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Vir l'immortale

Vir l’immortaleCosa ha fatto grande la narrativa a fumetti degli anni ’70? Tra i tanti fattori, forse il fatto di non sapere mai cosa il lettore si dovesse aspettare nella pagina successiva.
Così è per Vir l’immortale di Paolo Ongaro: di lui non si sa niente se non che è stato risvegliato dal suo sonno in un mondo post-atomico e che sembra essere immune a qualsiasi danno. Solo progressivamente le cose saranno svelate tra alleati (pochi), nemici (tanti) e immancabili belle ragazze.

L’opera è infatti composta dai 14 episodi apparsi originariamente su “Corrier Boy” più di 30 anni fa, e di quegli anni, oltre alla magia, si può cogliere tutta l’ingenuità. Nello stesso tempo l’autore, benché limitato dalle poche tavole di ogni episodio, riesce a dare sfogo alla sua fantasia, raccontando qualcosa di nuovo o strano (sempre relativamente al periodo) in ogni storia. Anche a livello grafico il tutto risulta molto “fresco” e dinamico anche se si appiattisce un po’ man mano che si procede.

Per i nostalgici ma non solo.


Andrea "Zio-P" Poli
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