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I fratelli Blasteroid sbarcano su Radium

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Comunicato stampa:

“Star Trek con le sigarette, il sesso e le parolacce”, questo il concept della nuova miniserie a fumetti in crowdfunding che sarà proposta a inizio aprile dagli amici di Radium. A firmarla, i misteriosi Blasteroid Bros.

Dopo Quebrada – Seconda Caduta, il noir sui luchadores messicani, e Zeroi, l’avventura umoristica a base di super-eroi, l’etichetta di fumetto indipendente Radium torna alla fantascienza. Non quella del distopico actioner Rim City, che continua a raccogliere consensi e ottime vendite nell’edizione SaldaPress, ma quella volutamente vintage di un progetto che in rete ha già fatto parlare di sé.

The Shadow Planet, questo il titolo dell’opera, si è affacciato su una pagina Facebook firmata Blasteroid Bros ormai un anno fa. Poteva sembrare un film classico alla Pianeta Proibito e vari epigoni più o meno riusciti degli anni 50 e 60: fantascienza coi razzi, i bulloni, le space girls e i mostri in tuta di gomma, per intenderci. Invece di proporre una galleria di fotogrammi sbiaditi, però, The Shadow Planet mostrava splendide lobby card illustrate da un certo Johnny Blasteroid.

Alle lobby card si sono aggiunti nei mesi altri materiali e riferimenti: i registi Mario Bava e John Carpenter, lo sceneggiatore Dan O’ Bannon (quello di Alien) e il celeberrimo scrittore H.P. Lovecraft. Alla pubblicazione di un trailer animato, la confusione è aumentata: è un film a cartoni animati? Una pellicola live action? Un ritrovamento da cineteca?

Andando a leggere bene, abbiamo scoperto la vera identità dei fratelli Blasteroid: Johnny non è altri che Gianluca Pagliarani, uno dei disegnatori più apprezzati del fantasy bonelliano “Dragonero”, mentre sotto il nome di James troviamo Giovanni Barbieri, sceneggiatore e attualmente editor di tutte le serie Radium. Junior Blasteroid è invece Alan D’Amico, scultore, colorista e illustratore per i games (ha firmato fra l’altro le maquette di Zeroi).

Con un’anteprima del trailer esteso a Lucca 2015 e Mantova 2016, finalmente l’arcano è stato svelato: The Shadow Planet è il prossimo fumetto targato Radium a chiedere il finanziamento dei lettori sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo. 80 tavole a colori divise in quattro capitoli, che se le cose vanno bene potremo leggere a partire da dopo l’estate. La storia promette di essere un mix di exploitation, retro sci-fi e splatter horror, nella migliore tradizione dei B-Movies… ma a fumetti!

La campagna partirà dal mese di aprile e i vari perk a disposizione dei sostenitori si preannunciano particolarmente sfiziosi, così come – da tradizione Radium – i nomi dei copertinisti vi lasceranno a bocca aperta!

Insomma, tenete d’occhio gli hashtag #blasteroidbros e #shadowplanet.

I Blasteroidi sono atterrati… e chi li ferma più?

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Quebrada vol. 1 - La città delle maschere

Tutti noi indossiamo delle maschere. Sul posto di lavoro, nella vita di tutti i giorni, con gli sconosciuti, ma spesso anche in famiglia o con gli amici. È fisiologico cercare di apparire in un modo che non rispecchia quasi mai quello che in verità proviamo, quello che in verità siamo. Si cerca sempre di essere piuttosto ciò che si vorrebbe essere, ciò che si spera di essere o semplicemente ciò che crediamo sia meglio essere. Ma questo processo vizioso e inevitabile, connaturato in noi, è pericoloso, perché rischia di portare alla totale perdita di identità quando, rimossa anche l’ultima maschera, sotto non resta più niente. Lo scriveva Luigi Pirandello formulando la sua Teoria delle Maschere e la sua concezione di perdita dell’individualità. Ed è un po' da qui che parte in sintesi uno dei concetti fondanti di Quebrada vol. 1 - La città delle maschere, volume edito da Radium, il nuovo editore i cui progetti sono stati finanziati tramite crowdfunding, che ha trovato un distributore/partner in Saldapress. In questo volume però, viene raccolta una storia che in realtà risale agli anni '90, molto prima della nascita di Radium, ma è il titolo che fa da prequel ad uno dei progetti nati da poco, Quebrada – Seconda Caduta, di cui a breve sarà disponibile il primo capitolo per chi ha finanziato il progetto. Per questa nuova edizione è stato anche realizzata una bella storia inedita dal titolo La notte in cui tutto ebbe inizio, tra i capitoli più belli del volume assieme al ciclo di Pasión.

