Galileo Galilei
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La casa editrice Kleiner Flug pubblica sin dalla sua fondazione storie a fumetti monografiche atte a far conoscere meglio e ad un pubblico più vasto possibile personaggi celebri, opere di letteratura fondamentali e città che hanno fatto la storia, affidando questi progetti prevalentemente a nomi emergenti del panorama fumettistico italiano, senza però rinunciare a mettere in commercio lavori di autori stranieri, anche parecchio conosciuti.
Sulla scia degli uomini illustri che hanno reso grande il nostro paese nel corso dei secoli, dopo Dante Alighieri e Raffaello, tocca questa volta a Galileo Galilei essere analizzato e trattato da Paolo d’Antonio nell’omonimo volume che è stato presentato recentemente in occasione della scorsa Lucca Comics & Games.
Impostata come una biografia priva di intento documentaristico ed eccessivo nozionismo pedagogico, la volontà dell’autore è quella di far conoscere meglio, senza tediare, una delle menti più importanti della storia scientifica mondiale, che ha avuto i natali proprio nella nostra patria. Un orgoglio nazionale spesso messo in secondo piano o non trattato con la dovuta attenzione, liquidato sommariamente anche durante l’apprendimento scolastico ma che invece ha contribuito moltissimo alla società universale, molto più di altri nomi che vengono più o meno giustamente elogiati con maggiore enfasi.
Spesso infatti l’uomo viene brutalmente soppiantato dalla formula, dall’opera realizzata, dal suo operato, senza andare ad analizzare il processo che ha portato a tale risultato, comprendere da cosa è scaturita l’idea di tale conseguimento. E sebbene questo sia qualcosa di improponibile almeno a livello scolastico, per via di molteplici esigenze, anche solo temporali, la questione dell’approfondimento dovrebbe essere portata avanti in altra sede, perché essenziale se si vuole avere una buona comprensione di ciò che si sa o di ciò di cui si discute. E quale migliore occasione di approfondire mediante il fumetto? Unire l’utile al dilettevole è una sintesi spesso utopica, ma quando ce la troviamo davanti non possiamo che gioire. E questo in generale è quello che alla Kleiner Flug stanno cercando di fare da diverso tempo: riportare una cultura mirata e sufficientemente approfondita almeno sui punti cardine della storia prevalentemente italiana, realizzando monografie su artisti, letterati e scienziati che hanno dato una svolta alla società e al mondo, modificando completamente lo status quo universale dopo il loro passaggio.
Perché fondamentalmente è questo che ha fatto Galileo Galilei, una figura tra le più rivoluzionarie della storia, che si è opposto alla cecità dell’intera società benpensante del suo tempo, sfidando lo strapotere della Chiesa Cattolica e dell’aristotelismo annacquato e inconcludente del tempo, arrivando a innestare il germe del dubbio e a mettere in moto gli ingranaggi che a breve avrebbero portato all’affermarsi di una comunità scientifica. Innovatore cosciente della dinamica, dell’astronomia, sostenitore della teoria copernicana e dell’eliocentrismo, nonché inventore del metodo scientifico, venne processato e condannato dall’Inquisizione romana per le sue idee contrastanti la filosofia naturale aristotelica e il contenuto delle Sacre Scritture, costretto nel 1633 ad abiura e confino nella sua villa per le sue tesi astronomiche.
Ed è proprio da qui che prende il via la narrazione, dalla fine, da quel dolorosissimo e nauseante “abiuro, maledico e detesto” con cui tutto sembra finire, e con una lunga analessi si ritorna al 1592, dove tutto ebbe inizio, con le prime idee sovversive riguardanti l’accelerazione gravitazionale. Seguiamo quindi il percorso del giovane uomo spostandosi per la penisola italica, portando il suo sapere e la sua scomoda presenza alle corti più prestigiose del Paese.
Il Galileo di cui d’Antonio scrive è un personaggio pieno di vitalità, sempre desideroso di migliorarsi e di scoprire nuove cose, ma frenato dal dover “spiegare concetti vecchi di mille anni a gente con la mente ancora più vecchia”, un vero rivoluzionario negli anni della controriforma, spiritoso e fortemente ironico, come ben traspare dalla narrazione, i cui dialoghi sono molto frizzanti, ricchi di significato e mai banali, una parlata fluente e convincente, solida.
L’autore si prende anche la licenza di utilizzare tecniche narrative differenti all’interno del volume, passando dalla più tradizionale voce narrante con l’intervento in prima persona dei diretti interessati, alla metatestualità con cui Galileo si rivolge al lettore di persona per difendersi dalle accuse di aver sottratto l’invenzione del telescopio agli olandesi, fino a raggiungere una sorta di commistione di diverse opere dello scienziato toscano, mettendo in scena il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, facendo intervenire direttamente Copernico. Una narrazione in cui si arriva a confondere realtà e finzione, storia e fantasia, ma da cui il messaggio esce intatto e piacevolmente veicolato.
Passando alla parte grafica, la produzione artistica di d’Antonio è davvero di alto livello: i disegni sono realistici e catturano alla perfezione l’atmosfera seicentesca dell’ambientazione, trasmettendo grande espressività soprattutto nei personaggi rappresentati. Emerge tutta l’emotività sanguigna di Galileo, la rabbia che cova in chi non ha argomentazione per difendere delle tesi ereditate e mai comprese, la paura sui volti di chi vede nello scienziato un avversario della parola di Dio, la dolcezza e il dolore che le scelte comportano su chi le effettua. Il tratto è marcato, netto, che richiama le litografie ottocentesche, con una grande abilità di composizione della tavola e di layout grafico, oltre che delle inquadrature delle singole vignette, molto evocative, in cui l’autore spesso si concentra sulla scena da rappresentare senza perdersi in inutili contorni fini a sé stessi, ma promuovendo e facendo pervenire il messaggio direttamente.
Ancora una volta quindi, la Kleiner Flug centra l’obiettivo, pubblicando un volume ottimamente realizzato da Paolo d’Antonio, che ritorna ad una delle sue passioni originali, la scienza, trasmettendo la sua passione per la stessa e permettendoci di conoscere meglio un personaggio della nostra storia, senza appesantirci con troppe informazioni accademiche ma facendoci percepire l’essenza del personaggio.