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I nuovi 52 della Lion: luci ed ombre

justice_league_1-196x300Parlare del "reboot" DC presentato in questi giorni dalla Lion non è un'impresa facile. Innanzitutto un rilancio del genere ha pochi precedenti nella storia editoriale fumettistica italiana, e nessuno di questi precedenti poteva vantare ben 52 numeri uno da cui partire. Inoltre va considerato che questa è stata una sfida di proporzioni titaniche per una casa editrice che, di fatto, pochi mesi fa neanche esisteva. Le cose da dire e da analizzare sono numerose e c'è il rischio di perdersi nel mare di analisi che si potrebbero fare. Anche per questo rimandiamo al nostro speciale dello scorso settembre per un'analisi più dettagliata delle storie presentate dalla DC, che in questa occasione descriveremo solo per sommi capi.

Gli spillati

Partiamo da quegli spillati che sostanzialmente sono la prosecuzione delle vecchie serie: Batman e Lanterna Verde. In entrambi i casi la dirigenza DC ha applicato il vecchio detto che dice "Se non è rotto non aggiustarlo". I due sotto-universi, quello legato al Cavaliere Oscuro e quello dedicato al Corpo delle Lanterne Verdi, stavano andando più che bene anche nella precedente incarnazione e ripartire completamente da zero sarebbe stato controproducente. In questi casi, quindi, si dà per scontato che ciò che ha sconvolto la storia di tutto l'universo DC non abbia intaccato gli eventi letti negli anni passati per Batman e Lanterna Verde, avvenuti esattamente allo stesso modo.

Ecco quindi che lo spillato di Batman riparte con Bruce Wayne che si riprende il mantello dell'uomo pipistrello dopo gli eventi legati a "Batman R.I.P." e Batman Inc., con Dick Grayson che ritorna nei panni di Nightwing. Abbiamo perciò da una parte il Batman di Scott Snyder e Greg Capullo e il Detective Comics di Tony Daniel, dall'altra proprio il Nightwing di Kyle Higgins e Eddy Barrows come comprimario. Siamo qui di fronte ad una delle scelte più difficili effettuate dalla Lion: da una parte c'era la possibilità di riempire lo spillato solamente con serie completamente incentrate su Bruce Wayne con il Batman: The Dark Knight di Paul Jenkins e David Finch o con il Batman and Robin di Peter J. Tomasi e Patrick Gleason, dall'altra però si sarebbe esclusa la possibilità di leggere queste serie in volumi monografici di sicuro successo. La soluzione trovata prova a dare una chance in più alla serie di Kyle Higgins che sarà comunque legata alle altre durante il crossover "Night of the Owls" (i cui primi semi vengono gettati proprio in questo primo albo).

Lanterna Verde è invece la serie più omogenea del gruppo, con Green Lantern (Geoff Johns e Doug Mahnke), Green Lantern Corps (Peter J. Tomasi e Fernando Pasarin) e Green Lantern: New Guardians (Tony Bedard e Tyler Kirkham) che riprendono esattamente da dove si erano interrotte prima del grande rilancio dell'Universo DC. Le tre serie pubblicate sono legate tra loro a doppio e triplo filo, il ché è sicuramente un vantaggio per i fan di questo lato dell'universo DC che con una singola serie mensile possono seguire tutti i personaggi legati a Lanterna Verde (eccezion fatta per Red Lanterns, serie comunque più slegata dalle altre).

Più che omogenea è anche Superman, il mensile contenente l'Action Comics di Grant Morrison (con il freno a mano tirato in questo primo numero, ma avrà modo di dare il meglio di sè), il Superman di George Pérez e Jesùs Marino e come comprimario la Supergirl di Michael Green, Mike Johnson e Mahmud Asrar. Ma al contrario di Lanterna Verde e Batman in questo spillato assistiamo al primo caso di stravolgimento del personaggio protagonista, con un Clark Kent più arrabbiato e meno "perbene" e con un background decisamente differente rispetto al passato.