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Quebrada quindi non è solo un normale fumetto action. È una storia di wrestling messicano e lotta per il potere solo se ci si ferma alla atmosfera prima che si respira, ma quello che emerge è anche una storia di affermazione d’identità, una lotta per imporre sé stessi in un mondo pittoresco, carnevalesco ad una prima occhiata, ma che rappresenta tutto per coloro che lo animano. Si parte dalla Lucha libre, la disciplina messicana che nella città di Quebrada è una vera e propria istituzione: è la società intera che gira attorno a questo sport, non viceversa, e per chi ne fa parte, per i luchador, è una religione, è l’essenza della vita stessa, e le maschere che indossano li definiscono, danno un’individualità unica, danno loro forza e fama, ma al contempo richiedendo totale devozione, imprigionando l’uomo che vi è dietro e annullandone l’esistenza, lasciando spazio sempre e solo alla máscara, dentro e fuori dal ring.
E quindi troviamo personaggi molto vari che si relazionano con questo punto fisso in maniera molto diversa: troviamo chi cambia per sempre dopo averla indossata, chi rinnega una maschera ereditaria per scegliere la propria via, chi ci trova conforto e chi disperazione, chi la usa in modo scorretto e chi è stanco di una vita passata dietro ad essa, qualcuno che vorrebbe finalmente liberarsi da tale peso.

In pochi sanno però che gli scontri che si vedono nelle arene, a cui il pubblico assiste in visibilio, sono in realtà una resa dei conti tra i principali Clan malavitosi che dominano la città, sempre in lotta tra loro e disposti a tutto pur di imporre il loro predominio. Eppure le cose stanno per cambiare a Quebrada perché la dominazione di Rey Negro sta venendo meno, messa in discussione dalle nuove leve, in particolare da Ultra Sombra, un malvagio lottatore senza scrupoli che mira al controllo dei traffici cittadini. Ma un altro personaggio cercherà di opporvisi, La Cruz, lottatore tornato in circolazione dopo un complotto ordito ai suoi danni per farlo allontanare dalle scene in quanto presenza scomoda, votato alla vendetta contro chi gli ha messo i bastoni tra le ruote. Con alleanze precarie e pericolose, la sorte di questo scontro è tutto fuorché stabilita.

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Matteo Casali, ideatore della serie, opta per una narrazione molto varia, segmentata in capitoli che ci presentano in maniera abbastanza approfondita, ma lasciando sempre un alone di mistero, le figure principali di questa recita, dedicando un capitolo a ciascuna. In ognuno di essi, lo scrittore si approccia al personaggio in maniera differente: in alcuni fa parlare di più le immagini (fino all’esasperazione di Silencio in cui non c’è testo, lasciando a Mirko Grisendi l’arduo lavoro), in altri utilizza una voce narrante che si rivolge direttamente al personaggio, in altri ancora a farla da padrone sono i dialoghi tra i comprimari stessi che permettono di comprendere meglio le relazioni tra di essi e le loro personalità. Infine realizza alcuni capitoli in cui tutte le storie si mescolano in vista del grande match finale. Nella parte finale del volume invece troviamo, oltre al 13° che è una sorta di epilogo, anche una serie di capitoli in bianco e nero, con solo una punta di rosso, dedicati al personaggio di Pasión, un’incantevole luchadora sensuale e combattiva, figlia di Rey Negro ma vissuta sempre lontana dal suo genitore biologico.

Passando al lato artistico, la moltitudine di artisti che hanno lavorato a queste storie e la loro bravura, rendono sicuramente unica quest’opera. Dal tratto marcato e spesso di Andrea Accardi all’eccezionale sinergia tra le matite di Matteo Scalera e i colori di Claudia Palescandolo, dal tratto più duro e spigoloso di Grisendi a quello più morbido e sinuoso di Grazia Lobaccaro, per non citare l’ottimo lavoro di tutti gli altri disegnatori e coloristi che in generale in queste 144 pagine si rinnovano sempre ad ogni capitolo. Segnaliamo in particolare l’ottimo lavoro di Accardi sulle tavole di Venerdì, ore 22:15, seconda parte del racconto di Pasión, di Werther Dell’Edera nel capitolo finale e dello stile graffiante di Armando Rossi, adattissimo per la storia del vecchio Rey Còatl.

Quebrada risulta essere un fumetto molto vario e fresco, capace di mutare non sono dal punto di vista grafico ma anche da quello narrativo secondo le esigenze di sceneggiatura, proponendoci un affresco intenso dalle tinte messicane che conquista il lettore. Non possiamo che dirci felici che questo progetto possa continuare con Radium con la storia Seconda Caduta di prossima uscita.
L’edizione Saldapress è economica e curata come sempre, con una resa su carta dei colori e delle chine davvero molto piacevole.

