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Il Wolverine di Warren Ellis e Leinil Yu, la recensione di In punto di morte

In concomitanza con l’uscita al cinema di Logan, il terzo e ultimo spin-off mutante con Hugh Jackman, Panini Comics ha dato alle stampe molti volumi con Wolverine protagonista, come ad esempio Arma X di Barry Windsor-Smith, che vi abbiamo recensito qui, e svariati altri ancora. Fra questi troviamo In punto di morte, una saga di fine anni ’90 scritta dall’inglese Warren Ellis e disegnata dal filippino Leinil Francis Yu.

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Composta da 4 numeri (per l’esattezza Wolverine 119-122 del 1997-1998), la storia spazia fra presente e passato di Logan, quando il mutante artigliato si trovava a Hong Kong e frequentava la giovane e bella Ai-Cha, figlia del produttore cinematografico Wong. Fra una cosa e l’altra, Logan aveva stretto amicizia con lo scozzese McLeish, un uomo conosciuto anche con il nome de lo Spettro Bianco, un letale assassino (fra i migliori al mondo), con cui condivideva chiacchiere e birre. L’amicizia del killer, però, era tutt’altro che disinteressata e infatti, studiando le abitudini del mutante e della sua ragazza, l’uomo progettava di uccidere il produttore Wong. Dopo un’uscita romantica, Logan e Ai-Cha tornano prima a casa del previsto solo per trovare il cadavere ancora caldo del padre della giovane e riuscire a vedere l'assassino fuggire. Nell’inseguimento, Wolverine riuscirà a raggiungere McLeish e l’esplosione di un’imbarcazione gli fa crede di averlo definitivamente ucciso.
Non sarà così, visto che dieci anni dopo lo Spettro Bianco torna per dare il via ad una serratissima caccia all’uomo con un Wolverine in estrema difficoltà in una vicenda che li porterà di nuovo faccia a faccia.

La vicenda narrata da Ellis è spettacolare e, data anche la sua non eccessiva lunghezza, piena di ritmo e colpi di scena. L’autore si sposta avanti e indietro nel tempo caratterizzando alla perfezione un Logan senza lo scheletro di adamantio (che il quel periodo gli era stato strappato da Magneto nella saga Attrazioni Fatali) ma soprattutto dando spessore e personalità a un villain creato per l’occasione e assolutamente riuscito.

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Riguardo le matite, Leinil Yu all’epoca non era certo la star che è oggi, ma è proprio grazie al lavoro di questi anni su Wolverine e sugli X-Men che si è fatto notare e conoscere dal grande pubblico. Il suo tratto, seppur non ancora giunto al pieno della sua maturità, mostra già un ottimo livello artistico con tavole efficaci e soluzioni non banali. La colorazione di Jason Wright è di buona fattura, seppur le scelte cromatiche e la sua applicazione riflettono quelle del periodo e mostrano un po’ gli anni.

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Come bonus finale troviamo una quinta storia sempre disegnata da Yu e colorata da Wright, scritta però da Fabian Nicieza, autore che in quegli anni era un nome ricorrente per i fan dei mutanti. Trattasi di “Rabbia in Gabbia” (Wolverine 132 del 1998) che narra di una brutta vicenda che mescola omicidio e violenza domestica con Logan sulle tracce di un uomo sospettato di aver ucciso la moglie. Una storia che tratta un argomento delicato e che, seppur trattasi di un riempitivo per aumentare la foliazione di un volume non particolarmente corposo, da questo punto di vista risulta un piacevole recupero.

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Il classico maturo e spietato di Barry Windsor-Smith, la recensione di Wolverine: Arma X

A pensarci oggi può far sorridere, ma uno dei più grandi misteri del mondo dei comics era il passato di Wolverine. Un tabù che qualcuno voleva non venisse sfatato mai, anche alla luce della pubblicazione della -clamorosa per l’epoca - miniserie Origins di Paul Jekins e Andy Kubert. Oggi, anno del Signore 2017, del passato di Logan si sa praticamente vita, morte (letteralmente) e miracoli come si suol dire. Per questo motivo, immaginate l’impatto che ebbe nel 1991 Arma X (Weapon X, in originale) la saga scritta e disegnata da Barry Windsor-Smith destinata a diventare non solo una pietra miliare per il personaggio, ma anche una delle storie più celebrate della Marvel intera.

E dire che la pubblicazione originale non è che fosse tanto di pregio, considerando la sua serializzazione nell’antologico Marvel Comics Presents in episodi di 11 pagine ciascuno escluso il conclusivo di 24 tavole. Non che ciò abbia limitato in qualche modo il suo autore, intendiamoci, tanto che nelle edizioni in volume, fra cui la prima subito successiva a quella in albi, l’episodicità non si nota affatto e si respira l’aria da grande opera.

