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Intervista a Marco Turini

Puoi iniziare presentandoti ai lettori di CUS che ancora non ti conoscono?

Piacere Marco : ) no, no...scherzo... Ho 32 anni ed ho esordito nel lontano 1994 con Desdy Metus n.3 (edizioni BBD Press) dopo una gavetta di 4-5 anni realizzando fanzines di critica e mostre mercato. Poi sono passato alla Star Comics (copertine di Samuel Sand e Santiago), poi Selen, poi Blue ed ora Free Books e Avatar Press....nel mezzo anche la direzione artistica della piccola casa editrice Titivillus, la creazione di Claudia Poe che e' stata per due anni la madrina del settore eros di Lycos (e che mi ha portato anche a Mtv), progetti con case editrici francesi ed un personaggio su testi di Wood che spero vedra' la luce un giorno.
Insomma, mi sono dato da fare anche se credo di essere relativamente poco conosciuto come autore.

Quali consideri le tue opere principali? Sono quelle di cui sei anche più fiero?

Non vorrei sembrare falso-modesto o ipocrita ma in effetti nessuna, posso solo dire quella che più della altre non mi piace: Santiago targato Star Comics, non l'ho vissuto bene quel periodo....colpa mia.
Posso invece dire che spesso vengo ancora targato come l'autore di Claudia Poe....non credo sia la cosa più importante che ho fatto ma tant'è.
La risposta più ''vera'' alla tua domanda è: quelle che verranno, mi sento sempre agli inizi in questo senso.....finora ho sperimentato molto (penso alle mie storie brevi su Blue e Selen) sia dal punto di vista narrativo che visivo,,,e' un po' come se mi stessi preparando per realizzare delle ''Opere'', finora e' stato allenamento.

Puoi dirci nulla dell’imminente progetto col maestro Alan Moore?

In effetti no : ) se non che e' un opera all'altezza della sua fama!....ancora un po' di pazienza, e' qualcosa di estramamente voluminoso e ci vuole tempo a realizzarlo tutto:) Ammetto che mi e' utile perché sto imparando cosa significhi sceneggiare....

E dell'opera con Robin Wood cosa puoi dirci?

Posso dirvi che e' stata scritta da Robin per un formato di 48 pagine diviso in 4 episodi ed uno e' lì già pronto che aspetta un editore... per quanto riguarda la storia preferisco non dire niente nel rispetto dell'autore.
Anche in questo caso mi sento fortunato ad aver avuto modo di leggere a lavorare su una così bene fatta sceneggiatura, Wood è un grandissimo autore che io ammiro molto e spero che riusciremo a portare avanti questa storia.

Venendo a parlare di EVA, di che si tratta?

La storia e il background li potete leggere nello speciale, per il resto posso aggiungere che E.v.a. e' una gigantesca metafora sulla società, e' una scusa per parlare di cose di cui sarebbe difficile parlare. Nella mia testa e' una serie ben strutturata e quindi il quadro generale non lo si avrà da queste prime 100 pagine in uscita imminente, spero siano un preludio ad una serie vera e propria.
Posso pero' dirti da cosa nasce: da tempo seguo con attenzione le vicende mediorientali e mi sento vicino con il cuore ad alcune vicende che si svolgono da quelle parti, in particolare ad un eccidio svoltosi a Jenin (notare la somiglianza con la capitale del quarto livello delle vicende di E.v.a.: Jenis), provai a fare una sceneggiatura su un fatto realmente accaduto che simboleggiava come anche i palestinesi piu' tranquilli venissero ''tacciati'' di terrorismo e brutalmente uccisi (ricordo anche la morte del giornalista italiano e molte altre assurde morti... aime'), mi sembrava un ingiustizia enorme e volevo narrarla! Purtroppo molti giornali mi risposero che la storia era interessante ma che l'argomento era delicato.....cosi' iniziai a pensare ad una metafora meno diretta per raccontare le ingiustizie che vedevo...ecco eE.v.a.

“Strano” invece che in altri paesi (penso alla Francia, o al fumetto underground americano) certi temi invece più vengono affrontati con realismo più il fumetto viene apprezzato. A tuo avviso, è un limite culturale italiano o semplicemente una cautela degli editori che non vogliono compromettersi o comunque almeno cercano di evitare rogne?

Credo che siano vere entrambe le ipotesi, un limite culturale perché è impensabile affrontare certi temi con un mezzo come il fumetto (almeno in Italia) e molti editori temono problemi politici, la versione dei fatti di Jenin l'avevo proposta non ad editori di fumetti ma bensì ai quotidiani.
Comunque, sia chiaro, non mi lamento. L'importante per me e' parlare del ''concetto'', cercare di capire cosa porta a certe avvenimenti, cercarne le radici che spesso si trovano nell'animo umano di cui ho un opinione non eccessivamente esaltante....anche per questo E.v.a. e' pervasa da una certa ironia di fondo, descrivo un mondo degradato che si rifugia sottoterra ma con una vena ironica.

E quali sono stati le fonti di ispirazione?

Beh...non so dire esattamente....Direi innanzitutto ''Quarto Potere'' (per i colori, la regia e i disegni) di Gimenez, ''Druuna'' (per alcune atmosfere) di Serpieri e ''Barbara'' di Zanotto....per la costruzione delle griglie direi anche ''Rork'' di Andreas.