Ma la serie principale di questo rilancio è sicuramente Justice League, che ospita l'omonima serie di Geoff Johns e Jim Lee e che si occupa di narrare le origini del principale gruppo di supereroi DC. La serie funge da collante tra i vari sottouniversi, perlomeno supereroistici, ed introduce concetti che vengono espansi su altre serie, anche se questo primo numero scorre via fin troppo veloce. Come comprimari troviamo la fin troppo classica Justice League International di Dan Jurgens e Aaron Lopresti e l'anonima The Savage Hawkman di Tony S. Daniel e Phil Tan. Se sulla scelta del primo comprimario c'è poco da dire, sulla carta avere inserito Hawkman è stata una scelta intelligente, dato che con ogni probabilità da qui ad un anno il personaggio farà parte del gruppo, ma la qualità della serie non è al momento sufficiente per impreziosire l'albo.

Per quel che riguarda Giovani Titani il sommario ha un "trait d'union" molto chiaro, vale a dire presentare serie che abbiano come membri giovani supereroi. Per Teen Titans e Superboy questa unione è contraddistinta anche dall'intersecarsi delle due trame, ma anche Legion Lost si legherà a queste due serie con il crossover "The Culling" con il numero 9 della testata. Siamo quindi di fronte ad una scelta più che ottima per il sommario dell'albo, scelta che è stata saggiamente modificata rispetto ai piani originari che prevedevano la presenza di Legion of Superheroes al posto di Superboy.

Passando a quelli che sono gli antologici veri e propri della Lion la collana con il sommario più solido è forse Flash, con la serie scritta e magnificamente disegnata da Francis Manipul che dà il titolo alla serie, ma con l'Aquaman di Geoff Johns e Ivan Reis come vero piatto forte della testata. Se è vero che l'unico tratto a comune tra le due serie è quello di avere come protagonista un membro della Justice League, collante abbastanza debole ad essere onesti, è però vero che due terzi della collana hanno dalla loro parte un'elevata qualità, sia di testi che di disegni, attutendo la sensazione di avere di fronte una testata disomogenea, sensazione che però torna leggendo Captain Atom, dai toni quantomeno differenti dalle storie precedenti.

La serie più disomogenea del gruppo è sicuramente Wonder Woman/Freccia Verde. Se da un lato la serie di Brian Azzarello dedicata a Diana è di qualità più che ottima ed è forse la sorpresa dell'anno, dall'altro il comprimario principale lascia a desiderare, con Green Arrow che francamente delude. Sicuramente la scelta di accorpare due membri storici della Justice League sulla stessa serie (tre con Firestorm) aveva, sulla carta, un senso ben preciso, e dato che si fa un gran parlare di una serie televisiva incentrata su Green Arrow averlo come contitolare alla lunga porterà qualche vantaggio da un punto di vista delle vendite. Ma leggendo l'albo si ha più di qualche perplessità. Per fortuna che c'è un buon The Fury of Firestorm scritto da Gail Simone e Ethan Van Sciver a risollevare le sorti di questa testata.

I monografici

batman_e_robin_1-196x300In questo primo mese i monografici sono solamente due, anche perché presentare le prime quattro storie di Batman and Robin e Birds of Prey significa lavorare a soli cinque mesi dall'uscita americana, un tempo troppo basso per poter presentare altre serie. La soluzione scelta di pubblicare due serie legate all'universo di Batman ogni mese è poi ottima. Nel giro di quattro mesi abbiamo la possibilità di leggere anche Batgirl, Batman: The Dark Knight, Batwing, Catwoman, Batwoman e Red Hood and the Outlaws, per poi ricominciare il giro. Buona anche la suddivisione per protagonisti maschili e femminili, uno al mese per genere, che consente di cadenzare gli acquisti senza gravare eccessivamente sulle tasche dei lettori.
In futuro sono stati annunciati numerosi altri monografici tra cui citiamo: All Star Western, Animal Man, DC Universe Presents, Grifter, Justice League Dark, Legion of Super Heroes, Red Lanterns, Stormwatch e Swamp Thing, anche in questo caso suddividendoli per genere e "spalmandoli" opportunamente nell'arco dei diversi mesi.

