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Redazione Comicus

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Bleach 31

Bleach 31Continuano le avventure di Ichigo Kurosaki nell’Hueco Mundo, allo scopo di riportare a casa l’amica Orihime Inoue, rapita dagli uomini del perfido Aizen. Un ciclo narrativo che si è aperto già da qualche numero e che sembra doversi sviluppare ancora a lungo.

Lo schema è quello tipico degli shonen: combattimenti sempre più ardui che precludono l’arrivo alla meta. E sono caratteristici del fumetto d’azione i nobili gesti tra avversari, l’interesse nel far apparire degni di rispetto anche i nemici più accaniti. 
Un inno alla tenacia nel voler continuare a combattere per una giusta causa e nel credere all’importanza della cooperazione. Temi che per ora non appaiono ripetitivi, grazie alla presenza di momenti riflessivi e di immancabili siparietti ironici più o meno opportuni.

Un manga che si mantiene sempre su buoni livelli grafici e narrativi, anche se la tendenza ad insistere su un susseguirsi più o meno ininterrotto di scene d’azione ultimamente lo sta rendendo meno apprezzabile rispetto al passato.



Ylenia Semenzato

Variante 1-4

Variante 1-4Spesso si abusa dei generi, ma non si deve mai essere troppo sicuri del risultato. Le storie tornano, si ripetono. Con i loro punti fermi, le loro varianze. Sembra uno strano gioco di parole, ma Iqura Sugimoto non poteva trovare titolo migliore. Variante è la ciambella col buco in un mare di dolci così uguali da aver nauseato il palato. La tragedia di Aiko, della sua e delle altre famiglie. Quegli esperimenti di alterazione genetica che portano, puntuali, alla nascita di nuovi mostri. Quei personaggi così scontati, quelli che non mancano mai ma che sono i primi a emozionare.

Cose già lette, o già viste in altra sede. Perché Sugimoto non ha scritto niente di nuovo, ma il suo è un “vecchio” fatto di pezzi ben incastrati. Di colpi di scena che arrivano quando pensi di aver capito tutto. Di sentimenti, a volte sfumati, a volte nitidi, ma sempre forti. Di quelle sensazioni da comune mortale che t’incollano alla pagina, perché in fondo siamo tutti alla ricerca del nostro “posto nel mondo”. È un meccanismo consumato, ma che ancora funziona.


Simone Celli

In Carne e Ossa

In Carne e OssaNon molti fumetti occidentali hanno come fulcro della loro narrazione le relazioni interpersonali.
L’israeliano Koren Shadmi, illustratore di successo prestato al fumetto, sembra non curarsi di ciò e mette assieme una serie di storie brevi incentrate sulle dinamiche di relazione uomo-donna.
I suoi racconti, disegnati con un tratto delicato ma deciso allo stesso tempo, non passano inosservati, grazie a situazioni surreali degne di David Lynch e mai gratuite.
Storie che fanno pensare, tanto che una di esse si aggiudica il Gran Guinigi lucchese.

Resta però un po’ di amaro in bocca. E no, non a causa del nichilismo che pervade l’opera, quanto per un cliché che storia dopo storia tende a ripetersi: la donna cinica, forte, a volte inconsapevole del proprio potere mette sotto scacco l’uomo, passivo, impotente, se non apertamente raggirato. Segno dei tempi? Può darsi e giustamente ogni autore ha i suoi argomenti, ma non è detto che il lettore (e soprattutto la lettrice) apprezzi.


Andrea "Zio-P" Poli

Olos

OlosA volte l'arte si prende troppo sul serio, e finisce per impantanarsi nelle sue stesse pretese di superiorità.
Ci sono un sacco di motivi per cui potreste voler prendere Olos. Potrebbe essere per la bellezza ieratica della protagonista, che ha fascino e sensualità; o per le illustrazioni di Marco Turini, che quantomeno mantengono quello che promettono, e cioè sottendono una discreta ricerca stilistica che alla fin fine rende comunque meno di ciò che vorrebbe.
Potreste anche acquistare Olos per la sua pretesa di voler essere poesia, quando in realtà pare più un coacervo di pensieri sconnessi con la voglia di essere storia.

Al di là della resa complessiva e del coraggio che dimostrano sia Arcadia che i due autori, la lettura di Olos lascia un forte senso di incompiutezza, e più in generale la sensazione di avere a che fare con un prodotto davvero troppo pretenzioso.

Quale che sia il motivo per cui Olos potrebbe interessarvi, giustificarne l'acquisto è davvero un'impresa fuori dalla nostra portata.


Luca Baboni
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