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Arma X (che Grant Morrison rivelerà una decina di anni dopo stare per Arma 10) narra dell’esperimento governativo con cui hanno implementato l’adamantio (una lega praticamente indistruttibile) nel corpo di Wolverine e nel tentativo di trasformare il mutante in un’arma da utilizzare a comando. Inutile dire che il tutto viene fatto senza il consenso dell’interessato che viene catturato, imprigionato e utilizzato come cavia. Assistiamo dunque alle atroci torture fisiche e psichiche che il personaggio ha dovuto subire…

Barry Windsor-Smith mette in scena un’opera dai tratti violenti e dalla forte componente drammatica. Logan viene trattato come una bestia senza cuore e anima su cui infierire per poterne testare a fondo le capacità e resistenza. L’autore, inoltre, gioca molto su ciò che percepiamo come reale, confondendo volutamente anche il lettore così come gli esperimenti su Logan ne falsano la percezione rendendogli impossibile distinguere ricordi indotti da quelli reali, una confusione destinata a rimanere negli anni nella mente del mutante.

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Nonostante i comics americani tendino in media ad invecchiare molto velocemente, Arma X è un fumetto che ad oggi non vede alterata la sua potenza e la sua bellezza. Merito del suo autore, naturalmente, forte di uno stile narrativo diretto e crudo. Da sottolineare anche l’utilizzo delle didascalie che non servono a enfatizzare il racconto, ma vengono adoperate per mostrare i dialoghi dei personaggi fuori dalla scena contribuendo ad amplificare quel senso di estraneità con l’esterno che prova Logan durante gli esperimenti.

Graficamente, poi, ci troviamo di fronte a un lavoro capace di mostrare con pari efficacia sia le parti violente e spettacolari, con scene memorabili e dal forte impatto, sia quelle più introspettive in cui la recitazione dei protagonisti è fondamentale. La colorazione di Michael Kelleher, in linea con i comics dell’epoca, ben si abbina al tratto sporco di Windsor-Smith e ben sottolinea le varie fasi del racconto.

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La Panini Comics ripropone questo classico nell’edizione I Grandi Tesori Marvel caratterizzata da volumi cartonati e oversize forse non maneggevoli al massimo, ma sicuramente in grado di far apprezzare appieno le splendide tavole di Barry Windsor-Smith. Un pregio a cui si aggiunge anche la cartonatura ricoperta da una sopracopertina poster. Oltre al graphic novel che dà il titolo al volume, troviamo un’introduzione di Larry Hama, una postfazione di Marco Rizzo, la biografia dell’autore, la cover gallery di tutte le copertine degli albi e di alcuni volumi e anche le tavole disegnate dal fumettista nel 2001 su testi di Frank Tieri per Wolverine 166 ambientate proprio nel periodo di Arma X.

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Wolverine Serie Oro: l'elenco completo delle uscite

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Qualche giorno fa, vi avevamo riportato la news dell'uscita della collana Wolverine Serie Oro allegata a Corriere dello Sport Stadio e a Tuttosport. Oggi siamo in grado di proporvi, grazie a Tuttosport, il piano completo e ufficiale dell'opera e che trovate qui di seguito. Vi ricordiamo che la prima uscita sarà disponibile dal 2 marzo a 3,99€, mentre le restanti costeranno 8,99€ più il prezzo del quotidiano.

1.   Vecchio Logan
2.   Logan
3.   Origini
4.   Origini II
5.   Il più ricercato del Giappone
6.   Nemico Pubblico
7.   Agente dello S.H.I.E.L.D.
8.   Io sono Wolverine
9.   Arma X
10.   Salva la tigre
11.   Nemici per la pelle
12.   Giorni di un futuro passato
13.   Evoluzione
14.   Sabretooth rinato
15.   Ritorno a Madripoor
16.   Fusione
17.   Trova Mystica!
18.   Debito di sangue
19.   La morte di Mariko
20.   Santuario
21.   Vittime
22.   In punto di morte
23.   Netsuke
24.   Snikt!
25.   La morte di Wolverine

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Axel Alonso mostra un "Hulk-Wolverine" ai fan per una storia futura

  • Pubblicato in News

L'Editor-In-Chief della Marvel Axel Alonso ha twittato un'immagine che di sicuro colpirà l'attenzione dei fan. Sotto la frase "Under Construction", infatti, vediamo una figura ibrida fra Hulk e Wolverine con un disegnato realizzato da Skan. Oltre a questo vediamo due scienziati e la scritta "Batch-H".

Essendo, al momento, morti sia Hulk che Wolverine (le loro versioni classiche, naturalmente) questa immagine e collegata a loro? Al momento non sappiamo altro, non ci resta che attendere delucidazioni.

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