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Milo Manara/Marvel: Axel Alonso parla della cancellazione delle nuove variant cover

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L’arte non si discute. O si ama o si odia. Punto. Tutti conoscete la querele che ha coinvolto il grande maestro italiano Milo Manara e la sua variant cover realizzata per l’esordio della nuova serie dedicata a Spider Woman. Noi di Comicus abbiamo già espresso la nostra opinione sulla questione, ed aggiungere altro risulterebbe di sicuro ridondante.
 
Ma la rete vive di pettegolezzi, indiscrezioni che spesso si rivelano false ma che, nel frattempo, gettano ombre sulle persone, sulle loro opere e carriere. Le malelingue, infatti, sono entrate in azione non appena è trapelata la news che le due variant commissionate dalla Marvel a Manara (per Axis #1 e Thor #2) sono state cancellate.
 
Subito siti come Vox.com o l’inglese Telegraph, hanno scritto che la decisione è stata presa a seguito del pubblicità negativa che il lavoro svolto dal disegnatore italiano ha riversato sulla casa delle Idee. Il Telegraph, addirittura, parla di sospensione da parte della Marvel.

A cercare di fare chiarezza sull'episodio è intervenuto il Editor in Chief della Marvel, Axel Alonso, che in un comunicato ha dichiarato: “Senza ombra di dubbio, voglio affermare che si è trattato esclusivamente di un problema di programmazione. Le cover commissionate a Manara sono state posticipate a causa del suo programma di lavoro. Realizzerà più cover per noi, infatti, ne abbiamo messa una in cantiere che annunceremo presto. È difficile lavorare insieme sia su quella di Axis #1 che Thor #2. La tempistica non ha funzionato".

Non abbiamo motivo per non credere alle parole di Alonso, e speriamo che si tratti realmente solo di scelte sbagliate. Ma non possiamo assolutamente restare indifferenti, ed anche un pò indignati, per le tante parole, giudizi e critiche (spesso inutili) piovute addosso all'arte di Milo Manara.

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Persepolis: nuova censura per l’opera di Satrapi

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Non sembrano aver fine le storie di censura nei confronti di fumetti e graphic novel. Dopo avervi aggiornato sulla vicenda che ha coinvolto Fun Home, o degli albi di Archie vietati in Singapore, questa volta sono i genitori del Murphy, in Oregon, Stati Uniti d’America che si sono opposti alla presenza, nelle librerie delle scuole superiore del distretto del Three Rivers School, del graphic novel di Marjane Satrapi, Persepolis.

Come riportato sul sito Mail Tribune, i genitori, durante un consueto consiglio di classe, hanno manifestato la loro avversione nei confronti del graphic novel, sostenendo che alunni adolescenti non dovrebbero leggere il volume in questione senza l’approvazione degli stessi.
 
Il graphic novel, il cui adattamento animato ha ricevuto una nomination per gli Academy Award, è già stato al centro di una polemica nel marzo del 2013, quando la Chicago Public Schools aveva predisposto la rimozione dell’opera dalla biblioteca, scatenando le proteste di genitori, insegnanti e studenti. Tale provvedimento fù rapidamente risolto, ma il CEO, Barbara Byrd-Bennett, chiese che Persepolis fosse consigliato dal settimo anno di scuola elementare, non essendo la sua lettura appropriata a bambini di fascia inferiore.
 
Come descritto dalla cronache, la discussione è stata molto animata, e al centro di urla e imprecazioni c’era Kate Dwyer, bibliotecaria alla Josephine Community Libraries. Uno dei genitori, Joseph Rice, contestava l’utilizzo di un linguaggio non consentito all’interno del distretto scolastico, mentre la Dwyer, accusata di "minare l'autorità di un genitore”, ha paragonato alcuni brani dell’opera della Satrapi ad alcuni passaggi violenti dalla Bibbia, aggiungendo che non avrebbe permesso la rimozione del libro dalle biblioteche.

Alla fine, un altro membro del consiglio ha raccomandato che i genitori seguano la procedura per la richiesta di riesame del libro, che inizia con il sovrintendente e il direttore del programma agli studi.

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