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Animation History #40: Taron e la pentola magica

The_Black_Cauldron_posterBasato sui primi romanzi della pentalogia fantasy "Le Cronache di Prydain" di Lloyd Alexander, Taron e la pentola magica esce nei cinema americani nell'estate 1985, dopo 12 anni di sviluppo e 5 di produzione; il film è diretto da Ted Berman e Richard Rich, che 4 anni prima avevano curato la regia di Red e Toby Nemiciamici.
La lunga lavorazione si riflette sul budget che tocca i 25 milioni di dollari, più del doppio del denaro utilizzato per la pellicola precedente; l'investimento si rivela però uno dei più sfortunati della filmografia Disney, dato che la pellicola incassa in America circa 10 milioni di dollari.

Per anni Walt Disney aveva cercato di ottenere i diritti per poter girare un film animato tratto dalle avventure degli hobbit di J.R.R. Tolkien; il creatore della Terra di Mezzo però non apprezzava i cartoni Disney e aveva rifiutato ogni volta, offrendo invece la sua opera a Ralph Baski che ne ricava i tre film Lo Hobbit, Il Signore degli Anelli e Le Due Torri. Queste pellicole avevano mostrato un tipo di animazione differente dai canoni dell'epoca che, al di là del successo mediocre dell'operazione e dei pareri contrastanti a riguardo, era passato sotto gli occhi di un pubblico piuttosto vasto grazie alla fama dei libri di Tolkien. La nuova generazione di animatori disneyani che stava prendendo il posto della vecchia guardia voleva dedicarsi a qualcosa di originale e il progetto diverso sul quale sperimentare questa innovazione fu un fantasy più cupo e a tratti horror, in grado di allontanarsi dallo stereotipo di film Disney con canzoni spensierate e una trama pensata per il pubblico più giovane.

È quindi con tutti gli stilemi del fantasy adulto che Taron e la pentola magica si presenta ai suoi spettatori: un prologo nel quale una cupa voce narrante introduce la vicenda, un'ambientazione cupa e un esercito demoniaco guidato da un tenebroso tiranno. Da questo punto di vista il film offre alcuni degli elementi più inquietanti mai visti in un film Disney, tra cui spicca lo spaventoso Re Cornelius che con le sue fattezze scheletriche entra di diritto tra i villain disneyani più spaventosi. Non è un caso che questa pellicola sia l'unico film d'animazione Disney ad ottenere una classificazione PG, che permetteva l'ingresso in sala ai bambini solo se accompagnati da un adulto.
In questo approccio più maturo però sono inseriti alcuni personaggi caratterizzati in modo da accattivarsi le simpatie del pubblico più giovane, come Gurghi, Rospus, il menestrello Sospirello o i folletti; queste presenze alleggeriscono i toni del film, creando però un'atmosfera fin troppo altenante che rende poco omogenea la pellicola.

L'odissea che porta il giovane guardiano di maiali Taron ad affrontare il perfido Cornelius, per recuperare la sua maialina Ailin dotata di poteri divinatori, è una vicenda con pochi picchi memorabili: le scene d'azione riescono solo in pochi casi ad essere veramente epiche, mentre i dialoghi sfociano spesso nella banalità o in umorismo fuori luogo. Se ci sono singoli momenti o sequenze che intrattengono durante la visione, il quadro completo non soddisfa del tutto, dato che si percepisce la poca coordinazione che ha dato vita a un prodotto così poco organico. Nonostante questo Taron e la pentola magica si merita comunque una visione: le animazioni sono interessanti, a parte qualche movimento goffo o espressione stramba di cui soffrono soprattutto i due protagonisti umani, e nonostante una trama che non coinvolge si tratta di un affascinante esperimento all'interno della filmografia Disney.
Ci troviamo infatti al cospetto del primo film animato Disney privo di canzoni, con una colonna sonora composta da musiche d'atmosfera che però non contribuiscono nell'aumentare l'epicità delle scene.
Un'altra "prima volta" è la sfera magica di Eilonwy, primo personaggio Disney creato interamente in computer grafica: si tratta del primo passo nel processo che porterà il computer ad essere sempre più presente all'interno dell'animazione tradizionale, prima di sostituirla completamente con Toy Story.

Il flop di Taron e la pentola magica è stato il più grande fallimento al botteghino nella storia Disney, spingendo gli studi d'animazione a tornare a percorrere strade più vicine a quanto era stato prodotto fino a quel momento, rinviando la sperimentazione di circa una quindicina d'anni. Nonostante la Disney avesse i diritti di tutta la saga libraria de "Le Cronache di Prydain" non è mai stato presa in considerazione l'ipotesi di adattare i volumi successivi, nemmeno nel periodo in cui fiorivano i sequel direct-to-video; addirittura questo film è stato uno dei Classici recenti ad essere reso disponibile in home video più tardi, quasi a voler far dimenticare al pubblico questo momento oscuro.

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