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La lettera dal futuro di Gipi a Matteo Salvini

Fra i personaggi politici più presenti sul web e in tv, Matteo Salvini è sicuramente ai primissimi posti. Le sue dichiarazioni sono praticamente sempre al centro di polemiche, in particolari su temi caldi quali immigrazione e integrazione. Gipi ha deciso così di scrivere una lettera aperta al leader della Lega, pubblicata su Il Post, in cui il fumettista e regista immagina di aver costruito una macchina del tempo per incontrarlo nel futuro, ormai anziano. Ve ne riportiamo un pezzo:

"Se sono qui, adesso, a scriverti, Matteo, è perché tutto è andato molto bene. La macchina del tempo ha funzionato e sono anche riuscito a tornare indietro. Mia moglie non si è praticamente accorta di niente. Un attimo prima ero lì e un attimo dopo ero tornato. Nel nostro tempo tutto è avvenuto in un attimo, ma nel futuro mi sono fatto quasi una settimana.

E nel futuro, Matteo, ed è per questo che ti scrivo ora, ti ho cercato.
E ti ho trovato.
Come te la passavi?
Non ti piacerà.

Eri barricato – anziano, malaticcio e fragile – in un appartamentino al pianoterra di uno stabile di Borgosesia. Non eri solo, c’era anche un tuo collega, un certo Buonanno, che tra evidenti segni di demenza senile, blaterava di essere stato addirittura sindaco di quel paese. Borgosesia. Sul momento, sono sincero, Matteo, non gli ho creduto, ma una volta tornato a casa ho visto che sì, quel vecchietto rincoglionito aveva detto il vero. Era stato davvero sindaco di Borgosesia. Cioè oggi. Adesso, tornando, ho visto che ha recintato il paese con del filo spinato e messo dei recinti elettrificati per non far passare gli immigrati.
Ottima idea Matteo, neppure a me piacciono i negri e soprattutto i poveri. Però devo dirtelo: non ha funzionato.

Voglio dire, quando vi ho trovati, nella Borgosesia del futuro, eravate entrambi rintanati in casa. Spaventati e soli. Arrabbiatissimi, devo dirlo, uguale a ora. Ma con quella rabbia di chi è stato sconfitto e si consola e si consuma nel revocare bei tempi mai esistiti e brontolare di quanto il mondo sia andato in malora.
Perché a Borgosesia, nel futuro, più della metà della popolazione era costituita da immigrati, figli di immigrati, nipoti di immigrati. Ecco, lo so che ci resterai male, Matteo, ma è andata così.

Ci avete provato ma non ci siete riusciti."

Potete leggere la lettera integrale su Il Post.

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