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Supergirl 1

Supergirl 1 (Planeta DeAgostini, brossurato, 144 pagine a colori, € 11,95) testi di Jeph Loeb, disegni di Ian Churchill

In una delle prime storie di Superman/Batman abbiamo assistito al ritorno in scena di un personaggio che i fan dell’Uomo d’Acciaio non avevano di certo dimenticato: Supergirl. È proprio in quella sede che Jeph Loeb dimostrò di avere un certo feeling con la supereroina, scrivendo una delle saghe più valide della sua gestione della serie dedicata alle due più grandi icone della DC Comics.

Il fatto che Jeph Loeb abbia una certa predisposizione a narrare le vicende della Ragazza d’Acciaio viene riconfermato dall’esordio della nuova serie di Supergirl, per mezzo di una storia dai toni classici illustrata, però, secondo canoni più moderni da Ian Churchill. Uno story-arc di discreto livello, una lettura agevole adatta tanto ai lettori di vecchia data quanto ai neofiti.
Qualche perplessità arriva invece da alcune pecche a livello di sceneggiatura, tra cui un finale che somiglia a un nulla di fatto, e combattimenti spesso pretestuosi a cui si tenta di dare giustificazioni non sempre convincenti. La serie di incontri/scontri, piuttosto forzati, con supergruppi del calibro di JSA, Giovani Titani, Outsiders e JLA, confluisce poi in cliché già molto battuti, a dimostrazione di come si voglia restare fortemente ancorati a una certa tradizione del genere supereroistico.
Anche se a discapito dell’originalità, il risultato è comunque una saga gradevole la cui linearità si fa di certo apprezzare più, e meglio, di alcuni recenti lavori dell’autore, tra cui lo stesso Superman/Batman, troppo spesso contraddistinto da un fastidioso caos narrativo e da una complessità fine a se stessa.

Supergirl 1 viene completato da redazionali migliori di quelli a cui la Planeta ci stava abituando, grazie alla presenza di un paio di articoli di approfondimento che riescono a (re)introdurre la supereroina in modo efficace, facendo luce sullo status quo di un personaggio reso “difficile” da una continuity ingrata.

 



Simone Celli
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