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Strangers in Paradise Pocket 1

Strangers in Paradise Pocket 1 (Free Books, brossurato, 96 pagine in b/n, € 2,40) testi e disegni di Terry Moore

Terry Moore è uno degli autori completi più in vista nell’area indipendente del fumetto statunitense. La sua opera di maggior successo è, senza dubbio, Strangers in Paradise (SIP), serie regolare giunta al numero 73 nella sua terza incarnazione negli USA. Qui in Italia, invece, pare esserci una sorta di maleficio per cui alcune serie indipendenti di indiscusso valore, debbano essere trascurate (Stray Bullets) o debbano subire trattamenti editoriali che ne penalizzano la diffusione (Bone). SIP appartiene a questa sfortunata categoria, nonostante sia stata anche premiata con il prestigioso Eisner Award: la Free Books è infatti il terzo editore italiano ad aver acquisito, nel tempo, i diritti di questa serie. Tuttavia, pare essere il primo ad averne compreso le enormi qualità e potenzialità.
Ciò spiega la nascita di questa ristampa economica che affiancherà i volumi cartonati da fumetteria con le avventure più recenti di SIP. Non possiamo quindi esimerci dal complimentarci con i ragazzi della Free Books, che dimostrano di credere in quest’opera e che la rendono finalmente disponibile ad un prezzo popolare e, per di più, in edicola.
Ma passiamo ai contenuti ed alla veste editoriale: quanto ai primi, in questo numero uno facciamo la conoscenza dei tre protagonisti: Francine, Katchoo e David. Tre ragazzi le cui vicende s’intrecciano fin da subito. Le due donne vivono una situazione di crisi a causa degli uomini (la prima) e della propria irruenza (la seconda). David, almeno in questo primo numero, non mostra tratti ben definiti del proprio carattere, ma è evidente che saprà ritagliarsi un ruolo da protagonista accanto alle due coinquiline.
Il tratto di Moore è semplice, ma piacevole. Il ritmo non è molto elevato ma, si sa, i numeri uno spesso viaggiano col freno a mano tirato per privilegiare la presentazione dei personaggi. Humor, atmosfere più o meno leggere, storie fresche. E’ così che si presenta SIP a chi lo scopre solo con questa edizione.
Piccolo appunto sulla veste editoriale: gli articoli sono davvero ottimi (ma questa, ormai, è una piacevole abitudine per la Free Books), così come l'appendice con sketch e disegni. Qualche dubbio sulla qualità della confezione, invece, resta (gli albi non sempre sono incollati in maniera salda e la copertina può rischiare un pò), ma è un numero uno e questo ci dà la tranquillità di miglioramenti attuabili senza troppi problemi.



Carlo Del Grande
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