Presentazione

In generale la presentazione del "New 52" da parte della Lion ha dalla sua molti punti a favore. Da una parte, infatti, in questo primo mese abbiamo potuto leggere ben 23 esordi, 21 sugli spillati e due monografici. Stando poi alle anticipazioni fornite in questi giorni della prima ondata di 52 serie originali ne rimarrebbero fuori solamente 14, e non è detto che, a tempo debito, non vengano presentate anche queste insieme alla seconda ondata che proprio in questi mesi sta uscendo negli Stati Uniti. In generale quindi non si può che congratularsi con la neonata casa editrice per il coraggio di presentare un così alto numero di serie e di aver deciso di fornire una modalità "economica" per ben 21 di esse. La scelta di aggregarle in sette spillati antologici, infatti, pur presentando i soliti difetti di un formato come questo, consente ai lettori onnivori e completisti di leggere ogni mese una fetta importante dell'Universo DC ad un prezzo vantaggioso. Sicuramente non tutti saranno contenti: Wonder Woman/Freccia Verde è forse la serie che soffre di più la scelta antologica e, dato il successo di vendite che si registra in queste prime settimane si poteva forse osare mandare anche Flash in edicola invece di "relegarla" in fumetteria insieme a Wonder Woman/Freccia Verde e Giovani Titani.
Per le serie più "difficili", come era lecito attendersi, il lettore dovrà "accontentarsi" di albi brossurati monografici da libreria, che per certi versi è la soluzione migliore per quel genere di pubblico che fosse interessato a titoli come Animal Man e Swamp Thing, che avrebbero forse sofferto di una formula "minestrone".

Ombre

Il difetto più grande di questi primi albi (Batman, Lanterna Verde e Flash su tutti) è la resa di stampa degli spillati. Pagine sfuocate, carta non ottimale e colori smorti rendono pesante la lettura, rovinando di fatto anche ottimi artisti, Francis Manapul su tutti. Il problema sembra dovuto ad un errore della tipografia, ma naturalmente la colpa ricade anche sulla Lion che l'ha scelta. Rimane il fatto che questo difetto andrà affrontato a breve, perché difficilmente i lettori sopporteranno a lungo questa bassa qualità della stampa.

Il problema che però in questi giorni è sulla bocca di tutti è un altro: l'esaurimento delle copie a disposizione a due settimane dall'inizio del rilancio. Se da una parte questa notizia è sintomo di un successo enorme dell'operazione, e che non potrà che far piacere all'editore, dall'altra la RW stessa si starà mangiando le mani. Anche se non abbiamo modo di verificare i numeri delle vendite effettive rispetto agli ordini iniziali e quindi non sappiamo quanto siano stati presi di sorpresa dal successo (e qui un po' di colpe andrebbero imputate forse ad alcune fumetterie che hanno sottostimato l'interesse dei lettori), la RW avrebbe potuto a sua volta scommettere di più su questa iniziativa editoriale, anche al rischio di avere un'enormità di numeri 1 invenduti. Perché per ogni numero 1 che non raggiunge le fumetterie in tempi brevi corrisponde un numero 2 che non verrà neanche ordinato, e neanche un numero 3, eccetera. Perdere la possibilità di raggiungere un nuovo lettore è un danno spaventoso, al limite dell'irrecuperabile. Speriamo quindi che le ristampe, peraltro già annunciate, arrivino il più presto possibile

