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Gabrio Ciliani

Gabrio Ciliani

Insanely Twisted Shadow Planet

  • Pubblicato in Nerd

Sviluppatore: Shadow Planet Productions (Fulcell Games/Gagne International)
Editore: Microsoft Game Studios     Genere: Shooter/ Adventure   Piattaforma: Xbox360

Insanely-Twisted-Shadow-Planet_Xbox360_288Insanely Twisted Shadow Planet: un titolo più esplicativo di così non si poteva chiedere. Un bizzarro, oscuro pianeta che pare dotato di volontà propria, attacca un piccolo corpo celeste, corrompendolo con la sua aura malevola. Sta a noi, nei panni di un piccolo alieno del posto, distruggere la minaccia del Pianeta Ombra alla guida di un (apparentemente) grazioso disco volante. Inizia così un'avventura 2D tutta matta a spasso per gli inquietanti e contorti corridoi interni del pianeta nemico.

Fin dai primi momenti passati ad esplorare il losco Pianeta Ombra è evidente la struttura “Metroidvania”, che ci porterà a visitare un vasto mondo 2D pieno di piccoli segreti, in cerca di potenziamenti per il disco in grado di farci eliminare ostacoli e quindi proseguire nella nostra avventura. Il nostro dischetto, potrà disporre di molti strumenti interessanti, dal classico cannone ad un raggio traente, passando per seghe circolari ed un lanciamissili (senza rovinarvi altre sorprese); tutti ciò, non si traduce in semplice potenza di fuoco ma, come accennato, in una chiave per il superamento degli ostacoli ambientali: vedremo la sega circolare distruggere la roccia friabile, il braccio meccanico spostare oggetti pesanti, il missile telecomandato raggiungere un interruttore dopo tortuosi cunicoli. L'uso intelligente che il gioco fa di questi strumenti è proprio il punto di forza del titolo, che dando grande spazio all'uso di ognuno, sia in combattimento, che durante la risoluzione di enigmi, offre una varietà pazzesca al giocatore. Ambedue le fasi funzionano benone, offrendo enigmi ambientali ben studiati e dalla difficoltà ben calibrata e fasi in pieno stile shooter multidirezionale frizzanti e frenetiche. Tutto ciò è distribuito per varie zone ben diversificate fra loro, nelle quali vigono meccaniche particolari, spesso legate allo tema stesso della zona (meccanica, glaciale, elettrica...); da sottolineare che, benché la qualità del divertimento sia sempre alta e piuttosto stabile durante il corso di tutta l'avventura, ci troveremo ad attraversare zone meno riuscite di altre, vuoi per il level design, vuoi per uno studio degli enigmi sottotono rispetto alla situazione generale. Ogni area è delimitata dal classico boss grande grosso e cattivo, da sconfiggere usando quanto appreso durante le nostre avventure, in combattimenti piuttosto ben studiati, ma mai memorabili, anche a causa dell'uso di pattern piuttosto collaudati nel mondo videoludico. Il viaggio per il pianeta oscuro prosegue così in modo incredibilmente fluido, grazie ad una calibrazione della difficoltà ragionevole, divertiti e stuzzicati dalle bizzarrie del pianeta, che vi accorgerete di voler davvero esplorare a fondo. Purtroppo la gradevolissima avventura dura una manciata di ore, il cui ammontare non aumenterà in maniera esponenziale nemmeno per la discreta quantità di collezionabili e alla modalità online gradevole, ma di certo non determinante; riguardo la modalità cooperativa online “corsa con la lanterna”, si può gradire l'assenza di lag e la buona disponibilità di player, in una rocambolesca “maratona” per portare in salvo 4 lanterne colorate per un unico, vasto livello, inseguiti dall'aura oscura del pianeta ed ostacolati da ondate di nemici.

Comparto grafico d'eccellenza per il titolo, dove viene sfoggiato un divertentissimo stile cartoon cupo e stravagante, quasi Burtoniano, utilizzato per plasmare il Pianeta Ombra con grandissima cura per i particolari. Le ombre che raffigurano gli esseri in movimento per il pianeta, ondeggiano su sfondi incredibilmente vivi, emettendo talvolta minacciosi bagliori. Splendido. Il pianeta è fonte di rumori fastidiosi, misteriosi, intriganti, che gli sviluppatori hanno ben pensato di non oscurare con una colonna sonora opprimente, relegando l'uso delle musica soltanto a determinati frangenti, con brani azzeccati che ben riprendono l'atmosfera del mondo. La storia della genesi del pianeta viene narrata tramite brevi, ma gradevoli sequenze animate, sbloccabili durante il viaggio, dando ad esso ancora maggiore identità. Non è facile trovare mondi così pulsanti e ben caratterizzati nemmeno in blasonati titoli boxed.

