Menu

 

 

 

 

Napoleone 39

NAPOLEONE 39 – L’ombra della sera (Sergio Bonelli Editore, brossurato, 96 pagine, b/n, 2,30 €) testi di Paolo Bacilieri e Alberto Ostini, disegni di Paolo Bacilieri.


Settimo Napoleone di Bacilieri, quinto scritto da lui (anche se qui c’è lo zampino di Alberto Ostini), L’ombra della sera è una storia nera, nerissima, anche per gli standard non certo solari dell’albergatore di Ginevra. Tutto inizia nel modo più canonico possibile: un prologo, con un anziano signore che carica un’arma. E’ una storia d’assassini, non c’è dubbio. E poi il titolo, e la storia inizia ad allontanarsi dagli schemi confortanti del racconto d’avventura. A Napoleone, che compare quasi subito, sarà demandato il compito di spettatore per gran parte dell’albo. Atipica scelta per un generico albo Bonelli, ma che ben rientra nel codice tutto particolare della serie. Bacilieri inizia a tessere questo arazzo servendosi di più piani spaziali e temporali (classico tema napoleonico), costruendo l’intreccio attorno a una manciata di personaggi caratterizzati in maniera superba con poche frasi. E con i propri segni, inconfondibili, inusuali e pop. Un anziano irlandese malato e una giovane donna in pericolo, che si imbatte fortuitamente in Napoleone. Ma la sensazione di avere a che fare con qualcosa di diverso e importante, con un albo che verrà ricordato, si ha già a pagina 13: una sequenza, quella dell’omicidio di una mezza calzetta da parte del vecchio irlandese killer, spietata, veloce e, giunti a pagina 14, disturbante, con quel primo piano secco del cadavere in una pozza di sangue. La conferma si ha poche tavole più tardi, con l’entrata in scena di una scultura etrusca, anzi no, di una copia della scultura etrusca scolpita da Alberto Giacometti (L’ombra della sera, appunto), però non ci siamo ancora: è la riproduzione della scultura su una banconota svizzera che passa di mano in mano, il mcguffin del racconto. E poi la trama si infittisce, e devia verso nuovi strambi personaggi: gangster argentini, nani malavitosi e uomini ricchi e malvagi, tutti uniti dal destino o dalla banconota che gira. E proprio quando si è convinti di aver addomesticato questo racconto, di aver capito dove ti vuole portare e con quali mezzi… Bacilieri riesce a stupirti di nuovo, con una sequenza in negativo, quasi milleriana, che offre la cifra finale del vero protagonista dell'albo, quell’irlandese che compie la propria tragica parabola nell’arco di queste veloci, particolareggiate e splendide 94 tavole.




Giovanni Agozzino
Torna in alto