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Uncanny 1 - La stagione degli spiriti affamati

Dominic Weawer è un uomo piccolo e solo, privo di qualsiasi etica e morale, con un passato che è meglio dimenticare; in sostanza, una di quelle persone che sperate di non incontrare mai, nel corso della vostra vita. Ma Weaver è anche un “Attivo”.

Cos’è un Attivo? In Uncanny, serie a fumetti realizzata da Andy Diggle (testi) e Aaron Campbell (disegni), un attivo è un meta-umano, un individuo dotato di un singolare potere, che gli permette di fare cose non concesse a una persona qualunque.
Il potere del protagonista è quello di “assorbire”, per una quantità limitata di tempo, tutte le conoscenze e le abilità delle persone con le quali entra in contatto epidermico. Qualcosa di fantastico e unico, che consentirebbe a una persona dotata di un minimo di furbizia e spirito di sopravvivenza di vivere un’esistenza agiata e sicura. Ma non è questo il caso, perché, diciamocelo, Weaver è una mezza sega, capace di trovarsi nei guai fino al collo dopo aver tentato di imbrogliare un boss della malavita di Singapore, che non desidera altro che fargli la festa.

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L’unica speranza di salvezza per il nostro sarà rappresentata da una meravigliosa donna, vestita in una conturbante tuta di pelle nera, a bordo di una moto sportiva: no, non è Trinity di Matrix, si chiama Maggie Ford. Grazie all’aiuto della sua nuova e misteriosa alleata, Weaver riuscirà a salvare la pelle, sfuggendo da una minaccia rilevante, salvo poi trovarsi invischiato in una guerra fra superpotenze segrete per il controllo degli Attivi. Perché Dominic non è l’unico individuo al mondo a essere dotato di poteri, ce ne sono molti altri, a partire proprio da Maggie, ognuno dotato di una diversa abilità.
I due inizieranno a lavorare insieme per un’agenzia segreta guidata da Deacon Styles, un uomo con molti segreti e intenzioni tutt’altro che chiare.
La prima missione? Rapire il Dottor Felix De Santos, che sembra aver scoperto il segreto dietro gli Attivi, segreto da condividere con il migliore offerente, al fine di creare intere legioni di superumani.

Andy Diggle, scrittore inglese con una certa esperienza nel mondo del fumetto, mainstream e non, confeziona un prodotto interessante e gradevole alla lettura: Uncanny è, in sostanza, un fumetto classificabile nel genere “crime”, condito con elementi narrativi appartenenti al fumetto supereroistico.
Diciamolo: niente di assurdamente originale. Da anni, infatti, assistiamo a un’invasione di storie ed elementi simili, sia nei fumetti, che al cinema, che in TV, tanto che appare superfluo fare esempi, dato che ognuno potrà portarne alla mente diversi senza troppa fatica.

La nota di originalità di Uncanny sta nel modo nel quale la storia viene confezionata e proposta: leggendo i primi sei episodi della serie, sembra quasi di assistere alla prima stagione di una serie TV adattata a fumetto, nella quale i misteri ci vengono svelati a poco a poco, e ogni soluzione apre la strada a nuovi interrogativi. La narrazione è fortemente decompressa: poche vignette per pagina, dialoghi cadenzati ed essenziali, scene di azione spettacolari, e cliffhanger finale che non può non lasciare il lettore desideroso di sapere “come va a finire”.

Un’altra nota di merito per lo sceneggiatore sta nel come riesce a esplorare i suoi personaggi: il protagonista, Weaver, è un personaggio a tutto tondo, profondo e realistico nella sua caratterizzazione psicologica, sebbene tutt’altro che positivo. Maggie Ford è la spalla ideale: forte, carismatica e misteriosa al punto giusto. E, infine, Deacon Styles rappresenta il personaggio criptico ed ermetico, sempre in bilico fra bene e male, le cui reali intenzioni ci verranno svelate alla fine. Forse.

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Dal punto di vista grafico, il lavoro di Campbell si dimostra più che sufficiente e soprattutto adatto a una narrazione molto dinamica: le anatomie dei personaggi sono plastiche e realistiche, le scenografie dettagliate e precise, specie delle location urbane. Il disegnatore si dimostra anche molto abile nel calibrare al meglio le luci e le ombre, dando un taglio visivo che si confà al meglio a una serie a fumetti dal sapore hardboiled.

Un limite piuttosto evidente sono però i volti dei personaggi: Campbell sembra far riferimento a modelli reali (leggi, fotografie) per la realizzazione fenotipica dei character, lavorando molto di post-produzione (leggi, Photoshop), cosa che li rende lievemente inespressivi e un po’ tutti troppo simili fra loro.
Analizzando alcune tavole non si può non trovare una certa similitudine con il disegno di Greg Land, artista fortemente criticato per quanto detto sopra.

Uncanny è, dunque, un fumetto sincero e godibile, dal taglio fortemente televisivo, che si fa leggere tutto d’un fiato e senza troppo impegno, sapendo però stuzzicare sapientemente l’interesse del lettore, il quale riesce facilmente ad appassionarsi alle vicende di un simpatico furfante dotato di superpoteri.

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: Testi di Andy Diggle, disegni di Aaron Campbell
  • Formato: 17x26, B., 160 pp., col.
  • Prezzo: 15 €
  • Voto della redazione: 6,5
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