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Gli zombie che divorarono il mondo

Si può aggiungere un conseguente corollario al teorema esposto di recente e dimostrato da esempi  quali The Walking Dead, Attacchi documentati o il nostro Dylan Dog; se gli zombie seri e raccapriccianti sono quelli in bianco e nero, allora quelli comici sono a colori. La bontà dell’enunciato è prontamente validata da Gli zombie che divorarono il mondo di Jerry Frissen. Questo primo volume, "Un odore insopportabile", raccoglie i primi due episodi usciti in Francia nel 2004 e 2005: "Une Odeur Épouvantable" e "Les Esclaves De L'Amour".

Il fumetto di Frissen non può tuttavia definirsi comico, forse sarebbe più corretto tragicomico, espressione esemplare di sarcasmo ed umorismo nero, nel senso più cupo del termine.
L’autore si destreggia con un ingrediente così di successo oggi, e quindi rischioso, come i morti viventi, e riesce a realizzare una ricetta nuova, originale, infondendo una flessibilità, una duttilità alla “materia morta”, davvero inaspettate.
I disegni di Guy Davis sono perfetti per l’occasione. Il suo stile essenziale, quasi vignettistico, ma esuberante di particolari e sensazioni, è travolgente.

L’ambientazione è la Los Angeles del 2064, invasa ma pacificamente dai morti viventi, mentre il protagonista è un nerd all’ennesima potenza, che insieme alla sorella e ad un energumeno di nazionalità belga (proprio come il Paese natale dell’autore), formano una strampalata squadra di cacciatori di zombie.
Il libro è costituito da tante e brevi avventure in cui emergono colpe, vizi e difetti della nostra società ed in cui sono inevitabilmente i mostri ad emergere come “normali”.
L’opera presenta uno spettacolo di orrori e squallore offerto sempre e comunque dai vivi, che ne escono a pezzi: il miliardario annoiato che vuole nella sua collezione la salma rediviva di una delle sue attrici preferite, il marito  esasperato dalla suocera di cui riesce a disfarsi sfruttando un improbabile attacco di zombie, le canaglie incappucciate alla Ku Klux Klan che picchiano a morte una ragazzina accusata di farsela con i “morti”, sono solo tre significativi esempi.
Sì, perché gli zombie sono i reietti, i discriminati e gli sfruttati, i diversi da cui prendere le distanze, perché fanno paura, puzzano e non si conoscono, ma sono comodi quando occorre un lavoro sporco o se ci si può rimediare sesso a buon mercato. Ricorda qualcosa?

Godetevi questo libro, divertente, spassoso e duro come un colpo basso al ventre, una parabola corrosiva, capace di far riflettere ed amaramente, grazie al suo humor graffiante, duro, politicamente scorretto ma efficace, per una metafora alla moda, riguardo i soliti, eterni mali dell’umanità.

Dati del volume

  • Editore: Saldapress
  • Autori: testi di Jerry Frissen, disegni di Guy Davis
  • Formato: brossurato, 108 pagine a colori
  • Prezzo: 12,50
  • Voto della redazione: 8
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