Menu
Igor Della Libera

Igor Della Libera

Peter David: Havok Factor

  • Pubblicato in News

Attenzione! La seguente notizia può contenere spoiler!

XFACTOR200Il primo strillone mutante dell'anno proviene dalla serie X-Factor di Peter David. Premettiamo che non muore nessuno, nè che Wolverine entra nel gruppo in pianta stabile (o forse succederà?), facendo l'en plein di partecipazioni mensili, semplicemente, in modo naturale, consequenziale e legato alla trama generale (elementi che di questi tempi vengono sempre di più accantonati) ritorna Havok.

Naturale perché il personaggio era il leader del primo ciclo di X-Factor scritto da Peter David quando la compagine era governativa e passava il tempo in geniali sedute psicanalitiche che hanno fatto la storia di certo fumetto intelligente americano. Consequenziale perché Havok, in coppia con Polaris, ritorna dallo spazio dove ha peregrinato per diverso tempo.

Infine la trama generale non può che ricavarne un salutare shock visto che Havok torna in un gruppo che del suo vecchio ha solo il nome e qualche personaggio e che dovrà confrontarsi con il leader attuale: l'uomo multiplo Jamie Madrox.

Sarà un piccolo Schism oppure i due, pur avendo visioni opposte, andranno d'accordo. Peter David ammette che l'evento è ancora un po' prematuro: “Dopotutto Havok sta tornando e Madrox al momento non è proprio presente. Potrebbe succedere che nel momento in cui i due si incontreranno, capiranno entrambi di essere indispensabili per il gruppo. Ovviamente non ci sarà nessun numero che porterà in copertina “Madrox e Havok: scontro per X-Factor” perché, anche se magari venderebbe qualche copia in più, va contro lo spirito di questo fumetto”. Un pensiero in puro stile David che può rassicurare i lettori sul fatto che anche il 2012 avrà il suo X-Factor.

 

Marvel: parla Alonso

  • Pubblicato in News

Attenzione: la seguente notizia contiene spoiler!

buckyNonostante l'eco delle roboanti vendite degli avversari si senta ancora nelle stanze della Marvel comics, la casa editrice non ha approntato piani dell'ultimo momento e ha deciso di proseguire coerentemente sulla sua linea di recupero della continuity offrendo al contempo ai personaggi classici nuovi scenari.

Axel Alonso apre il suo discorso proprio su questo punto. “Gli eventi come Fear Itself piacciono ai lettori, creano un alchimia comune tra le testate spingono ad appassionarsi a personaggi che altrimenti non si sarebbero letti. Detto questo l'evento non si chiude mai con l'ultimo numero ma è solo il preludio alla successiva serie di situazioni. Capitan America e soprattutto Hulk racconteranno storie personali degli eroi ma entrambe le narrazioni saranno dipendenti da quanto avvenuto in Fear Itself, in particolare per Cap sarà cruciale la conoscenza che Bucky non è morto ma che ha solo finto per tornare ad essere il Soldato D'inverno. A questo proposito Brubaker voleva che morisse alla fine di Gulag ma noi abbiamo pensato di spostare la “morte” del cap sostituto in Fear Itself per una questione d'impatto sui lettori e perché avevamo bisogno di un fattore che scatenasse il ritorno di Steve nei panni del capitano”.

Ogni anno Marvel è caratterizzato da alcuni personaggi. C'è stato il tempo di Moon Knight, quello di Deadpool (fu lo stesso Alonso a rischiare in prima persona la chiusura dell'amata Cable e Deadpool per proporre la testata a solo del mercenario chiaccherone). “Quest'anno i riflettori saranno puntati su Occhio di Falco per dovere di film e su Nova. Su quest'ultimo il Point One in uscita in questa settimana chiarirà la sua importanza nel futuro. Ovviamente, ma non è più una novità ci sarà la testata del Soldato D'inverno di Ed Brubaker e Butch Guice e anche lui avrà il suo spazio.”

