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ARF! Festival 2025, resoconto: un sogno a fumetti nel cuore di Roma

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Si spengono i riflettori sulla undicesima edizione di ARF! Festival, vivace kermesse romana dedicata alla Nona Arte che in pochi anni si è imposta come una delle fiere più apprezzate del settore. Il motivo, facilmente intuibile e confermato da molti addetti ai lavori, è semplice: in un momento storico in cui le convention cercano i grandi numeri, gonfiandoli con elementi accessori che poco hanno a che fare il fumetto, ARF è per scelta propria e missione autoassegnatasi una celebrazione del fumetto in quanto tale, nudo e puro, libero da orpelli che possono certamente fare colore ma che alla lunga snaturano le fiere di settore. La scelta, qualitativamente vincente, di non dover essere schiavi dei numeri, consegna ai visitatori una fiera a dimensione d’uomo e piacevole da visitare. Complici le belle giornate che solitamente graziano Roma in questo periodo dell’anno, la visita ad ARF! Festival è, per i romani e non solo, un irrinunciabile e gioioso momento di spensieratezza che inizia nel momento in cui si attraversano le strade caratteristiche del quartiere che lo ospita, uno dei più autentici di Roma: Testaccio. “Core de Roma”, rione popolare amatissimo dai cittadini con la sue tipiche palazzine corredate dagli altrettanti tipici cortili, pensati tanto tempo fa in nome di una concezione virtuosa dell’edilizia, destinata più alla comunità che al profitto.

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Una splendida passeggiata nel cuore pulsante di Roma (che già assegna ad ARF già una marcia in più rispetto all’altra fiera cittadina, Romics), che conduce lo spettatore fino all’ex Mattatoio e alla “Città dell’Altra Economia”, due spazi recuperati da amministrazioni che hanno avuto sempre un occhio di riguardo nei confronti della cultura e che sono stati restituiti ai cittadini come preziosi spazi espositivi e di divertimento.
Il Festival ha replicato sostanzialmente la formula vincente degli anni precedenti, costituita da conferenze e lectio magistralis di assoluto prestigio ospitate nella Sala Talk (con la supervisione di Mauro Uzzeo), incontri con gli autori nello spazio dedicato “Best Nine” e una nutrita presenza di artisti nell’apposito e ormai celeberrimo Arfist Alley, che si avvale come sempre della direzione di un artista affermato a livello internazionale come David Messina. La novità principale riguarda proprio l’Arfist Alley che ha abbandonato la precedente collocazione, ora dedicata all’editoria “indie”, per posizionarsi in un contesto più adeguato ad accogliere il gran numero di visitatori accorsi per ricevere firme, sketch e commission dai propri artisti preferiti. Tra questi, star della matita come la superospite Becky Cloonan, giunta a Roma per presentare il suo Somna, opera realizzata in tandem con Tula Lotay vincitrice dell’Eisner Award (in Italia per Star comics), Ivan Brandon, Alessandro Cappuccio, Sara Pichelli, Jacopo Camagni, Michele Bandini, Emilio Laiso, Federico Mele, Federico Sabbatini, Eleonora CarliIni, Elisabetta D’Amico, Carola Borelli e tanti altri.

La presenza più preziosa di tutte, ci permettiamo di dirlo, è stata quella di una vera e propria leggenda del fumetto britannico, l’autore che con il suo seminale Luther Arkwright (di cui Tunué ha pubblicato l'attesissimo finale) ha anticipato e influenzato il movimento della British Invasion: Bryan Talbot, protagonista di un affollato firmacopie e di una lectio magistralis di altissimo livello, moderata con competenza da Gianluca De Angelis. Abbiamo avuto l’occasione di scambiare poche parole preziose con il maestro Talbot, un gentiluomo d’altri tempi. Altri incontri a cui abbiamo avuto la fortuna di presenziare sono stati quelli con la già citata Becky Cloonan, gentile e disponibilissima con i fan, e con Gigi Cavenago, artista eccelso noto al grande pubblico per il lavoro svolto con successo su Dylan Dog, che da qualche anno si sta dedicando all’animazione con risultati straordinari, basta pensare alle sequenze dei film animati dello Spider-Verse a cui ha contribuito o alla recentissima hit di Netflix Love, Death and Rockets.

