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Batman non molla (quasi) mai

Batman_497Uno degli aspetti migliori di Batman è che non molla mai. Qualsiasi cosa succeda lui è sempre pronto a lottare e a indossare quel maledetto mantello. Sempre. Sempre?

Beh, proprio sempre no.
Perché negli anni a molti autori è venuta la voglia di scrivere la storia più improbabile di tutte: "E se Batman mollasse?". Una domanda legittima, che di per sé è già un ottimo inizio di storia, ma che occorre usare con il contagocce per non inflazionarla. Ma in 70 anni di storie non sono state poi molte le volte che Bruce Wayne, volente o nolente, ha detto basta.

Bruce a Pezzi

Lo scontro con Bane/Flagello, descritto altrove in questo speciale, è forse il caso più eclatante. Con la schiena a pezzi era impensabile che Bruce potesse indossare il costume da Cavaliere Oscuro e proprio per questo quella storia è rimasta così impressa nella mente dei lettori. Perché dimostrava ancora una volta e in maniera particolarmente drammatica l'aspetto più affascinante di Batman: che è solo un essere umano, e come tale è perennemente in pericolo quando pattuglia le strade di Gotham o si scontra con un supercriminale decisamente più forte di lui.

In seguito a questa sconfitta toccherà a Jean-Paul Valley (Azrael) indossare il mantello per sconfiggere Bane, ma la sua permanenza nei panni dell'Uomo Pipistrello durerà poco, giusto il tempo di impazzire, posseduto da una setta religiosa, e di essere sconfitto proprio da Bruce Wayne, nel frattempo guarito magicamente durante una missione compiuta nonostante le sue condizioni di salute.

La morte di Batman: Batman R.I.P., Crisi Finale

Se nello scontro con Bane fu la schiena a pezzi a costringere Bruce Wayne a ritirarsi, più recentemente toccò nientemeno che a Darkseid far ritirare il playboy milionario, nel discusso Final Crisis, scritto da Grant Morrison. L'evento fu preceduto da una storyline sviluppata proprio dallo scrittore scozzese e suggestivamente intitolata "Batman R.I.P." dove Bruce Wayne fu drogato, reso pazzo e seppellito vivo da uno dei più strani nemici mai ideati per l'uomo pipistrello: il Guanto Nero. Ma nessuno di questi stratagemmi funzionò: Batman ancora una volta riuscì a sconfiggere il proprio avversario, avendo previsto tutto e avendo programmato la sua via di fuga con ampio anticipo. Perché, come scrive lo stesso Morrison, "Batman ha sempre un piano".

Ma nessuno dei suoi piani gli impedì di essere colpito apparentemente a morte dai raggi Omega provenienti da Darkseid. E quel che seguì fu un periodo in cui non era più Bruce Wayne ad indossare i panni del Cavaliere Oscuro, bensì Dick Grayson, il primo Robin nonché attuale Nightwing. Questo nuovo status quo durò un paio di anni, con Damian Wayne che divenne il nuovo Robin (forse il Robin più intrigante di sempre) e con Dick che riuscì a farsi apprezzare anche nei panni di Batman. Ovviamente rimaneva nell'aria il forte sospetto che si trattasse di una situazione temporanea, che prima o poi sarebbe tornato Bruce Wayne. Così in effetti accadde, ma non fu semplice.

Batman: il Ritorno e Batman Inc.

Dapprima scoprimmo che Bruce stava saltando nel tempo, attraversando i secoli e dando vita alla leggenda della famiglia Wayne (su Batman: The Return of Bruce Wayne, sempre di Grant Morrison). Poi, una volta tornato e osservato il suo vecchio pupillo all'opera, decise di lasciargli indossare il mantello. Ma questo non gli impedì di tornare a vestire i panni di Batman, anzi. Bruce Wayne infatti annunciò al mondo intero che da sempre finanziava il Cavaliere Oscuro e che era intenzionato ad espandere questa sua collaborazione con altri vigilanti mascherati. Era l'inizio di Batman Inc., serie giunta alla sua seconda incarnazione proprio in questo periodo, con Batman che recluta propri emuli finanziandoli ed aiutandoli nella lotta contro il crimine.

52: Un mondo senza Batman (e Superman e Wonder Woman)

Ma torniamo indietro di qualche anno a quello che, di fatto, è stato il solo vero ritiro ufficiale (e volontario) di Bruce Wayne dalle strade di Gotham. Si era appena conclusa “Infinite Crisis” e tutte le serie DC fecero l'impensabile: saltarono avanti di un anno. Un anno durante il quale Superman, Wonder Woman e, incredibilmente, Batman si presero una pausa, volenti o nolenti, anche se per i lettori questa assenza non durò neanche un mese, dato che nei primi albi targati "One Year Later" i tre supereroi tornarono operativi. La storia dell'anno durante il quale Batman (e Superman, e Wonder Woman) non furono attivi venne narrata sulle pagine del settimanale 52 e in alcuni flashback delle serie principali, sulle quali scoprimmo che fu Harvey Dent a sostituire il Cavaliere Oscuro nella sua battaglia contro la malavita, salvo poi ricadere nel crimine a sua volta. Il ritiro di Batman fu giustificato sotto forma di ritiro spirituale per meglio comprendere la natura criminale dei suoi avversari, per ritemprare lo spirito e il corpo. Batman non aveva smesso di lottare: si stava solo preparando meglio per la battaglia.

Dark_knight_returnsIl ritorno del Cavaliere Oscuro

Il ritiro più famoso della storia di Batman è però senza ombra di dubbio rappresentato sulle pagine di The Dark Knight Returns. L'inizio di questa famosa opera di Frank Miller vede infatti Bruce Wayne invecchiato e ritirato oramai da dieci anni, anche a causa di un accordo tra il governo e i supereroi. Ma la violenza di un gruppo organizzato di mutanti lo convincerà ad indossare il costume da pipistrello ancora una volta, mettendo a rischio il proprio vecchio e fragile corpo. Il suo ritorno, oltre ad ispirare una nuova Robin, sarà l'inizio di una rivoluzione contro il disastroso status quo di questa civiltà futuristica. E non potevamo aspettarci niente di meno da Batman.

Batman da vecchio: Batman Beyond

Ma non è stato solo nei fumetti che Batman è invecchiato ritirandosi dalla carriera supereroistica. Anche nei cartoni animati era arrivato per Bruce Wayne il momento di cedere il passo ad un nuovo Cavaliere Oscuro, come illustrato in “Batman Beyond” (“Batman of the Future” in Italia), cartone che riprende lo stile e le tematiche dei cartoni precedenti di Batman (“Batman: The Animated Series”) ma ambientando il tutto alcuni anni nel futuro, con Bruce Wayne oramai vecchio ed estromesso persino dall'azienda di famiglia. Troverà però il modo di fare da mentore ad un nuovo Batman, Terry McGinnis, che scopriremo essere legato geneticamente a Bruce Wayne (durante l'episodio "Epilogue" di Justice League).

Epilogo

Come dicevamo, nella lunga storia di Batman Bruce Wayne ha spesso appeso il suo costume al chiodo, abbandonando la sua crociata contro il crimine. Ma praticamente ogni volta questa "scelta" è stata dettata da cause di forza maggiore, oppure come semplice pretesto per raccontare un futuro in cui introdurre un nuovo Batman o per reintrodurre lo stesso Bruce Wayne. Perché nella continuity ufficiale Batman non smetterebbe mai di combattere il crimine. Perché Batman non molla mai.

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