Perfect Blue
- Scritto da Carlo Alberto Montori
- Pubblicato in Toon
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La protagonista è Mima Kirigoe, cantante del celebre terzetto femminile CHAM!, che decide di lasciare il gruppo musicale per intraprendere una carriera da attrice; questa svolta lavorativa infastidisce più di un fan, tra i quali spicca uno stalker che comincia a perseguitare Mima e a spacciarsi per lei online pubblicando su un sito accurate descrizioni delle attività svolte giorno per giorno. Gli atteggiamenti di questo maniaco diventano sempre più pericolosi e alcuni incidenti colpiscono i colleghi di Mima, così la idol comincia a preoccuparsi per la propria sicurezza…
Il primo fattore di Perfect Blue che ha sorpreso la critica e il pubblico è stato il suo genere, dato che difficilmente si vedono thriller psicologici realizzati in animazione. Il fatto di essere un cartone adulto e diverso dagli standard non è il solo motivo per cui il film, concepito come un prodotto per l'home video, riscuote un consenso tale da farlo subito passare anche sul grande schermo raggiungendo addirittura le platee d’oltreoceano. Questo genere narrativo viene poi applicato a un contesto dai toni diametralmente opposti come il mondo delle idol, giovani dive giapponesi al centro di un enorme business sconosciuto alla maggior parte degli spettatori occidentali, che potrebbero scoprirlo qui trovando un ulteriore motivo di interesse in Perfect Blue.
Il modo in cui Kon gioca col mondo reale e l'immaginazione per disorientare e stupire lo spettatore non consente al pubblico di adagiarsi, ma richiede una fruizione attenta e un totale coinvolgimento nella vicenda di Mima, le cui paure e angosce sono rappresentate in modo intenso e claustrofobico. Il montaggio è tutt'altro che "gentile" nei confronti dello spettatore, omettendo i campi lunghi per introdurre una nuova ambientazione o effetti visivi per distinguere le sequenze di sogno e i flashback; il risultato è un ritmo più frammentato e incalzante, che a fronte di un impegno maggiore premia il pubblico con sensazioni differenti da quelle di film più lineari.
Tra gli attestati di stima dimostrati nei confronti dell'esordio alla regia di Kon va annoverato sicuramente quello del regista americano Darren Aronofski che, per il suo film "Requiem for a dream", ha addirittura pagato i diritti di Perfect Blue per poter riprodurre la scena della vasca da bagno, inquadratura per inquadratura.