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Un ruolo importante nell’offerta di ARFestival l’hanno giocato anche quest’anno, come d’abitudine, le belle mostre allestite per l’occasione: di ottimo livello quelle dedicate ad un nome storico del fumetto italiano come Davide Toffolo, all’artista messicano Tony Sandoval, e al sorprendente Jon McNaught. Le tavole di quest’ultimo, tratte da Hors Scène (edito da Dargaud) ci hanno particolarmente colpito per la loro apparente semplicità, che nasconde invece una forte carica emotiva accentuata da un uso molto particolare del colore.
Uno “spotlight” particolare è stato dedicato anche al fumetto indipendente, con le belle mostre dedicate rispettivamente a SantaMatita e a Nicoz Balboa.
In chiusura vogliamo rivolgere un apprezzamento e un ringraziamento a tutto lo staff di ARF! Festival, partendo dai responsabili per arrivare ai tanti addetti impiegati, infaticabili, cortesi e accoglienti. Ci vediamo il prossimo anno!

In basso trovate una ricca gallery realizzata durante l'evento.

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Arf! Festival 2024, camminando fra la fiera

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PER LA RICCA GALLERY DELL'EVENTO, VAI INFO ALL'ARTICOLO!

L’edizione 2024 di ARFestivalL, la decima di questa kermesse che in pochi anni si è imposto nel panorama fumettistico nazionale come una delle realtà fieristiche più apprezzate da pubblico e addetti ai lavori, giunge ormai al termine. Un successo che è cresciuto anno dopo anno grazie alla qualità complessiva della sua proposta, e che solo la pandemia aveva momentaneamente interrotto.
Un piccolo Festival ma grande per offerta e contenuti, che al contrario di altre manifestazioni risulta vincente proprio per le sue dimensioni a misura d’uomo. Un evento fruibile senza stress, da vivere con assoluto piacere, in cui è possibile incontrare grandi artisti e dialogare con loro in un modo ormai impensabile in altri eventi dedicati al fumetto.

La location scelta dagli organizzatori è poi una delle carte vincenti della manifestazione. Mentre Romics, la mostra mercato tradizionale della Capitale, si svolge in un polo fieristico collocato nei pressi dell’aeroporto e distante dalla città, ARFestival ha scelto fin dall’inizio di collocarsi nel cuore pulsante di Roma, nei locali dell’ex Mattatoio situati nel caratteristico quartiere di Testaccio. Un sito storico restituito anni fa alla cittadinanza come centro culturale di pregio, luogo prediletto per eventi e mostre, che rende l’ARF ancora più speciale. È sempre un piacere perdersi tra le strade di questo rione popolare, uno dei più amati dai romani e non solo, caratterizzato dai suoi palazzi di fine ‘800/primi ‘900 dotati dei tipici cortili interni.
Testaccio è oggi luogo di movida, locali, trattorie tipiche e cultura. È quindi naturale, per un quartiere così vivace, ospitare una realtà altrettanto vivace come ARFestival che si può considerare ormai come uno degli eventi culturali più attesi della Capitale.

