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Classici Mad 1

Classici Mad 1Mad in patria è un'istituzione che va avanti da più di cinquant’anni.
È sopravvissuto alla censura nata a seguito di quel Seduction of the innocent che causò la chiusura della EC Comics di William M. Gaines e ha gettato le basi del genere parodistico e satirico a fumetti, nel quale è tutt’ora maestro.
Harvey Kurtzman ne fu l’ideatore e unico autore per i primi anni e a lui e ai grandissimi disegnatori Wally Wood, John Severin, Bill Elder e Jack Davis il fumetto mondiale deve molto.

Nei primi ventitrè numeri in formato rivista, questi autori, dopo un rodaggio iniziale nel quale venivano prese in giro le storie e i generi propri della EC Comics (horror, fumetti di guerra, fantascienza), hanno iniziato a spaziare coinvolgendo nelle loro rivisitazioni anche romanzi famosi, film celebri o fumetti di altre case editrici, cosa che ha procurato anche alla EC Comics anche delle grane legali.

In Italia Mad non è praticamente mai stato pubblicato e quest’opera della Planeta DeAgostini poteva colmare un gap importante per gli appassionati.

Peccato che, in un'ipotetica scuola di editoria, questa edizione dovrebbe essere presa come esempio negativo.

Il formato della tavola è stato eccessivamente ridotto e il lettore perderà molte diottrie per riuscire a cogliere l’enorme quantità di dettagli disseminata dai disegnatori in ogni vignetta, senza contare il fatto che l’eccessiva riduzione ha assottigliato talmente i tratti di alcune illustrazioni che alcuni dettagli delle espressioni dei volti, nonché alcuni panneggi o campiture, sono scomparsi.
L’apparato redazionale è scarno e catalogato erroneamente; non vengono quasi mai fornite indicazioni sulle storie parodiate fallendo nel coinvolgere il lettore nel meccanismo basilare della parodia.
Unica nota positiva è la traduzione che, pur non eccellendo, riesce nel non facile intento di mantenere il senso di quasi tutti i giochi di parole inseriti da Kurtzman nelle sue storie.

La lettura di un tomo come questo sarebbe dovuta essere rilassante e divertente, ma i difetti sopra menzionati appesantiscono tutto, azzerano il coinvolgimento e  rendono impossibile riuscire a leggere il volume tutto d’un fiato senza posarlo per riposare gli occhi.

Questo poteva e doveva diventare un volume da avere per ogni appassionato di fumetti; le potenzialità c’erano, ma il cattivo rapporto prezzo/qualità editoriale e l’eccessivo tempo passato tra l’uscita del primo numero e la pubblicazione del secondo e risolutivo volume ha reso quest'opera adatta solamente a quei pochi che si accontenteranno, ormai stanchi di aspettare un'edizione decente di Mad in lingua italiana.


Cris Tridello
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