvisa scomparsa. Kieron Dwyer, figlioccio di Byrne, illustra la sequenza dedicata al Capitano con tratto muscolare e deciso. Ottimo anche il trittico di Fantastic Four scritto da un Walter Simonson che stava per iniziare la sua bella run come scrittore/disegnatore sulla testata del Quartetto. Di questi primi tre numeri firmò solo i testi, per i disegni del veterano Rich Buckler e del debuttante e futura star Ron Lim. Da riscoprire per la gustosa ironia dei testi di Simonson, e per l’idea di un atto di registrazione per super-umani subito bollata come una stupidaggine dal suo stesso ideatore (mentre i già citati Millar e McNiven, quasi vent’anni dopo, ci costruiranno sopra uno dei più grandi successi della storia Marvel). Il dittico di Wolverine, oltre che per i testi del grande Archie Goodwin, si segnala per la riuscita collaborazione al tavolo da disegno tra l’onnipresente Byrne, autore degli schizzi e Klaus Janson, autore dei disegni finiti. Il risultato finale è un piacevolissimo ibrido tra la consueta potenza della matita di Byrne e il pennino “sporco” di Janson.

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Le noti dolenti, che contribuiscono ad abbassare la qualità del volume, arrivano dalle pagine di Avengers Spotlight e Iron Man, dove la presenza di autori dal tratto a dir poco incerto come Al Milgrom e Herb Trimpe, onesti e preziosi faticatori del tavolo da disegno che di certo non passeranno alla storia per la qualità del proprio lavoro, pregiudica l’effetto d’insieme della raccolta. La saga, a trent’anni dalla prima lettura, risulta ancora avvincente, per quanto sia la fotografia di un’era più ingenua del fumetto americano: ma la sua forza sta proprio in questo. Sorprendono comunque i tanti spunti (l’atto di registrazione, l’evasione dalla Volta, la Cabala segreta di super-criminali, la follia di Scarlet) che verranno ripresi in seguito da autori successivi, come i già citati Bendis e Millar, con una modalità che non sembra essere casuale.

Atti di Vendetta viene presentata da Panini Comics in un brossurato della linea Grandi Eventi Marvel a cui fa seguito la seconda parte in cui la saga dei villain entrerà nel vivo con momenti entrati nella storia come la rivelazione della vera identità dell’ideatore del piano, lo scontro tra Magneto e il Teschio Rosso, il debutto dei New Warriors, l’arrivo di Scarlet Nera e il coinvolgimento di altri eroi di primo piano come Thor e Spider-Man.

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: Testi di John Byrne, Mark Gruenwald, Walter Simonson, Dwayne McDuffie, Archie Goodwin, disegni di John Byrne, Dwayne Turner, Paul Ryan, Rich Buckler, Kieron Dwyer, Klaus Janson, Al Milgrom, Herb Trimpe
  • Genere: Supereroistico
  • Formato: 17x26,304 pp., B., col.
  • Prezzo: 23€
  • ISBN: 978-8891246516
  • Voto della redazione: 7
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