Non solo aperture e nuove speranze per vecchie glorie ma anche inaspettati dietro front. Il più grosso si chiama Alpha Flight. “Lo so siamo passati da una mini ad una regular per poi tornare alla mini e chiudere la testata. La critica e una parte di pubblico ci chiedono di riprovarci ma adesso non è il momento. Comunque gli alphani appariranno in tante testate nel 2012 tenendo via l'attenzione sul loro marchio.”.

Sulle serie vendicative Alonso si sbilancia solo su un nome già parecchio abusato quello di Norman Osborn e del suo ritorno.”Vero che la miniserie di Osborn della Kelly Sue Deconnick è stata molto interessante è che c'è un segreto nella cassetta di sicurezza dell'imprenditore da svelare ma Bendis non si soffermerà su quello, ha la sua, lunga, storia da raccontare. Il suo Osborn.”

DC: le vendite sorridono al reboot

  • Pubblicato in News

1320660549Prima del debutto del reboot i vertici DC avevano detto che non puntavano alle fumetterie (market share), che le nuove testate avrebbero avuto bisogno di tempo per superare gli avversari sugli scaffali dei comic shop. Mani avanti, dunque, temendo l'ipotesi di un lancio che sarebbe durato il tempo di un'uscita. Il pericolo che con le successive, quelle del mese d'ottobre, le nuove testate soffrissero di un calo era tangibile ecco perché i dati di vendita dei numeri due sono stati assai lusinghieri facendo stappare bottiglie di champagne nella sede della (non più tanto) distinta concorrenza.

Nel dettaglio la DC si è imposta sia sulle vendite che sui dollari incassati superando la Marvel rispettivamente del 10 e del 20%. Il trend positivo si è rafforzato poi vedendo che nella classifica dei 20 fumetti più venduti, 17 sono a marchio DC che ha piazzato sul podio più alto la Justice League di Geoff Johns e Jim Lee.

Raggiunta la vetta adesso viene il difficile cioè continuare a starci. John Rood e Bob Wayne capi del reparto marketing e vendite della casa editrice, hanno le idee chiare sul presente e sul futuro del nuovo universo fumettistico.

“Era facile prevedere che la Justice League fosse una testata da primato come non serviva la palla di vetro per capire che Grant Morrison avrebbe fatto di nuovo volare in alto Superman. Ma la cosa – parola di Bob Wayne – che più mi riempie d'orgoglio sono le tre ristampe di un titolo come Animal Man con un taglio grafico impegnativo e lontano da quelli che potevano essere i canoni classici. Stesso discorso per Swamp Thing. Ecco la vittoria DC è nata con questi albi”. Rood è convinto di un altro fattore, quello dell'ottimo risultato delle famiglie di testate. Soprattutto le quattro di Lanterna Verde che si sono comportate tutte benissimo aumentando la forza del personaggio già molto in vista anche prima di Flashpoint. Un altro punto toccato dai due dirigenti ha riguardato le vendite su supporto digitale.

“Le vendite digitali, in particolare della Justice League, hanno sopperito all'esaurirsi del comic book nei negozi e hanno coperto il lasso con le successive ristampe. Nei prossimi mesi stiamo preparando un piano di distribuzione che non colga sia noi che i negozianti impreparati. Prevediamo di essere coperti fino ad aprile. - assicura Bob Wayne.”

Le vendite dirette hanno finalmente arriso alla DC dopo anni di incontrastato dominio Marvel. Bob e Rood spiegano le loro intenzioni. “La Marvel ha vinto anche perché ha sempre imposto un numero di testate notevole occupando letteralmente il mercato. Possiamo dire, anche se la questione è più editoriale, che è nostra intenzione impostare altre mini, o serie a stagione tipo i telefilm con altri personaggi, forti del riscontro che abbiamo avuto con la prima ondata. Si è possibile che ce ne sia una seconda”.

La domanda finale sul futuro ovviamente è destinata ad una risposta di comodo. Wayne assicura che ci sarà grande attenzione per tutte le linee dei 52 e che adesso, vista la grande richiesta da parte del pubblico, dovranno occuparsi dei primi trade book delle nuove serie. È indubbio, infatti, che sono molti i lettori che aspettano il trade per avere e leggere i primi numeri delle serie tutti assieme e ad un prezzo minore. “Inutile dire che il reboot” chiude Wayne “è ideale per questo tipo di operazioni e per aggiungere altri lettori a quelli cospicui che abbiamo già conquistato”.