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Radium: la parola a Cinci, disegnatore di Zeroi

Mancano ormai 24 ore al raggiungimento dell'obiettivo per il crowdfunding di Zeroi, la nuova proposta Radium. Per l'occasione, abbiamo un po' approfondito la nostra conoscenza con Cinci, disegnatore del progetto.

Ciao Cinci, bentornato su Comicus.

Raccontaci, come ti sei avvicinato al mondo del fumetto?
Ho sempre letto tanti fumetti e ho sempre scarabocchiato. Un giorno ho associato le due cose e mi sono detto "perché no?".
La versione romantica della storia però è che anni fa mi ruppi un dito della mano destra e, in cerca di qualche attività  per tornare a usarla, mi iscrissi alla Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia. Trovai la pubblicità della scuola su una rivista. Ricordo ancora che, mentre realizzavo la cosa, i miei occhi continuavano a fare avanti e indietro dalla mano ingessata alla pubblicità... per 5 minuti buoni!
Ero talmente carico che partecipai alle prime lezioni disegnando con la mano sinistra!

Quali sono i tuoi autori di riferimento?
La domandona delle domandone!
Mi riprometto sempre di sfoltire la lista, anche perché a me piace proprio avere i fumetti dei miei disegnatori preferiti vicino a me sul tavolo da disegno mentre lavoro. Siccome la mia scrivania è piccola e non c'è posto per tutti mi tocca fare una cernita.
Però, voglio dire, è un po' come decidere 10 dischi da portarsi su di un isola deserta... un bel casino!
Mettiamola così, ci sono due gironi: nel primo ci sono i nomi dei "must", come Moebius, Kirby, Pratt, Carl Barks, ecc., autori essenziali dei quali ogni "fumettiere"che si rispetti deve aver almeno letto un lavoro.
Nel secondo ci sono i miei preferiti, quelli che sento più vicini. Quelli che rappresentano la direzione in cui vorrei andare, pensando al mio ideale di fumetto. Sono lì da anni (qui si parla proprio di legame affettivo!)  li guardo, li seguo, li studio tanto e loro in cambio non mi deludono mai! Qui ci trovi: Jeff Smith, Uderzo, Cavazzano, Bernet, Guy Davis (ahimè, fuori dal fumettomondo oramai), Pau, Yoann e negli ultimi anni... rullo di tamburi... Lorenzo De Felici (che per me è uno dei più fichi al momento qui in Italia, oltre a essere una persona meravigliosamente squisita!).
C'è da dire però che molti altri disegnatori che seguo non sono fumettisti, ma animatori... e qui la lista si fa davvero lunghissima.

Ci racconti il tuo flusso di lavoro tra digitale e analogico?
Mah, a dire il vero io sono uno da matita di legno e china. Per Zeroi però ho scelto di passare al digitale (per le matite, le chine le faccio sempre manualmente),  ma solo per una questione di comodità.
Insomma, faccio le matite in digitale, stampo il tutto in blu su un bel foglietto e inchiostro a pennello, infine scansiono e ripulisco.

Ci racconti qualcosa sull’inchiostrazione?
Lavoro a pennello e faccio praticamente tutto con quello strumento. Alcune cosine le aggiungo con la bic o con qualche pennarello, ma faccio in modo di non usare mai, nel limite del possibile, squadre e righelli. L'imperfezione del segno, secondo me, conferisce vitalità al disegno... c'è qualcosa di magico nella linea tremolante!
Ogni tanto inserisco qualche macchietta o puntino qua e là nella vignetta perché mi piace sporcare la tavola... sempre per il discorso detto sopra.
Ho provato a inchiostrare in digitale, ma non mi convince il risultato. Non rende come vorrei!

Qual è il personaggio di Zeroi al quale sei più legato?
Magnitudo. Amo il retrogaming e, come alcuni hanno giustamente notato, parte del suo lato estetico si rifà all'amatissimo russo di Street Fighter.
Ma non solo per quello, il personaggio in se è molto più complesso e profondo di quanto si possa pensare.
Poi vabbè, mi piace studiare l'anatomia e stravolgerla, e i personaggi muscolosissimi si prestano un sacco!

Ci racconti la tua esperienza con Radium?
Stupenda!!! Radium è una seconda casa, piena di gente che ha una visione del fumetto quasi cavalleresca. Qui le cose si fanno con amore e ci si batte per le proprie idee, spalla a spalla.
Ho avuto modo di conoscere dei professionisti pazzeschi e di vederli in azione, stringere amicizie con appassionati della nona arte come me e di confrontarmi con la loro visione del fumetto.

In chiusura, quali sono i tuoi progetti futuri?
In generale voglio disegnare il più possibile. Ho capito che questo è quello che vorrei fare a tempo pieno e ho intenzione di dedicarmici senza mai voltarmi indietro.
Parlando di progetti veri e propri, ci sono alcune propostine che volano nell'aria, ma vedremo, una cosa alla volta. Vabbè dai, facciamo due!