ITSP è un gioiellino di divertimento, reso grande dal suo grande valore artistico e dalla notevole varietà di situazioni offerte. Peccato finisca così in fretta.

Presentazione e Storytelling: 4.5
Giocabilità: 4
Longevità: 3
Grafica: 4.5
Sonoro: 4

Totale: 4

Lungometraggi in cantiere per Le Bizzarre Avventure di JoJo?

  • Pubblicato in Screen
Giunge dal numero dell'1 settembre della rivista Bungeishunju's Weekly Bunshun, la notizia che vorrebbe il celebre manga di Hirohiko Araki, Le Bizzarre Avventure di JoJo, pronto per trasposizioni cinematografiche sia animate che live-action, curate da case di produzione distinte. Pare essere coinvolto nelle riprese del live-action un “Idol super popolare” (nella cultura giapponese, un adolescente dall'aspetto assai attraente resosi famoso nel mondo dello spettacolo, quasi sempre di sesso femminile). In conclusione, la rivista ha fatto notare la presenza di rumor riguardo ad un'uscita estiva delle pellicole. Tuttavia, è doveroso segnalare che la notizia non ha avuto conferme da altre testate nipponiche.

Inizio riprese di Sin City 2 nel 2011

  • Pubblicato in Screen

SinCity

Robert Rodriguez ha dichiarato ai microfoni di MTV che i lavori per il secondo adattamento cinematografico di Sin City (serie noir di culto scritta e disegnata da Frank Miller), dovranno per forza di cose iniziare entro fine anno. “Stavamo dicendo a tutti che avremmo girato quest'anno, quindi dobbiamo effettivamente girare quest'anno,” ha affermato a proposito il regista. Durante l'intervista ha inoltre sottolineato come lo script sia ancora in fase di stesura, uno dei motivi per i quali non è stato ancora confermato ufficialmente nessun ruolo, nonostante l'interesse suscitato fra molte star di Hollywood.

From Dust: recensione

  • Pubblicato in Nerd

Sviluppatore: Ubisoft Montpellier Editore: Ubisoft Genere: God game Versione: Xbox360

From-Dust_Xbox360_coverSe si nomina b]Peter Molineux[/b] si pensa ai God game (ed alle sue leggendarie sparate di Fableiana memoria, ma questa è un'altra storia), se si pensa ai God game si pensa Popolous e, di conseguenza, a quelli che comunemente sono considerati i suoi successori spirituali, Black & White 1 & 2; non per Ubisoft! È così che la softco francese annuncia From Dust, ambizioso titolo pensato da un altro mostro sacro dell'industria videoludica, Eric Chahi (Another World, Heart of Darkness), proclamandolo erede di Popolous. Presunzione o consapevolezza? Scopriamolo.

