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Carlo Alberto Montori

Carlo Alberto Montori

One Piece 61

Superati i 14 anni di serializzazione, il manga piratesco di Eeichiro Oda non dà il minimo segnale di volgere al termine; con questo numero anzi rilancia, sviluppando il cast e la vicenda portando il tutto ad un gradino successivo. Dopo la grande battaglia in cui Ace ha perso la vita, avevamo lasciato Rufy e compagni separati su isole differenti con l'obiettivo di ricongiungersi; il capitano della Thousand Sunny però si rende conto che per diventare il Re dei Pirati dovrà imparare a padroneggiare l'Ambizione e dà appuntamento al suo equipaggio dopo 2 anni, così che ognuno abbia modo di allenarsi a fondo nelle rispettive specialità.

A questo punto del fumetto la pubblicazione settimanale su rivista in patria è stata interrotta per una pausa di un mese, evento raro nell'iper-pianificato panorama nipponico che però è stato concesso a Oda per consentirgli di andare in vacanza e strutturare meglio il proseguimento della trama. Col ritorno di One Piece gli appassionati si sono trovati di fianco a cambiamenti di un certo spessore, derivati dal flash forward di 2 anni: una simile rivoluzione è paragonabile a quella vista in altri shonen manga (lo "Z" di Dragon Ball, lo "Shippuden" di Naruto) e infatti il nuovo corso di One Piece è già stato informalmente rinominato "New World". Oda riconosce l'importanza di questo passaggio e infatti dedica all'ingresso in scena dei singoli membri della ciurma lo spazio necessario, con la dovuta dose di umorismo che si fonde con la situazione epica.

Graficamente il tratto di Oda continua ad evolversi presentando tavole e vignette sempre più colme di dettagli; il nuovo design dei personaggi presenta alcune modifiche che rispecchiano il tempo trascorso, restando però fedeli alla versione precedente alla quale i lettori si sono affezionati. Sul fronte della trama questo volume offre come unico sviluppo il flash forward, senza introdurre altri elementi che avrebbero potuto arricchire ulteriormente la lettura, ma preferendo dedicare più spazio all'installazione del nuovo status quo ambientato due anni dopo.

Quattro riproposte Disney e Pixar in 3D

  • Pubblicato in Toon

Tra una settimana arriverà anche nei cinema italiani il Classico Disney Il Re Leone, riproposto sul grande schermo in versione stereoscopica a 7 anni di distanza dalla sua uscita originaria; in patria il film lo scorso settembre, in due sole settimane di programmazione, ha incassato ben 80 milioni di dollari al botteghino, un risultato impressionante per un film non "in prima visione".

Il successo di questa iniziativa ha spinto la Disney a pianificare la riproposta di altri quattro lungometraggi animati in 3D: negli USA uscirà il 13 Gennaio 2012 La Bella e la Bestia, il 14 Settembre 2012 Alla Ricerca di Nemo, il 18 Gennaio 2013 Monsters & Co. (pochi mesi prima dell'uscita del prequel) mentre il 13 Settembre 2013 sarà il turno de La Sirenetta. I vertici Disney hanno accompagnato l'annuncio con questa dichiarazione: "Le grandi storie e i grandi protagonisti sono senza tempo e alla Disney siamo fortunati di avere uno scrigno pieno di questi tesori. Siamo eccitati all’idea di poter restituire, con una nuova versione tridimensionale, questi capolavori agli spettatori di tutte le età, ma soprattutto per le nuove generazioni che potranno vederle per la prima volta direttamente al cinema."

Cambio di voce per Lupin III

  • Pubblicato in Toon

Il prossimo 2 dicembre andrà in onda in Giappone il nuovo special televisivo di Lupin III intitolato Il sigillo di sangue: La sirena dell’eternità. Non si sa ancora alcun dettaglio sulla trama ma è stata rivelata una novità che ha sorpreso il pubblico giapponese, ovvero il cambio di buona parte del cast di doppiatori; l'ultima sostituzione è avvenuta nel 1995 quando Kanichi Kurita ha sostituito Yasuo Yamada, storica voce del protagonista.

Kurita parteciperà al nuovo special e con lui tornerà anche Kiyoshi Kobayashi, da sempre voce di Jigen.
L'ispettore Zenigata invece avrà la voce di Kouichi Yamadera (Spike in Cowboy Bebop), Goemon sarà doppiato da Daisuke Namikawa (Italia in Hetalia Axis Power), mentre Fujiko avrà la voce di Miyuki Sawashiro (Kurapika in Hunter x Hunter).

