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Miki

Nero. È lo sfondo di una copertina, il nome di una casa editrice, il colore predominante di un’intera vita. Un peso che ci si porta dietro, e che non “snellisce” affatto come vorrebbe la tradizione. La pedofilia è un insieme di atti abominevoli che si trasformano in ricordi. Indelebili, forse, in ogni caso fardelli di cui si fatica a sbarazzarsi. Distribuito dalla Absolute Black, Miki fa la voce grossa, ma la farebbe anche senza le spalle coperte. Perché ha il coraggio di rendere visibili cose inguardabili. E voltarsi è tutt’altro che una soluzione.

Lorenzo Piscopiello prepara il pugno e poi lo scarica su chi legge. Lo considera un atto dovuto, di certo l’atto d’amore di un padre che ha sposato la causa fino a sfidare la censura in un paese come il nostro, in cui ci s’indigna per il singolo caso ma poi non si dà il dovuto risalto al fenomeno nella sua atroce globalità. È una sfida al “sommerso”, parola ripetuta con sapiente insistenza nell’editoriale dell’autore. Che non si accontenta di mostrare l’inganno che sta spesso dietro l’abuso: in scena va direttamente il secondo. Esplicito, quasi oltre l’ammissibile, Miki vuole colpire e ci riesce. Lo fa con uno stile che sa tanto di autoproduzione (quale è), ma non per questo elementare. Tanti i dettagli “in punta di matita” disegnati da Federico Gennari e Federico Piras, per un racconto mediamente fluido che non va, di certo, in punta di piedi. Tutto gira intorno alla vendetta (sofferta) di un bimbo violentato che, una volta diventato ragazzo, si trasforma in un giustiziere senza maschera. Caccia aperta contro i pedofili. L’obiettivo è ucciderli, anche in malo modo. Senza stare a centellinare né le grida né il sangue, senza fare economia sul tasso di crudeltà. Esecuzioni che avvengono pure “in flagranza di reato”. Il vero pugno sta proprio qui.

È soltanto il primo tassello di un progetto ambizioso, perché l’idea è di non fermarsi all’albetto d’esordio. Miki ha una missione ben precisa: sensibilizzare anche chi scrolla le spalle e passa oltre. È per questo che. tra intermezzi e appendici. ci sono anche degli articoli di giornale e un report del Telefono Azzurro. Per non dimenticare che, ogni tanto, quelli dei fumetti sono mostri reali e, per una volta, c’è davvero bisogno di puntare il dito.

Dati del volume

  • Editore: autoproduzione/Absolute Black
  • Autori: Testi di Lorenzo Piscopiello e disegni di Federico Gennari e Federico Piras
  • Formato: brossurato, 48 pag. in b/n
  • Prezzo: € 4,00
  • Voto della redazione: 6
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