Menu

Primo

La storia d'Italia può essere raccontata con storie di persone che hanno segnato, nel bene o nel male, la vicenda del nostro Paese. Si può parlare di giornalisti scomodi che perdono la vita lontano da casa, o di ragazzi coraggiosi che muoiono, uccisi perché contro la mafia, o ancora di controversi campioni dello sport che vedono il loro tramonto in una triste camera d'albergo. Possono anche essere persone che non sono mai esistite, ma che lo avrebbero fatto se ci fossero stati i mezzi. Persone che incarnano la pagina più nera della nostra storia recente. È questo il caso di Primo.

Primo è il terzo volume pubblicato dalla consolidata coppia di autori siciliani Marzo Rizzo e Lelio Bonaccorso, questa volta fuori con la Edizioni BD, ed è uscito nel marzo 2011. La vicenda narrata è semplice, e a vedere bene pesantemente ispirata a ben più note pubblicazioni d'oltreoceano; ma vale la pena soffermarsi sulle forti implicazioni che essa suggerisce, piuttosto che sullo svolgimento. La vicenda inizia nel 1938 e racconta di Primo Cossi, un tenente dell'aeronautica militare italiana che, orgogliosamente fascista, si presta a prendere parte a un progetto volto alla creazione del “super soldato” d'italico lignaggio. Dopo aver subito non precisate operazioni di potenziamento, viene però dimenticato in una vasca incubatrice, forse a causa della sorte dell'Italia durante il secondo conflitto mondiale. Viene recuperato dall'animazione sospesa da un gruppo di neofascisti durante il 1969, i quali sono intenzionati a sfruttare le capacità di Primo nei loro atti di terrorismo nero.

Primo è un fumetto fortemente politico, dalle immediate premesse fino al grottesco finale. Primo Cossi rappresenta la coscienza sporca e nera del Fascismo che è sopravvissuta alla guerra non riuscendo mai a fare i conti con se stessa. Questa coscienza ha macchiato il Novecento italiano e allunga le mani persino nei giorni nostri, che vengono rappresentati in modo fortemente caricaturale. Primo è a tutti gli effetti un prodotto di quella religione laica, un adepto che viene persino disconosciuto dal proprio creatore, verso cui cessa quindi di avere rispetto per illudersi di divenire capo di se stesso. Ma Primo non è veramente libero, come ci ricorda la significativa vignetta in quarta di copertina.
Un tema che viene sviluppato parallelamente nella trama e nelle scelte di carattere più grafico è il rapporto con gli Stati Uniti: un'America madre matrigna che viene richiamata più volte, quasi in un'ottica di impotente ricerca di approvazione, nel character design di alcuni personaggi secondari. Anche il protagonista non riesce a sottrarsi, sfoggiando un improbabile mise da Clark Kent.

Uno dei punti di forza dell'opera è una certa accuratezza nella ricostruzione storica, a partire da elementi immediatamente visibili, come la commistione tra eventi e personaggi fittizi e reali. Ritroviamo così, per esempio, la strage di Piazza Fontana, o il colpo di stato fallito di Junio Valerio Borghese (chiamato nel fumetto Massimo Valerio Borgia). Ma la ricercatezza traspare anche da elementi più sottili, come gli allocutivi che cambiano a seconda del periodo storico. Dove invece traballa la sospensione dell'incredulità è in alcuni dialoghi (si vedano quelli in lingua inglese) dove i toni sembrano a volte alquanto artificiosi.
Da un punto di vista grafico il volume presenta un bianco e nero d'ordinanza, dove però la componente nera è nervosa e “bucata”, conferendo un certo senso di incompletezza. Non convincono nemmeno certe anatomie e prospettive, e a volte il senso di continuità tra le vignette è un po' tirato per i capelli. Decisamente buoni invece i primi piani e alcune scelte compositive e d'inquadratura.

Si segnala in appendice una gustosa “Intervista d'altri tempi” ad Aldo Achille Certozzi, un fumettista d'italico orgoglio che ha il merito (?) di aver dato i natali al personaggio di Primo negli anni 30 quale striscia di propaganda politica. A seguire, una carrellata di ipotetiche copertine su Primo realizzate da disegnatori noti e ispirate a copertine famose.

In conclusione, Primo è sicuramente un volume da leggere, nonostante alcuni elementi possano convincere poco il lettore più esigente, anche solo per il coraggio dimostrato dalla coppia creativa nell'associare il nostro passato vergognoso con il nostro presente che non è affatto da meno. Sotto le mentite spoglie di una storia supereroistica si cela una denuncia secca e viscerale: è sufficiente vedere i toni parodistici con cui si svolgono le sole quattro tavole ambientate ai giorni nostri. E non si riesce a provare empatia per lo sfortunato protagonista, il quale anche se scappa dal carcere in cui è rinchiuso, alla fine della vicenda non è libero, ma ha solo una cella più grande.

Dati del volume

  • Editore: Edizioni BD
  • Autori: testi di Marco Rizzo; disegni di Lelio Bonaccorso
  • Formato: brossurato, 88 pagine in b/n
  • Prezzo: € 9,00
  • Voto della redazione: 7
Torna in alto