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Civil War 5

Civil War 5 (Panini Comics, brossurato, 48 pagine a colori, € 3,00) testi di Mark Millar e Paul Jenkins, disegni di Steve McNiven, Steve Lieber e Lee Weeks

Civil War 5I due schieramenti si preparano per la grande battaglia finale, si confermano alcuni cambiamenti di fronte, Peter Parker rivaluta le sue recenti decisioni, i nuovi Thunderbolts entrano finalmente in azione con risultati decisamente inaspettati, ed un insospettabile personaggio del Marvel Universe entra pesantemente a far parte della Guerra Civile.

Questi, in breve, i principali avvenimenti del quinto numero della miniserie ad opera di Mark Millar e Steve McNiven. Un numero che si contraddistingue per essere principalmente incentrato sui comportamenti dei personaggi minori, anche se probabilmente l'Uomo Ragno non è un vero e proprio personaggio minore.

Sicuramente minore è, rispetto ai primi tre numeri, l'intensità e la riuscita dell'albo, anche se siamo lontani dalle cadute di stile del numero precedente. Paradossalmente soltanto in questo quinto capitolo del crossover iniziamo a trovare motivazioni valide per la fazione di Iron Man, e soltanto in questo albo iniziamo a nutrire seri dubbi sulle azioni di Capitan America. Ma forse è troppo poco e troppo tardi per riuscire a far passare lo schieramento a favore dell'Atto di Registrazione dei Supereroi come uno schieramento ragionevole tanto quanto l'altro.

Dal lato artistico, i disegni di McNiven sono eccelsi come sempre e si capisce bene come mai la Marvel abbia ritardato l'uscita dell'albo per consentire al disegnatore di completare in totale autonomia le splendide illustrazioni.

In appendice continuano le ottime storie di Paul Jenkins su Robert Baldwin, oramai non più Speedball, e sugli agenti dormienti Atlantidei.


Riccardo Galardini
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