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Crowdfunding Radium: Matteo Casali e Cinci ci parlano di Zeroi

Il crowdfunding di Zeroi, la nuova proposta Radium, prosegue ininterrottamente. Mancano ancora 3 settimane al raggiungimento dell'obiettivo e ci sembra il momento giusto per approfondire un po' il progetto. Così, Matteo Casali e Cinci ci parlano un po' di Zeroi in questa nuova intervista.

Salve ragazzi, bentornati su Comicus. Raccontateci com'è nata l'idea di Zeroi?

Cinci: Sono entrato nel progetto per ultimo, una buona parte delle idee che fanno Zeroi che vediamo adesso erano già state decise da Tuono e Matteo… quindi forse a questa domanda possono darti una risposta più convincente loro due.
Matteo: Difficile ricordarlo nei dettagli, ma di sicuro c’è stata una telefonata estiva (ricordo che stavo aspettando un’ottima piadina in quel di Fano) in cui ho buttato a Tuono l’idea di fare qualcosa insieme e durante la quale gli ho parlato di Magnitudo e di cosa avrei voluto fare con quelli che, per un po’, abbiamo chiamato “SuperZeroi”.

Cosa devono aspettarsi i lettori da Zeroi?

Matteo: Un omaggio ai fumetti di supereroi che si leggevano quando il mondo era un po’ più “innocente”, ma anche una narrazione a doppio binario che, se mi permettete un esempio molto alto, guarda alla Pixar e ai suoi film, capaci di rivolgersi ad un pubblico trasversale, che piacciono ai grandi e ai più piccoli. ZEROI vuole essere un fumetto leggibile e godibile anche per un lettore giovanissimo. La speranza è che chi sosterrà la nostra campagna pensi anche a regalare il fumetto a qualche cuginetto, figlio o fratello più piccolo, per farlo divertire (si spera!) e appassionare al fumetto e magari creare un nuovo lettore. Sarebbe una cosa bellissima.
Cinci: Sì, dice bene Matteo, le emozioni di quando si leggevano i primi fumettini di supereroi… ma attenzione, non con uno sguardo malinconico verso il passato, semplicemente un approccio verso l’avventura più sbarazzino e sincero.

Zeroi sarà un progetto autoconclusivo o sarà una o serie?

Cinci: Bella domanda, vediamo cosa succede con questa, prima di tutto…  tra le 3 serie uscite con Radium forse questa è quella che si presta meglio ad essere serializzata.
Matteo: La prima storia sarà autoconclusiva e leggibile a sé, ma ZEROI è sicuramente un concept che può essere sviluppato per innumerevoli storie future. Già nelle fasi preliminari di lavorazione, fu chiaro a tutti come quello che scherzosamente chiamiamo lo “Zeroverso” si stesse espandendo sotto i nostri occhi. Adesso dobbiamo dare il meglio con la nostra prima storia, poi, quando sarà il momento, penseremo al futuro della serie.

COVER STESA DEFELICI

Fra i vari personaggi di Zeroi, qual è il vostro preferito?

Cinci: Magnitudo, senza alcun dubbio… è grosso e distrugge le cose. In più mi ricorda Zangief di Street Fighter 2… Amo il retrogaming, i cabinati e il collegamento mi viene quindi semplice.
Matteo: Bella domanda… Gecko e Gattopardo, forse, anche se a Magnitudo, che è stato il primo, gli si vuole un sacco bene. Poi ce ne sono molti altri che verranno, e tra loro Tordo Rosso mi piace parecchio. Aspettate e vedrete.

Quali sono state le fonti di ispirazione per questo progetto?

Matteo: Tante, troppe. Io faccio il fumettista “supereroico” a tutto tondo e dico un solo nome, Jack “King” Kirby.
Cinci: Jeff Smith (che di supereroistico ha disegnato Shazam!), Yoann, Franquin, Uderzo e Cavazzano.

Cos'altro volete dire ai lettori?

Cinci: Metterò piccole easter eggs sparse in tutto il fumetto e lascerò al lettore il gusto di ritrovarle  e decriptarle… il giorno che mi si presenterà davanti qualcuno con in mano tutte le soluzioni (ma tutte tutte eh!), gli regalerò una tavola originale, promesso.
Matteo: Ve lo ricordate quando leggere un fumetto di supereroi era una cosa divertente e lasciava un senso di meraviglia negli occhi dei suoi giovanissimi lettori? ZEROI vuole tornare a quando la decostruzione dell’eroe e l’era degli eroi oscuri e del sacchettismo™ (cercatevi la definizione, merito di Alessandro “Doc Manhattan” Apreda, online) prendesse il sopravvento. Se vi ricordate quanto è stato divertente leggere quei fumetti, ZEROI cercherà di ridarvi almeno un po’ di quelle sensazioni.

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