NYCC 2011: la Dark Horse galoppa

  • Pubblicato in News

JUL110017

La casa editrice Dark Horse ha 25 anni di storia editoriale alle spalle eppure continua a stupire con una linea di progetti fumettistici che nascono in altri media; licenze come quelle di Buffy e Star Wars che hanno trovato nuova energia nelle produzioni comics della casa del cavallo nero.Tra le novità più contaminate c'è sicuramente il fumetto Orchid di Tom Morello, mente musicale dei Rage against the machine.

La conferenza si apre con la serie antologica Dark Horse Presents. Siamo arrivati al quinto numero presentato in sala per l'occasione. Una storia di Goon slegata dalla serie regolare di Eric Powell che lo stesso autore descrive così: “ Isolation è la storia di un robot che ha due scelte o uccidere se stesso o imparare a masturbarsi”. L'antologia continua con tre numeri dedicati a Hellboy, anche se il personaggio è appena passato a miglior vita. Spazio dunque a storie ambientate nel passato o vicende mai raccontate di altri personaggi della saga del “bambino infernale”. Al timone non c'è solo il creatore e demiurgo del personaggio Mike Mignola ma anche artisti del livello di John Arcudi e Duncan Fegredo sono al lavoro su queste storie speciali.

Arriva il momento della “novità” Tom Morello che si dice assai coinvolto e eccitato dal progetto Orchid. “La miniserie di dodici numeri - spiega - sarà accompagnata da altrettanti pezzi musicali che comporranno un vero e proprio album, colonna sonora alle vicende politiche e liberali del fumetto che racconta le vicende di una prostituta adolescente decisa ad andare oltre al ruolo che gli ha imposto una società sbagliata”.

Dopo una serie di annunci veloci, tra cui quello della fine di Fear Agent di Rick Remender, arriva il momento delle due licenze più importanti della casa editrice per bacino d'interesse. Nella linea Star Wars Jan Duursema con John Ostrander scriverà Dawn of the Jedi, sulle origini dei primi a fregiarsi del titolo di Jedi. Non solo Jedi all'orizzonte delle guerre stellari a fumetti, ma anche la conclusione della serie quasi regolare Knights of the Old Republic e due progetti solisti dai titoli Darth Vader and the Ghost Prison e Boba Fett is Dead.

Il momento tanto atteso dei Fan è quello che introduce le novità della nona stagione di Buffy the Vampire Slayer, appena iniziata in America. “Il cambiamento sostanziale è che ci sarà molta interazione tra Angel e Faith e Buffy. Il problema, dell'ottava è che con il tempo ha perso di coerenza, causa anche i troppi scrittori, diventando troppo grande. Adesso con la nona torneremo con i piedi per terra, a parlare di vicende “umane” nel senso che racconteremo storie dei vari protagonisti - dice l'editor Scott Allie che entra poi nel dettaglio - Con il numero cinque ci sarà una storia su Willow e Harmony, nel sei introdurremo il padre di Faith”. Con Joss Whedon spiaggiato in lidi vendicativi, a tenere le redini del Buffyverse sarà Christos Gage (scrittore di Angel e Faith) che parla di personaggi come Connor, molto amati dal pubblico, che potrebbero apparire grazie all'assenso di papà Whedon. “L'importante - precisa lo stesso Gage - è di dare alla serie e ai suoi personaggi una dimensione più vicina alla serie tv che si era persa nell'ultimo pezzo della stagione otto”. Non ci saranno one-shot dedicati al Buffyverse, ma un paio di miniserie sono in programma.

Le licenze Dark Horse non finiscono qui e i progetti futuri sono ancora in costruzione; molto bolle in pentola e la casa editrice non sembra sentire il suo quarto di secolo, anzi ad ogni manifestazione è capace di proporre qualcosa di nuovo sia con i suoi progetti originali che con quelli presi in prestito, e spesso migliorati, dal mondo dell'intrattenimento extra fumettistico.

Sottoscrivi questo feed RSS