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Hollywood Bau

Hollywood Bau (Alta Fedeltà/Edizioni BD, 152 pagine in bianco e nero, € 12,00) testi di Francesco Tacconi, disegni di Mauro Marchesi

“Dimmi cosa vedi?”…
Vuoi sapere cosa vedo? Vedo un buon fumetto, ben scritto e ben disegnato. In un bianco e nero, alternato da sfumature e grigi, che non fa rimpiangere i colori.
E la cosa che rincuora e incoraggia è che è un prodotto totalmente “made in Italy”.

La storia di Hollywood Bau è godibilissima, leggera e frizzante. Niente riferimenti letterari o intenti filosofici ad appesantire la vicenda. Solo una ragazza – un’ex-pornostar – bella e molto pericolosa che gestisce un hotel nel mezzo del deserto, aiutata da una coppia di pinguini, e che intraprende una missione a scopo di vendetta (non è la prima e non sarà l’ultima, per fortuna).

Certo, poi ci sono anche il ministro dell’Oltre Wando Osirio dedito a particolari perversioni con la vaselina, una ragazza dalla mandibola di ferro, Waldo inchiodato al muro e poi squartato, e, ovviamente, non potevano mancare un pullman carico di musicisti cinesi e un misterioso personaggio alla ricerca della nostra protagonista… ma questi sono tutti dettagli… o no? Insomma, Hollywood Bau è un po' come mettere Topolino, Preacher, Le ragazze del Coyote Ugly e Thelma & Louise nello shaker. Agitate forte... et voilà!

Dimmi cosa vedi ha un ritmo incalzante, centrifugo: coinvolge tutto e tutti attorno a un singolo evento. E, sinceramente, è difficile interrompere la lettura una volta che si è cominciato.
Francesco Tacconi intreccia eventi meglio di una magliaia e Mauro Marchesi convince sia nelle ambientazioni che nelle scene d’azione. Superba poi è la scelta di far parlare i personaggi sullo sfondo attraverso immagini.

La chicca? Una vecchietta apparentemente innocua che arrotonda la misera pensione dedicandosi a rapine ed estorsione: un modo originale per sbarcare il lunario in tempi difficili...
Il neo: il prezzo che terrà lontani molti lettori. Ma si sa: la qualità…

Che dire? Ci piace? E come no? E aspettiamo pure il seguito (dolorosamente, visto il finale mozzafiato…).



Matteo Mezzanotte
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