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La formula del successo di Cattivissimo Me 2: parla il produttore

In arrivo a ottobre in Italia, Cattivissimo me 2 è il secondo incasso dell'anno, dietro solo a Iron Man 3, con oltre 800 milioni di dollari in tutto il mondo.

Chris Meledandri, il produttore del film, ha parlato a Business Week del suo approccio al mondo dell'animazione. Già artefice della saga dell'Era glaciale, ha fondato nel 2007 la propria compagnia, la Illumination Entertainment, in accordo con la Universal, imprimendo fin da subito un tono per le pellicole prodotte dal proprio studio: cartoni per tutti, con una dose di violenza slapstick e un umorismo ad ampio spettro, in grado di attrarre tanto i bambini quanto gli adulti.

In una industria in cui i budget - specie dei film animati - non fanno che aumentare (Epic, I Croods e Monsters University sono costati rispettivamente 93, 135 e 200 milioni di dollari), Meledandri è riuscito a mantenere bassi i costi (75 milioni di dollari), incrementando i margini di profitto, senza per forza sacrificare la qualità del prodotto. "Quello che vogliamo dimostrare è che si possono fare buoni fim a cost ragionevoli" ha confermato Peter Chernin, ex-amministratore delegato della Fox Entertainment, forte del consenso che il film ha ottenuto anche con i critici (Rotten Tomatoes registra un 76% di pareri favorevoli).

Uno dei motivo dei costi contenuti del film è il mirato lavoro di selezione del materiale: nei budget vengono spesso conteggiate le spese di sviluppo per progetti correlati e poi abortiti; mentre le case d'animazione finanziano lo stadio iniziale di tre o quattro film allo stesso tempo, per poi produrne soltanto uno, Meledandri ha affermato che il rapporto alla Illuminati è vicino a 1:1. Altra differenza sta nel periodico controllo delle animazioni, molto più stresso rispetto ad altri studi (che lo svolgono comunemente ogni tre o quattro settimane): "Non ci deve essere una situazione in cui la produzione procede lungo un sentiero per poi scoprire che le autorità creative coinvolte non sono in accordo". Un nuovo modello economico, quindi, che preveda una rigida disciplina nella scelta dei progetti e un controllo constante per permettere tempi di produzioni più stretti (sono passati solo tre anni dal primo Cattivissimo me, quando alla Pixar occorrono quattro, se non cinque, anni in media per portare un film nelle sale).

Janet Healy, co-produttrice di Meledandri, ha poi ammesso che contenere le spese è anche una questione di semplice risparmio sul superfluo: la compagnia utilizza software gratuiti ed evita di concedere troppe risorse ai personaggi secondari (che vanno ideati, gestiti e animati allo stesso prezzo dei protagonisti, ma che magari appaiono sullo schermo per pochi minuti); inoltre, il grosso della manodopera è dislocato a Parigi, dove i 500 animatori della Mac Guff (contro i 35 dipendenti della Illumination), la casa d'animazione acquistata dalla Universal, ricevono un compenso più basso rispetto agli standard americani e sono "abituati a fare di più con meno".

Una formula che, lungi dall'essere un assioma consolidato in grado di produrre capolavori da Oscar, ha permesso a Cattivissimo me 2 di diventare il film più remunerativo - contando spese e ricavati - nella storia centenaria della Universal.

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