Come è venuto a formarsi il progetto, e come sei entrato in contatto con la Free?

Ho realizzato il frontespizio di Desdy Metus, l'amico Giuseppe Di Bernardo mi ha detto che era piaciuto in redazione e io ho colto la palla al balzo: mi sono proposto a Materia che subito si e' dimostrato disponibile ed ha aiutato molto il progetto a crescere dandomi molta fiducia e libertà.

Sei principalmente un disegnatore, come si differenzia il tuo metodo quando lavori da solo e quando lavori su sceneggiature altrui?

Sono due cose totalmente diverse in effetti! Quando lavoro su sceneggiature altrui sono molto attento ad essere attinente alla sceneggiatura ma nel contempo prendermi le mie libertà da ''regista'', ad esempio..... la storia che ho fatto su testi di Steven Grant (uscita negli Usa) era abbastanza dettagliata ma mi e' stato detto che le modifiche che ho fatto sono piaciute allo sceneggiatore quindi sono riuscito a cogliere cose anche non scritte dall'autore dei testi.
Per E.v.a. e' diverso! mi faccio un canovaccio della storia, poi realizzo le tavole senza una precisa sceneggiatura (in pratica quando disegno uan vignetta non so come sara' la vignetta successiva!) e aggiungo i dialoghi alla fine. Per quanto riguarda la griglia la cosa e' ancora piu' complicata....in sostanza questo e' il mio metodo: so che da pagina tot a pagina tot si svolge una certa azione o un avvenimento, cerco di capirne il ritmo narrativo (me lo immagino come se fosse un pentagramma musicale, con gli alti, i bassi le ''rotture'' ecc.....), faccio una bozza della griglia e poi, come detto sopra, disegno partendo da cio' che in quella pagina mi stimola di piu'...il resto delle vignette invece le disegno nel senso di lettura.....sono stato chiaro?

Chiaro... questo processo ovviamente è possibile solo quando si lavora da soli su testi e disegni e si ha la storia in testa. Ti è mai capitato di "perderti"?

Ehehehe, un sacco di volte! Ma comunque ho sempre una rete di salvataggio, non dimenticare che comunque ho un foglio con scritto tutte le fasi della storia vicino a me, il mio ''timone''.....

Segui il mercato? Che fumetti leggi, quali suggerisci?

E' la mia lacuna più grossa... in effetti no! Compro pochissimi fumetti e prevalentemente di amici. Una volta ne compravo moltissimi ma poi ho rallentato fino a comprarne più o meno 5-6 al mese, fai conto che di questi circa 2 sono cose che mi incuriosiscono in edicola, il resto amici.
Posso dirti che della nuova generazione ho scoperto Maleev che mi piace moltissimo e Charest (genio assoluto).
Faccio parte della generazione nostalgica dei vari ''Eternauta'', ''Comic Art'', ''Torpedo'', ''Nova Express'' ecc...Come consiglio sicuramente darei di prendersi tutta la produzione di Alberto Breccia, Moebius, Pazienza, Liberatore, e soprattutto Andreas da cui c'e' tanto da imparare....

Hai citato Maleev, un'autore che personalmente adoro ma che periodicamente è messo sotto accusa per l'uso di foto nel disegno da parte di fan più intransigenti. So che tu usi dei riferimenti fotografici o in 3d per i tuoi disegni, in che percentuale incidono sul disegno? E come rispondi a chi critica l'uso di riferimenti fotografici misti a PC?

Il discorso qua si fa lungo......provo a sintetizzare. Ad inizio carriera ero uno di quelli che criticava aspramente chi usava foto (il 3d manco c'era) poi gradualmente ho cambiato totalmente idea fino all'estremo opposto.
Pensiamo ad un autore come Alberto Breccia, usava tutto cio' che poteva essergli d'aiuto, in ''Un Certo Daneri'' la macchina e' una foto attaccata sulla tavola (per cui neanche disegnata), in ''Chi ha paura delle fiabe?'' il disegno e' un Collage di pezzi di giornale, in ''Mort Cinder'' c'e' la sua faccia continuamente ritratta ecc....Per fare dei retini usava il manico della sua bicicletta impregnandolo d'inchiostro. La verita' e' che non c'e' niente di male ad usare foto o 3d se questi vengono usati per rendere migliore l'idea che ha in testa l'autore, spesso invece vengono usati per velocizzare il lavoro o perche' non si saprebbe fare altrimenti e questo rende ''freddo'' il risultato.
La chiave di lettura sta nel risultato finale, Maleev ad esempio usa foto ma lo fa con originalita' e l'effetto finale e' emozionante, il suo tratto ''arriva'', ti serve per calarti in quelle atmosfere, non e' banale.
Il mio procedimento mentale e': cosa voglio ottenere? Ok, vediamo cosa mi mette a disposizione il mondo circostante per avvicinarmi il più possibile a quest’idea...in questo senso trovo che foto, 3d e quant'altro siano assolutamente utili per ciò che ho in testa io...l'importante e' dominare la tecnica e non farsi dominare da essa.


Marco Rizzo
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