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La gioventù di Topolino, recensione: il giovane/vecchio Mickey secondo Tèbo

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Alle fine del 2015, Glénat annunciò un singolare progetto a fumetti: 4 volumi d’autore affidati a 5 celebri fumettisti, con protagonisti Topolino e i suoi amici. La particolarità dell’operazione è dovuta al fatto che l’editore lasciava piena libertà creativa agli autori che avrebbero, dunque, potuto esplorare il mondo Disney secondo la propria visione artistica e con il proprio stile. Gli artisti coinvolti furono Cosey, Trondheim/Kéramidas, Tébo e Régis Loisel.

Il più recente volume ad approdare in Italia è La gioventù di Topolino di Tèbo, al secolo Frédéric Thebault. Classe 1972, l’artista è molto apprezzato in patria ma non molto conosciuto in Italia dove di suo è arrivato ben poco (Capitan Bicipiti. L’invincibile per EMP e Alice nel paese delle scimmie per Bao Publishing). Il volume disneyano, che ha anche vinto il Prix Jeunesse ad Angoulême, rappresenta dunque l’occasione giusta per scoprirlo.
Tèbo si approccia al personaggio Disney di Topolino creando una sorta di miniserie composta da vari episodi totalmente autoconclusivi. Lo schema adottato, nonché il pretesto per dare il là alle avventure, è il seguente: Norberto, nipote di Topolino, va a trovare un vecchio ma ancora arzillo Mickey che, di volta in volta, cattura la sua attenzione raccontandogli le sue avventure passate. Queste storie si svolgono in diversi periodi storici, ovvero il vecchio West, il proibizionismo, la corsa allo spazio e così via.

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Le storie composte da un numero di pagine variabile, sono distanti dallo stile classico delle avventure Disney a fumetti, sia da quelle italiane, che da quelle americane che, naturalmente, da quelle francesi. Tèbo, dunque, segue uno stile che mescola un forte taglio umoristico a una forte componente avventurosa. Più che ai fumetti, infatti, l’artista guarda al primo periodo di Mickey Mouse, quello dei corti in bianco e nero e delle prime strip pubblicate sui giornali in cui Topolino è ancora lontano dal trasformarsi nel borghese cittadino di Topolinia dei cartoon e nell’infallibile detective dei fumetti. Il Topolino qui presente è un discolo assetato d’avventura che, di volta in volta, deve sopraffare il suo storico rivale Pietro Gambadilegno che lo ostacola in ogni sua iniziativa. Una scelta, questa, non lontana da quella di Paul Rudish per la recente e premiata serie di corti animati.

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Avventure, dunque, veloci, leggere e movimentate, condite da numerose battute. L’aspetto che più sottolinea l’autore, oltre all’indole avventurosa del personaggio, è quella creativa con la quale Topolino inventa di continuo nuovi oggetti per superare le situazioni più disparate.

Lo stile grafico di Tèbo è, naturalmente, uno degli aspetti più importanti di questo lavoro. La rielaborazione grafica del fumettista è decisamente lontana da quella classica disneyana: i personaggi, Topolino in primis, risultano estremamente stilizzati e deformati, ma naturalmente mantengono le caratteristiche peculiari che li hanno resi celebri.
Le tavole sono dinamiche  e spettacolari, c’è una grossa cura dei dettagli e le gabbia è sempre varia e ben strutturata. Spesso e volentieri l’autore si lascia andare in spettacolari splash-page, alcune delle quali mostrano i personaggi in movimento in perfetto stile Gianni de Luca.

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La gioventù di Topolino viene proposto in Italia da Giunti Editore in un volume cartonato di pregio, con bordo telato e carta opaca di grammatura elevata. Il formato 24x32 consente di poter gustare le splendide tavole di Tèbo in un formato degno. L’operazione è divertente e riuscita e ci offre una versione di Topolino sicuramente personale. I puristi sono dunque avvisati: si tratta di un diversement di cui ci dispiace averne assaggiato così poco.

Dati del volume

  • Editore: Giunti Editore
  • Autori: Testi e disegni di Tèbo
  • Genere: Umoristico
  • Formato: 24x32 cm, 80 pp., C., col.
  • Prezzo: 25€
  • ISBN: 978-8852229138
  • Voto della redazione: 8
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