Animation History #55: Bianca e Bernie nella Terra dei Canguri

  • Pubblicato in Focus

Rescuers_posterA 13 anni di distanza da Le avventure di Bianca e Bernie, la Disney riprende per la prima volta un proprio film d'animazione per girare un altro episodio che riportasse sullo schermo i protagonisti del primo capitolo; si tratta di un anticipazione dell'ondata di sequel che comincerà qualche anno dopo nel settore home video, ripetuta una seconda volta nei Classici Disney cinematografici solo nel 2011 con Winnie The Pooh - Nuove Avventure nel Bosco dei Cento Acri.
La coppia di topini da salvataggio è il soggetto ideale per un seguito, dato che la loro natura avventurosa consente di raccontare una nuova missione senza far apparire forzato il loro ritorno. Nonostante sia un sequel e lo spirito avventuroso sia il medesimo del film precedente, l'atmosfera sembra completamente diversa a causa dell'ambientazione: tanto buia e tenebrosa era la Palude del Diavolo, quanto vasti e rigogliosi sono i paesaggi dell'Australia.

Questo risultato non è casuale, dato che gli animatori hanno ricercato di ricreare ambientazioni di ampio respiro, più grandi di quanto fosse mai stato fatto in un film d'animazione; la ricerca effettuata in questa direzione è evidente fin dalla prima sequenza del film che in un piano sequenza parte da un prato per arrivare all'Ayers Rock, culminando pochi minuti dopo con un emozionante volo in groppa all'aquila Marahute. L'intenzione è quella di puntare sull'aspetto visivo anche per sfruttare al meglio la nuova tecnologia CAPS applicata qui per la prima volta: grazie ad essa, gli animatori possono realizzare più piani di profondità e colorare i disegni al computer in modo più rapido e con più strumenti a disposizione.
La differenza è evidente e si può notare una colorazione più brillante con sfumature ed effetti mai visti fino a quel momento, dando alla pellicola un aspetto "moderno" che si può notare confrontando Bianca e Bernie nella Terra dei Canguri con gli altri film Disney prodotti fino all'anno precedente.

La collaborazione nata tra Bianca e Bernie nel film precedente si è fatta sempre più stretta e il timido topo è pronto a chiedere la mano della sua affascinante partner; l'elegante cena in un ristorante di lusso viene però interrotta bruscamente dalla richiesta di soccorso proveniente dall'Australia, per salvare il piccolo Cody fatto prigioniero da un bracconiere.
Il movimentato viaggio fino all'esotico continente non è più affidato all'albatros Orwille (il cui doppiatore era scomparso), ma al fratello Wilbur, ottimo per rendere esplicito l'omaggio ai fratelli Wright. Arrivati in Australia il cast è popolato da una fauna vivace e divertente, dall'eroico topocanguro Jake allo schizzato clamidosauro Frank, fino alla sfortunata Joanna sfruttata dal perfido McLeach per spaventare le sue vittime.
L'esemplare più memorabile del film è però l'aquila reale gigante Marahute, le cui animazioni impeccabili risaltano grazie alle dimensioni imponenti; in particolare il rapace dorato dà il meglio di sè nelle sequenze di volo, trasportando con sé gli spettatori nelle suggestive traversate del cielo.
Cody, il bambino che deve essere salvato da Bianca e Bernie è ben caratterizzato e, pur non risultando alla sua altezza, è un degno corrispettivo maschile della Penny del primo film; il motivo di questa inferiorità va però ricercata nella sua minore presenza sullo schermo e un ruolo meno attivo all'interno della storia, dato che gli autori hanno preferito lasciare spazio alla fauna australiana.

Bianca e Bernie nella terra dei canguri ha riscosso critiche positive ed è stato un discreto successo al botteghino; la sua sfortuna è stata però quella di essere stato messo in secondo piano da tutti gli altri Classici usciti nell'era della rinascita Disney, dal successo ben superiore. Nonostante questo, gli animatori e gli autori dello studio si divertivano molto a lavorare sui film di Bianca e Bernie per cui fu messo in cantiere un terzo capitolo; purtroppo il progetto fu interrotto nelle sue fasi iniziali, a causa del decesso di Eva gabor, doppiatrice originale di Bianca.

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