Il festival quest’anno ha sostanzialmente replicato la formula vincente del 2023, a partire dall’ormai celeberrima Arfist Alley, in cui, come di consueto, è stato possibile incontrare e chiacchierare amabilmente con tanti protagonisti della Nona Arte, pronti a eseguire disegni su commissione o anche solo autografare e dedicare una delle loro opere. Tra i presenti, oltre a professionisti affermati come Sara Pichelli, Iván Brandon e Otto Schmidt (doveva esserci pure la star brasiliana Rafael Albuquerque, rimasto, però, in patria a causa delle alluvioni nel Rio Grande do Sul) anche parecchi autori di talento come Alessandro Cappuccio (sempre più sulla cresta dell’onda negli USA per il suo lavoro su Moon Knight), Mattia De Iulis (la cui ultima fatica, The Cull, realizzata in coppia con la scrittrice Kelly Thompson, è stata da poco candidata agli Eisner Award nella categoria Best Limited Series), Federico Mele, Jacopo Camagni, Elisabetta D’Amico, Stefano Zanchi, Rita Petruccioli, Maurizio Di Vincenzo, Francesco Dossena, Helena Masellis, Luca Lamberti, Paolo Villanelli e tanti altri ancora.

Notevole, poi, l’offerta espositiva, con bellissime mostre, ricche di tavole originali, dedicate a maestri come Dave McKean, Baru e Silvio Camboni (che ha realizzato anche l’illustrazione per il manifesto del festival) e – per la prima volta in Italia – alla giovane autrice vietnamita Hoàng Trúc Lâm, di cui è stato presentato in anteprima il volume La strada dei fiori (edito da noi da Toshokan, come il precedente Estate infinita), la sua opera d’esordio del 2018.
Ognuno dei quattro artisti citati ha, inoltre, preso parte a interessanti incontri con il pubblico presso la Sala Talk e concesso varie – e affollate - sessioni di firmacopie, a cui si è unito pure Vittorio Giardino, invitato a tenere una delle due lectio magistralis del festival (protagonista della seconda è stato Baru).
Altre sessioni di firmacopie hanno invece visto la partecipazione di vari autori di Coconino, Bao, Bugs e Tunué (presenti, tra gli altri, Zuzu, Antonio Pronostico, Bruno Cannucciari, Matteo De Longis, Leonardo Cantone e Vincenzo Bizzarri) per i quali erano stati allestiti piccoli corner dedicati all’interno del Bookshow.
Da non dimenticare neppure la nutritissima rappresentanza del fumetto indipendente con oltre cinquanta espositori e l’Arf! Kids, lo spazio riservato ai più piccoli.

Ultima, ma non meno importante notizia, gli organizzatori dell’Arf! Festival hanno annunciato che a settembre la manifestazione avrà un’edizione gemella a Genova, nella bella cornice dei Giardini Luzzati. A parte il nome differente – GEN, dalla parte del fumetto – il format dovrebbe essere lo stesso della kermesse romana.

Antonio Ausilio e Luca Tomassini.

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Il manifesto di Arf! Festival 2024 firmato da Silvio Camboni

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Riceviamo e pubblichiamo:

SILVIO CAMBONI FIRMA IL MANIFESTO DELLA DECIMA EDIZIONE DI ARF! FESTIVAL
Dedicata al grande disegnatore anche la mostra “XTRAORDINAIRE!”
 
Roma, 24/25/26 maggio 2024
MATTATOIO – LA PELANDA

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Silvio Camboni firma il manifesto della decima edizione di ARF! Festival del Fumetto, che celebra il suo talento attraverso una specialissima mostra che lo racconta autorialmente a tutto tondo, sottolineandone il respiro internazionale: dalle sue storie per il Topolino settimanale - che lo hanno visto disegnare anche su testate di culto come Mickey Mouse Mistery Magazine e X-Mickey - ai due splendidi volumi Mickey e l’Oceano Perduto e Mickey e la Terra degli Antichi di quella incredibile collana francese Disney/Glénat su cui ARF! aveva già puntato i propri riflettori con l’esposizione Mickey by Glénat del 2018.
In questo excursus dal titolo XTRAORDINAIRE!, tra layout, matite digitali e tavole definitive che esplodono in tutto il loro colore, si passerà dalle avventure de Il Viaggio Straordinario (di cui Panini Comics ha già tradotto e pubblicato i primi 9 capitoli) alle tavole ancora inedite in Italia di Prima Spatia, la nuova saga fantascientifica che lo vede ancora una volta “trasformare” in spettacolari disegni i testi di Denis-Pierre Filippi, lo sceneggiatore che - non a caso, come nella maggior parte del percorso artistico d’Oltralpe di Camboni - è la penna di altre opere in mostra tratte da Gargouilles e da Les mondes cachés. Il viaggio sarà davvero straordinario!
 
