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Redazione Comicus

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Civil War 5

Civil War 5 (Panini Comics, brossurato, 48 pagine a colori, € 3,00) testi di Mark Millar e Paul Jenkins, disegni di Steve McNiven, Steve Lieber e Lee Weeks

Civil War 5I due schieramenti si preparano per la grande battaglia finale, si confermano alcuni cambiamenti di fronte, Peter Parker rivaluta le sue recenti decisioni, i nuovi Thunderbolts entrano finalmente in azione con risultati decisamente inaspettati, ed un insospettabile personaggio del Marvel Universe entra pesantemente a far parte della Guerra Civile.

Questi, in breve, i principali avvenimenti del quinto numero della miniserie ad opera di Mark Millar e Steve McNiven. Un numero che si contraddistingue per essere principalmente incentrato sui comportamenti dei personaggi minori, anche se probabilmente l'Uomo Ragno non è un vero e proprio personaggio minore.

Sicuramente minore è, rispetto ai primi tre numeri, l'intensità e la riuscita dell'albo, anche se siamo lontani dalle cadute di stile del numero precedente. Paradossalmente soltanto in questo quinto capitolo del crossover iniziamo a trovare motivazioni valide per la fazione di Iron Man, e soltanto in questo albo iniziamo a nutrire seri dubbi sulle azioni di Capitan America. Ma forse è troppo poco e troppo tardi per riuscire a far passare lo schieramento a favore dell'Atto di Registrazione dei Supereroi come uno schieramento ragionevole tanto quanto l'altro.

Dal lato artistico, i disegni di McNiven sono eccelsi come sempre e si capisce bene come mai la Marvel abbia ritardato l'uscita dell'albo per consentire al disegnatore di completare in totale autonomia le splendide illustrazioni.

In appendice continuano le ottime storie di Paul Jenkins su Robert Baldwin, oramai non più Speedball, e sugli agenti dormienti Atlantidei.


Riccardo Galardini

Hellblazer – Sangue Cattivo

Hellblazer - Sangue Cattivo (Planeta DeAgostini, brossurato, 96 pagine a colori, € 7,95) testi di Jamie Delano, disegni di Philip Bond

Hellblazer – Sangue CattivoSiamo nel futuro, esattamente nell’anno 2025. John Constantine ha 72 anni e vaga per i sobborghi di una Londra dove gli emarginati vengono relegati nella cosiddetta Zona Interdetta e dove viene coltivato il culto pagano della defunta principessa Diana. Il paese è dominato dai media e la monarchia è agli sgoccioli, quando all’improvviso compare un’ipotetica erede illegittima al trono britannico.

Jamie Delano ci regala una caratterizzazione di Constantine che si discosta ampiamente dalla versione classica di sciamano metropolitano depresso e pieno di rabbia che abbiamo conosciuto fino ad ora. Sicuramente molti storceranno il naso nel vederlo trasformato in un vecchietto goliardico alle prese con una serie di scenette tragicomiche. La storia è però interessante, irriverente e dissacrante, ricca di intrighi e cospirazioni, ma povera di magia e occultismo. Delano inserisce tutti gli elementi che caratterizzano le sue storie, dagli aspetti politici e sociali a quelli religiosi e psicologici. Il tutto condito con un linguaggio forte e colorito.

Come la storia, anche i disegni di Philip Bond delimitano una netta distinzione con il solito stile graffiante e le classiche atmosfere cupe delle avventure di Constantine, lasciando spazio ad un tratto più semplice e lineare, quasi cartoonesco e caricaturale.

Come definire questo albo: sicuramente spiazzante! Dopotutto il sottotitolo “Una commedia della restaurazione” era senza dubbio un valido indizio per insinuare nelle nostre menti il sospetto di un cambiamento dei toni e dei temi dell’albo.



