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Un po' meglio di una bestia, la recensione di Visione 2

Arriva sugli scaffali delle fumetterie il secondo e attesissimo volume di quella che è ormai considerata la migliore serie Marvel degli ultimi anni, The Vision di Tom King e Gabriel Hernandez Walta (qui la recensione del #1). Creato da Roy Thomas e John Buscema nel lontano 1968 sulle pagine di Avengers 57, il sintezoide più amato della storia del fumetto ha dovuto aspettare quasi cinquant’anni per avere il suo posto al sole. Fin dall’inizio la Visione incarna la contraddizione dell’essere artificiale che prova emozioni umane, tanto da portarlo alle lacrime come nell’iconica splash-page finale di Anche un androide può piangere, arrivando addirittura ad innamorarsi, ricambiato, di una donna in carne ed ossa, la collega Scarlet Witch. I due formeranno per anni una delle coppie più famose dei comics, suggestionando più di una generazione di giovani lettori tra cui il futuro scrittore Jonathan Lethem, che ai due amanti di carta dedicherà il racconto La Visione, contenuto nella raccolta Men and cartoons (pubblicata in Italia da Minimum Fax). Personaggio travagliato, il povero androide, diviso tra la paura di non provare sentimenti e il peso che il viverli comporta. Dissezionato metaforicamente da autori classici come Steve Englehart, Bill Mantlo e Roger Stern, una volta è stato realmente smembrato pezzo per pezzo e rimontato, in un celebre ciclo di Avengers West Coast firmato da John Byrne che segnò la fine del suo rapporto con Scarlet. Ma niente poteva preparare il sintezoide di casa Marvel al “trattamento” riservatogli dal brillante Tom King.

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In questa seconda uscita convergono e giungono a compimento le trame orchestrate da King nel primo volume, in cui Visione, cercando di dare un senso alla sua esistenza, decide di “mettere su famiglia”: l’androide se ne costruisce letteralmente una, formata da moglie, due figli e un cane, con la quale va a vivere in un sobborgo di Washington, il classico comprensorio formato da villette a schiera tipico di tanto cinema americano. L’arrivo della famiglia Visione non è però gradito dal vicinato, e la crescente tensione per la paura del diverso porterà Virginia, la moglie robotica dell’androide, a commettere un errore fatale le cui tragiche conseguenze non tarderanno ad arrivare coinvolgendo anche la squadra di appartenenza del consorte, gli Avengers.

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Forte di una qualità letteraria che ha spinto il sito specializzato Bleeding Cool a definirla “il Watchmen” della Marvel, Visione è una gemma nel panorama delle pubblicazioni attuali della Casa delle Idee. King e Walta confezionano uno straordinario ibrido tra fumetto d’autore e mainstream supereroistico, assolutamente originale. Lo scrittore pesca a piene mani dalla tradizione del melodramma americano, il cui principale esponente fu il regista Douglas Sirk, e dalle sue declinazioni più moderne come American Beauty e Revolutionary Road di Sam Mendes e Lontano dal Paradiso di Todd Haynes: opere che ci raccontano famiglie che conducono esistenze apparentemente perfette, chiusi nelle loro belle villette, tra sorrisi di circostanza e l’amara consapevolezza della realtà. In una variante certamente fantascientifica, Visione ci parla proprio di questo, di verità taciute, negate ma insopprimibili, di scheletri nascosti nell’armadio o seppelliti – letteralmente – in giardino, ma che non tarderanno a riaffiorare mettendo a rischio un fragile equilibrio. Nel fare questo, lo splendido lavoro di King e Walta riporta un genere usurato come il fumetto di supereroi alla sua dimensione più nobile, la trasfigurazione in racconto mitologico dello struggimento del vivere quotidiano.

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Il lirismo dei testi di King è efficacemente supportato dal tratto minimalista di Walta, bravo nel ritrarre scene di vita quotidiana borghese semplici ma intense, attraversate da improvvise ed inaspettate esplosioni di violenza. Merita una citazione anche Micheal Walsh, autore delle illustrazioni dell’episodio in cui King ripercorre la storia della relazione tra Visione e Scarlet, facendo “sbirciare” il lettore dietro le quinte della storia ufficiale della coppia: sarà una delizia per i fan di vecchia data riconoscere i periodi della storia degli Avengers citati dagli autori, dallo scontro col Conte Nefaria a firma Jim Shooter/John Byrne fino al “triangolo” Visione/Scarlet/Wonder Man della gestione Kurt Busiek/George Pérez. Scene già viste che assumono però una valenza e un significato del tutto nuovo, grazie ad un team creativo in stato di grazia.