«Nel rinnovare la suggestione della favola di Cappuccetto Rosso (fil rouge di tanti manifesti delle prime 9 edizioni del Festival – n.d.r.) che cavalca una sorta di Pterodattilo (citazione esplicita all’Arzach di Moebius – n.d.r.),ella vola sopra sopra una Roma post-atomica dove la vegetazione si sta riprendendo tutti i suoi diritti: il Ponte dell’Industria è invaso da liane e rampicanti, così come il Gazometro, che sembra avere addirittura radici, quasi si fosse trasformato in albero metallico anch’esso. Si riconoscono i pini parasole romani; il Tevere è incorporeo, riflette il cielo senza esitazioni, e sembra non esistere più, un vuoto più che un pieno.» Silvio Camboni

La decima edizione di "ARF! - Festival di Storie, Segni & Disegni" si terrà a Roma dal 24 al 26 maggio 2024 negli spazi del Mattatoio La Pelanda e della Città dell'Altra Economia.
 
Silvio Camboni (Santadi, Cagliari, 1967) mentre è ancora studente di Architettura al Politecnico di Milano, nel 1988 inizia la sua attività professionale da fumettista con la Walt Disney, pubblicando regolarmente su Topolino (su cui esordisce nel n. 1778) e altre testate disneyane. Ma è dal 2001 che comincia quello che sarà il suo lungo e acclamato percorso fumettistico in Francia, in coppia con lo sceneggiatore Denis-Pierre Filippi, con il quale firmerà la saga dei Gargouilles e Les mondes cachés per Les Humanoïdes Associés e Nefesis per l’editore belga Dupuis.
Comincia poi a collaborare per Vents d’Ouest/Glénat; dopo un unico libro di Willie Wonder (2010) sui testi di Francesco Artibani, dall’anno seguente - nuovamente insieme al sodale Filippi - illustra la lunga serie Le voyage extraordinaire, giunta al suo 12° volume (pubblicata in Italia da Panini Comics); in casa Glénat, per la splendida collana del cosiddetto Mickey Mouse d’autore, firma i disegni dei due volumi Mickey et l’Océan perdu (2018) e Mickey et la Terre des Anciens (2020), entrambi tradotti e pubblicati anche in italiano nel 2021. La sua più recente fatica è l’opera fantascientifica Prima Spatia (inedita in Italia), giunta già al secondo volume.
Tra le tante curiosità in ambito fumettistico, insieme a Bepi Vigna ha creato il personaggio Baby Legs (pubblicata su Legs Waver #50 del gennaio 2000, Sergio Bonelli Editore) e, sui testi di Tito Faraci, ha anche disegnato una storia del Bone di Jeff Smith per Macchia Nera; nella primavera del 2020, durante il lockdown pandemico, è stato inoltre uno degli autori che hanno partecipato al progetto benefico COme VIte Distanti curato da ARF! Festival.
Alla straordinaria carriera nel fumetto, che lo hanno visto pubblicare anche per Source/La Sirène, IDW Publishing ed Egmont, Camboni affianca molteplici attività di architetto e giornalista, animatore (ha diretto Dopo trent'anni prima del 2006 e i cortometraggi MoscaW la neve e Santa Notte per l’Antoniano di Bologna e Rai Cinema), docente, curatore editoriale, autore e conduttore radiofonico e televisivo sulle emittenti sarde Radiolina e Videolina.
 