Simone Gazzani

Bokura ga ita 1

Bokura ga ita 1 (Flashbook, brossurato, 190 pagine in b/n, € 5,90) testi e disegni di Obata Yuuki

Bokura ga ita 1Takahashi Nanami, detta Nana-chan, si prepara al suo primo giorno nella nuova scuola con la speranza di farsi tanti amici, ma purtroppo l’impresa sembra piuttosto ardua… Il destino vuole che conosca Yano Motoharu, un suo compagno di classe a cui tutte fanno la corte. Il carattere gentile e dolce di Nana sembra fare colpo sul taciturno e sfrontato Yano che poco per volta inizia ad aprirsi alla ragazza che inizia ad innamorarsi di lui, ma la relazione tra loro non sembra sia semplice perché Yano ha un passato che fatica a cancellare.

Bokura ga ita – “Noi c’eravamo” (da cui è stata tratta anche una serie animata) è un’opera famosissima in Giappone e il suo successo è valso all’autrice Obata Yuuki il premio Shogakukan (nota casa editrice giapponese) come miglior shoujo-manga del 2005. Sebbene la trama sembri piuttosto banale e comune, tuttavia sentimenti, emozioni, speranze, incertezze, timori sono tutti espressi con una delicatezza e un’intensità tale da renderli unici e coinvolgenti, grazie anche al morbido e delicato tratto dei disegni.

L’edizione Flashbook, fedele all’originale giapponese, è a dir poco ottima! Anche se il prezzo non invoglia all’acquisto.


Sara Moro

Vasco Comics 1

Vasco Comics 1 (Panini Comics, brossurato, 48 pagine a colori, € 3.00) testi di Enrico Brizzi, disegni di Donald Soffritti e Gabriele Dell'Otto, colori di Emanuele Tenderini

Vasco Comics 1"Il fuoco che sprizza dalle teste di questi bambini alimenta la loro ribellione che fa saltare l'altarino della politica e dei media conniventi, soprattutto la televisione, che celebra il rito delle apparenze dietro cui si nasconde il male."

Fa sorridere leggere le parole con cui Vincenzo Mollica descrive Piernitro, Caleb e Junior, i protagonisti di questo volumetto. Fa sorridere un’incitazione all’anticonformismo scritta come introduzione ad un albo a fumetti che in copertina strilla Vasco Comics. Lungi da noi criticare il buon Vasco, un po' tutti siamo cresciuti con la sua musica. Io che scrivo, voi che leggete, gli autori, gli editor di Panini Comics e, ovviamente, Luka Rossi, ideatore dei personaggi e figlio quindicenne del Blasco. La critica è piuttosto nei confronti dell’onestà intellettuale dell’opera.

Enrico Brizzi, romanziere prestato al fumetto, costruisce una storia le cui ingenuità non si limitano, purtroppo, al solo contenuto. Il soggetto ricalca quello da lui scritto per il video del singolo "Basta Poco" (di Vasco, naturalmente), con alcune aggiunte indispensabili per proseguire il racconto nei prossimi numeri. I personaggi sono schematici, gli stessi protagonisti si muovono e parlano come una singola entità, una sorta di Qui Quo Qua di borgata. Il finale è compresso in due sole pagine con l’escamotage del diario per chiudere gli insoluti. L’impressione generale è che Brizzi ancora non abbia padronanza del mezzo "fumetto". Donald Soffritti fa il possibile, con il suo segno chiaro e rotondo e con un buon storytelling, senza però particolari guizzi. E Gabriele Dell’Otto? Una pagina. Bella.

Nonostante la buona volontà degli autori, che non mettiamo in dubbio, il risultato rimane quindi nulla più che una ridicola operazione commerciale, accompagnata da approfondimenti che, ad eccezione delle interviste, non fanno che aumentare l’imbarazzo.

È questa la vena creativa con cui Panini Comics vuole lanciarsi su produzione italiane? Non vi fa sorridere? A noi no.
 


Davide "Curioso" Morando
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