Sarebbe inesatto considerare From Dust come un God game canonico infatti, in questo caso, siamo ben lontani dalle possibilità che venivano fornite alla divinità di Black and White perché, salvo eccezioni di cui parleremo in seguito, non ci è possibile creare e distruggere a nostro piacimento; l'Anelito, l'entità che controlliamo, ha il potere di inglobare grosse quantità di materia (terra, acqua, lava) dal territorio e di reimpiegarle in base alle necessità della tribù della quale è protettore. Il nostro scopo è quindi quello di guidare il nostro popolo alla salvezza, conquistando i totem degli Antichi attraverso i livelli della campagna. Ci è possibile vegliare sui nostri uomini tramite una classicissima visuale a volo di uccello orientabile, mentre indichiamo il totem ai piedi del quale insediarsi, creando percorsi davanti ai nostri uomini utilizzando la materia inglobata. Sembra semplice, e finché si tratta di creare un camminamento per attraversare un fiumiciattolo lo è pure; ora immaginate che nei pressi del rigagnolo ci sia un vulcano e che stia per colpirci uno tsunami. Semplice? Meno. È questo il grande cuore di From Dust: il rapporto con la natura. Fonte di salvezza se utilizzata con intelligenza, ma anche unico e terrificante nemico della nostra tribù. Un vulcano può devastare un villaggio, ma può anche fornire lava, quindi roccia, per riparare il nostro popolo da un'alluvione. I tribali possono impossessarsi della magia degli Antichi, conquistando totem e consultando misteriosi monumenti; nel primo caso, otterremo poteri incredibili (utilizzabili in maniera decisamente limitata) che permetteranno “miracoli” come il congelamento e l'evaporazione dell'acqua o la creazione illimitata di terra, mentre nel secondo otterremo protezioni da acqua o fuoco per il nostro totem; anche in questo caso, è ingenuo pensare di poter usare questi poteri come ci pare e piace: liberare il territorio dall'acqua potrebbe scatenare l'eruzione di vulcani sommersi, per esempio, e in questo caso potreste rimpiangere l'acqua. Potremo manipolare anche piante quantomeno stravaganti, come gli idralberi, estintori naturali capaci di assorbire quantità notevoli di acqua e rilasciarle a contatto col calore. Le nostre manipolazioni potranno interrompersi una volta che avremo ottenuto tutti i totem del livello, ottenendo l'accesso al portale per il prossimo territorio, ma potremo continuare i nostri esperimenti per completare il livello al 100%, ossia coprendolo del tutto di verde e trovando i monumenti “nascosti” che racchiudono uno dei vari Racconti della Memoria sbloccabili durante il viaggio. Il gioco funziona alla grande e la manipolazione dei suggestivi territori è qualcosa di veramente appagante, oltre che bisognosa di una gestione ponderata e strategica, nonché rapida e creativa. Il motore fisico efficace e accurato rende il tutto più intuitivo e realistico, offrendo una gestione del mondo dalla naturalezza veramente unica. Ciò che inizialmente rallenta il pieno godimento del gameplay, è una tendenza al tutorial ed allo “spiegone” un po' fastidiosa, che ci abbandonerà piuttosto tardi. Da sottolineare qualche imprecisione del cursore, che qualche volta ci darà dei problemi a prelevare le quantità di materia più piccole ed un'intelligenza artificiale dei tribali qualche volta frustrante; ogni tanto li vedrete ignorare sentieri perfettamente percorribili chiedendovi di procurarne un altro. Sarebbe gradita una patch per queste sbavature, perché sono davvero fastidiose e talvolta riducono il divertimento. Il titolo, per i 1200 MSP che costa, offre una buona longevità, data dalla campagna di circa 7 ore dalla buona rigiocabilità, data dalla possibilità di ripercorrere i livelli per completarli al 100% e dalle sfide, piccole prove “a tema” da completare in breve tempo, con tanto di classifiche online.

Il titolo mostra un comparto visivo di grande impatto, grazie ad un motore grafico 3D davvero notevole vista la natura DLC del prodotto e ad una direzione artistica ispirata. Gradevolissimi gli effetti che accompagnano la manipolazione degli elementi, anch'essi rappresentati con buon dettaglio. Semplici nelle animazioni e nella composizione, ma piuttosto curati e caratteristici i modelli dei “piccoli” tribali. Comunque sia, è l'incredibile motore fisico, il cui effetto sul gameplay è già stato apprezzato, a creare un incredibile senso di stupore nel giocatore; vedere uno tsunami abbattersi su di un vulcano è qualcosa di incredibile in From Dust. Splendida la pallette cromatica dalle tinte tenui utilizzata. Il comparto sonoro e delicato ed incoraggia ad ascoltare i suoni della natura che, uniti allo splendido comparto grafico, offrono momenti davvero evocativi. Simpatico il doppiaggio degli uomini della tribù, che parlano una curiosa lingua di fantasia usata perlopiù nelle cut scene: in game il suo uso si limita ad urla ed altri brevi frasi, talvolta ripetitive.

Una nota di rammarico va alla mancata coltivazione di un terreno fertile per un ottimo storytelling. I Racconti della Memoria citati compongono una sorta di “testamento” della tribù, ma si limitano a brevi testi scritti in un archivio ben poco accattivante nel design. Avremmo voluto vedere graffiti primordiali, storie raccontate davanti ad un fuoco e tutto ciò che avrebbe reso la storia della tribù più calda e viva. Il solo discorso dello sciamano, che apre ogni livello, sarebbe potuto essere più enfatizzato, come anche la cutscene/schermata di caricamento che si ripete ogni volta, durante il cambio di livello, sarebbe potuta essere differenziata. Un vero peccato.

Un titolo delicato e sottile nelle meccaniche quanto nella sua caratterizzazione estetica. Un gameplay, pur se non esente da sbavature, così intelligente e naturale capace davvero di rendere From Dust un titolo unico; ogni pericolo va affrontato con pazienza, strategia e creatività disponendo quasi esclusivamente di quello che la terra offre. Una tale profondità sarebbe stata coronata da uno scheletro narrativo più forte, tuttavia. La Summer of Arcade colpisce ancora con un titolo “artistico” ed un altro pezzo di videogaming consigliato a tutti quelli che cercano qualcosa di diverso dalla sparatoria dai ritmi serrati a cui spesso si è abituati.

Presentazione e Storytelling: 3.5
Giocabilità: 4
Grafica: 4.5
Longevità: 4
Sonoro: 4

Voto Finale: 4/5

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