Classico istantaneo che verrà ricordato da qui a molti anni, Visione porta con sé un unico difetto: è e resterà, per il momento, l’unico lavoro made in Marvel di Tom King, che subito dopo la conclusione della serie è stato blindato dalla DC con un contratto di esclusiva. Mossa sulla cui bontà non nutriamo alcun dubbio.

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Tom King twitta il ritorno dei Nuovi Dei

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"Non è questo il vero sentimento romantico - non il desiderio di sfuggire alla vita - ma evitare che sia la vita a sfuggirti?"
Con questa citazione del poeta Thomas Wolfe, leggermente modificata, Tom King ha twittato un'immagine che lasciava decisamente pensare a Big Barda e Mister Miracle, due Nuovi Dei di Jack Kirby, che si tengono per mano.
E "sfuggire", cioè l'escapologia, ovvero la capacità di svincolarsi e sfuggire a costrizioni fisiche e ambientali, è la principale abilità proprio di Mister Miracle.

D'altra parte Geoff Johns aveva già dichiarato che ci sarebbe stato spazio per i Nuovi Dei durante il corso di Rebirth.

Per fugare ogni residua incertezza in proposito, nella mattinata di ieri, King ha pensato bene di pubblicare un nuovo tweet, ancora più esplicito, con un Orione dei Nuovi Dei che non lascia davvero spazio ad alcun tipo di dubbio.
Anche stavolta l'immagine è accompagnata da una citazione letteraria, stavolta di Sylvia Plath:
"Ho bisogno di un essere più vecchio e più saggio cui piangere. Parlo a Dio, ma il cielo è vuoto. E Orione tira dritto, e non dice una parola".

Il riferimento ai Nuovi Dei è pertanto inequivocabile. King aveva annunciato un nuovo progetto per la DC cui stava lavorando con Mitch Gerards, co-creatore insieme a lui di Sheriff of Babylon, e che dovrebbe uscire in agosto. Che i due stiano per fare coppia anche sul ritorno dei Nuovi Dei?
Non rimane che attendere l'annuncio ufficiale da parte della DC.
Continuate a seguirci per restare informati.

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Batman: Tom King rivela la guerra tra Joker e l'Enigmista

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Nei giorni scorsi, attraverso alcuni tweet, lo scrittore Tom King, attualmente impegnato su Batman insieme a David Finch per lo story arc I am Bane, ha rivelato quale sarà l'arco narrativo che lo vedrà impegnato, sempre sul Cavaliere Oscuro, dopo The Button, in cui Batman farà coppia con Flash per investigare sui misteri all'origine di DC Universe Rebirth #1.

Si tratta di The War of Jokes and Riddles, che vedrà protagonisti due dei più temibili e carismatici avversari di Batman: Enigmista e Joker.
Un'ambiziosa "storia del passato" che, scrive King, "darà forma al futuro del DC Universe".
"Un anno dopo aver cominciato, Batman crede di aver compreso il dolore e il potere di Gotham. Ma quando comincia la guerra, si rende conto di non sapere nulla."

"Joker vs Enigmista, una guerra che divide e distrugge la sua città. In mezzo a una tale carneficina, il Cavaliere Oscuro riuscirà ancora a imporsi o alla fine cadrà?"



L'Enigmista ne ha abbastanza degli scherzi.
Joker ne ha abbastanza degli enigmi.

I disegni sono di Mikel Janín e, come appare in una delle succulente tavole condivise da King, a questa grande guerra, che promette di lasciare il segno, prenderanno parte altri grandi villain di Batman, come Due Facce, Pinguino, Spaventapasseri, Mr. Freeze, Poison Ivy, Killer Croc, il Cappellaio Matto, il Ventriloquo, Clayface, Man-Bat e persino Deathstroke e Deadshot.

The War of Jokes and Riddles, in 8 parti, avrà inizio su Batman #25.

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Rebirth, The Button: il ritorno di un vecchio Flash mentre "Watchmen" occupa la Bat-caverna

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Come vi abbiamo riportato tempo fa, le testate di Batman e Flash si uniranno in un crossover intitolato "The Button" che svelerà i collegamenti con Watchmen apparsi già nello speciale Rinascita. Lo sceneggiatore di Batman Tom King ha postato su Twitter un'immagine di Jason Fabok da Batman #21 (in uscita il 19 aprile) in cui vediamo la spilla del Comico invadere gli schermi della Bat-caverna. Il tweet riporta, inoltre, una citazione di Rorschach.

Su The Flash #22, invece, assistiamo a un altro ritorno di un velocista dopo quello di Wally West, ovvero Jay Garrick. L'albo uscirà il prossimo 10 maggio, di seguito potete vedere la cover di Fabok.

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