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48 - Morto che parla

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Quando la morte è inattesa, grottesca, maestra. Quando il morto parla, cammina e si organizza il funerale da solo. Quando c’è qualcosa che non torna, e questo è evidente. L’opera prima di Alessandro Ferri è tutta incentrata sull’imminente trapasso di un uomo medio, mediocre e pure di mezza età. Una mattina Corrado Carloni si alza dal letto, e comincia un’altra delle sue giornate vane e intrise di solitudine nonostante l’abbondanza di comprimari. Poi legge una comunicazione appena arrivata dal municipio. Quella del suo avvenuto decesso.

Ecco il paradosso: usare la morte per esaltare la vita. 48 - Morto che parla è una piccola storia per una grande lezione. È il manifesto del vivere nella consapevolezza, è un atto di guerra contro la passività. A Corrado scivola addosso pure l’idea dell’ultimo saluto, e forse è proprio questa la cosa che non torna.

Salvatore Amedei mantiene un tratto fedele alla migliore tradizione umoristica. Lo sceneggiatore fanese resta ironico e leggero, anche se in fondo ci dà un messaggio pesante quanto un macigno. O magari non vuole insegnarci proprio nulla. Ché in fin dei conti, la vera lezione è la vita stessa, anche se la morte lo è ancora di più.

Dati del volume

  • Editore: ProGlo Edizioni
  • Autori: testi di Alessandro Ferri; disegni di Salvatore Amedei
  • Formato: brossurato, 64 pagine in b/n
  • Prezzo: € 8,00
  • Voto della redazione: 6
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