ARF! Festival del Fumetto - Edizione X
Roma, 24/25/26 maggio 2024
c/o MATTATOIO - La Pelanda - Città dell'Altra Economia
Piazza Orazio Giustiniani, 4 - 00153 Roma - Testaccio, Roma
www.arfestival.it

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ARF, un Festival che batte nel cuore di Roma

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La nascita di ARFestival, nel 2015, rispondeva alla necessità di creare un vero Festival del Fumetto a Roma, incentrato sull’incontro tra autori, editori e lettori. Un evento dove il fumetto è il protagonista puro, assoluto, e non rischia di essere sommerso da altri elementi di contorno come cosplay e gadget che, seppur allegri e colorati, negli ultimi anni hanno modificato il dna di molte fiere di settore, spostando l’interesse degli avventori verso lidi più ancillari rispetto al fumetto stesso.
In pochi anni ARF si è imposta non solo come la prima manifestazione con protagonista il fumetto a Roma, ma come una delle proposte culturali più vivaci della Capitale.

Nelle edizioni precedenti alla pandemia di Covid-19, l’offerta proposta dal Festival ai suoi visitatori è stata varia e di qualità eccellente, con alcuni picchi clamorosi (ricordiamo con piacere la mostra dedicata a Milo Manara con annessa lectio magistralis nel 2017, o la mostra delle tavole originali di Frank Quitely nel 2019).
Un altro elemento determinante per il successo di ARF, a nostro avviso, è la location vincente. Mentre Romics, la tradizionale mostra mercato del fumetto della Capitale di svolge ormai da molti anni presso la Nuova Fiera di Roma, in prossimità dell’Aeroporto di Fiumicino e ben lontana dal centro della città, ARF vive la sua ricca tre giorni all’interno del Mattatoio di Testaccio. Uno spazio storico restituito alla cittadinanza come polo culturale, situato in uno dei quartieri più caratteristici di Roma. Luogo di movida, di trattorie tipiche, cuore pulsante della città sicuramente più consono ad ospitare un evento culturale di ottimo livello come questo.

Dopo la timida ripartenza dello scorso anno, abbiamo constatato con felicità che con questa edizione 2023 ARF è tornato ai livelli di eccellenza pre-pandemia. Merito di una proposta ricca, articolata in particolare su quattro attrazioni:

- Le Mostre, uno spazio espositivo ricco di tavole originali, che quest’anno vedeva protagonisti Pepe Larraz, Werther Dell’Edera, Lorenzo Mattotti e il simpatico Lillo, il noto comico, accompagnato da “amici” celebri come Giancarlo Caracuzzo, Franco Saudelli e Gabriele Dell’Otto;

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- Lo “Spazio Talk”, una sala che ha ospitato interessanti panel. Il primo tra questi, davvero brillante, ha avuto per protagonisti proprio Lillo e Greg, che hanno raccontato del loro tentativo giovanile di sfondare nel mondo del fumetto, accompagnati durante il talk dalla verve stralunata di Valerio Lundini;

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- Il Bookshow, un ampio spazio dedicato ad alcuni tra gli editori più prestigiosi del settore e al firmacopie dei loro autori;

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- L’ “Arfist Alley”, il punto di incontro tra gli appassionati e una galleria di artisti davvero impressionante. Tra gli altri, star della matita come Pepe Larraz, Werther Dell’Edera, Sara Pichelli, Otto Schmidt, Alessandro Cappuccio e una lunga lista di penciler affermati tra cui citiamo Paolo Villanelli, Eleonora Carlini, Elisabetta D’Amico, Francesco Tomaselli, Francesco Manna, French Carlomagno, Erica D’Urso, Rita Petruccioli, Jacopo Camagni e Nicoletta Baldari, che ha firmato la locandina ufficiale di Arf 2023.

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I riflettori si spengono su questo ARF 2023 ma già non vediamo l’ora di tornare a Testaccio per l’edizione del 2024.

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