Promozione

superman_1-196x300Molte fumetterie si sono lamentate della scarsa promozione dell'evento o, in alternativa, delle informazioni confusionarie in merito. Entrambe le accuse, anche se in alcuni casi ingigantite ed esagerate, hanno un fondamento di verità. Da una parte la promozione per un rilancio così importante poteva e doveva essere più intensa e capillare, magari fornendo più materiale promozionale alle singole fumetterie (oltre a quello effettivamente distribuito) per aiutarle a incoraggiare i lettori a scegliere ed ordinare le nuove serie. La sensazione che si è avuta è che, legittimamente, i destinatari delle promozioni fossero le fumetterie piuttosto che i lettori. Lo ripetiamo, una scelta più che legittima, ma probabilmente era il caso di puntare a far conoscere questi nuovi spillati anche ai potenziali nuovi lettori e non lasciare questo compito alle fumetterie. Le recenti interviste rilasciate al Comicon di Napoli, che hanno avuto una buona eco mediatica, sono andate in questa direzione, ma il sospetto è che sia stato "troppo poco, troppo tardi". Una campagna promozionale più anticipata e, appunto, più mirata ai clienti delle fumetterie avrebbe forse permesso a queste ultime di aumentare gli ordini iniziali dei fumetti, permettendo alla Lion stessa di capire quanto successo avrebbe avuto ed evitare l'esaurimento degli albi in così breve tempo.
Inoltre la comunicazione dei dettagli della promozione "Reboot Point" non è stata ottimale: sono in molti a lamentarsi di non aver compreso inizialmente quanto potesse essere vantaggioso essere inseriti in quella lista e che, col senno di poi, avrebbero aderito. Qui le colpe vanno suddivise equamente tra le fumetterie che non si sono interessate a comprendere a fondo il meccanismo di promozione e la Alastor che ha generato una promozione confusionaria e poco chiara che non fosse di immediata comprensione.
Ma anche i reboot point, che comunque non sono stati pochi, lamentano di aver ricevuto parte del materiale non nei tempi previsti, anche se comunque in anticipo rispetto alle altre fumetterie.
Infine segnaliamo la clamorosa svista sulla copertina degli spillati da fumetteria che non riportavano il corretto prezzo di lancio, generando ulteriore, gratuita confusione.

Apparato redazionale

Per quel che riguarda l'apparato redazionale di questi primi albi diamo un buon voto d'incoraggiamento. In alcuni casi sono infatti più che all'altezza con punte di eccellenza, altre volte ci si concentra sulla remota storia editoriale dei personaggi che forse, in un rilancio del genere, poteva anche essere rimandata ai numeri successivi dato che in molti casi le serie citate non sono neanche più valide. Buona l'idea di inserire a breve una pagina della posta su Batman, tradizione spesso trascurata dalle case editrici ma che creano un legame di complicità soprattutto con i lettori più giovani.
Da un punto di vista dei refusi ne segnaliamo solo alcuni: un baloon invertito su Supergirl, una lettera di troppo in un baloon su Justice League. Ce ne sono altri, ma evitiamo di fare una lista della spesa. Non è mai piacevole trovarsi di fronte un refuso, ma sicuramente poteva andare molto peggio, e c'è spazio di manovra.

Conclusioni

E alla fine si tratta proprio di questo: c'è spazio per manovrare.
La qualità di stampa degli spillati può (solo) migliorare, l'attenzione al singolo refuso può migliorare, il contenuto di alcuni editoriali può migliorare, le comunicazioni con le fumetterie possono migliorare. E in alcuni casi i miglioramenti si sono già intravisti. Nel complesso non si tratta di errori o problemi insormontabili, e anzi si possono imputare ad un'inevitabile mancanza di maturità (o anzianità di servizio se volete). Le scelte più importanti, le modalità di presentazione delle singole testate, il formato degli spillati, i monografici da presentare, sono tutte bene o male azzeccate ed era importante che almeno queste non fossero sbagliate.
Dopo quattro mesi di rodaggio è stato questo il primo vero banco di prova per la neonata casa editrice: una prova dura, durissima, che poteva lasciare la Lion con le ossa rotte. Così non è stato, per fortuna e, al di là di alcune ombre, questo rilancio dell'universo DC in Italia è partito abbastanza bene. Promossi con riserva.

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