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DC e Fox: sesso e bugie

catwoman_batman_sex.jpgIl reboot DC innesca la prima polemica mediatica e l'attacco all'editore viene dal un servizio di Fox 5 news che si lancia contro i fumetti della nuova linea tacciati di essere violenti ed erotici e di sedurre gli innocenti istallando in loro aggressività e voglie sessuali.

Non è un caso se è stato scritto seduzione visto che il posticcio reportage del canale ricorda molto le parole di Frederick Wertham psicologo che con il suo libro del 1954, la seduzione degli innocenti appunto, portò ad una crociata contro i fumetti pulp pieni di ambiguità e sparatorie, e successivamente alla nascita del celeberrimo comics code. Questa volta a finire sul banco degli imputati sono i primi numeri di Catwoman e Red Hood and Outlaws.

La redazione del programma, piombata sulla notizia con la prontezza di un bradipo narcotizzato visto che ne parla come se fossero appena usciti e invece sono passati ormai cinque mesi, utilizza ogni arma di disinformazione di massa per sostenere la sua tesi.

Fa scendere in prima linea lo psicologo di turno, altro che Hugo Strange. Neil Bernstein, parlando delle scene di sesso tra Batman e Catwoman le definisce “Un 'Playboy' a fumetti per ragazzi, anzi peggio”. Spinto dall'abile cronista ammette preoccupato “Temo proprio che queste letture fatte di violenza e sesso possano spingere i ragazzi ad essere aggressivi con i compagni, a mettere a repentaglio la loro vita e quella degli altri”. Poi lo strale cade su Red Hood e sulla notte di sesso senza amore (che detto così suona come una canzone di Iva Zanicchi) tra Starfire e Arsenal. “Vogliamo che i nostri ragazzi sappiano che il sesso è solo tra due persone mature ed è consensuale e che non può esistere senza l'amore reciproco, l'affetto di una persona per l'altra. Questi fumetti esportano altri modelli e sono molto pericolosi”.

Il servizio non si fa mancare nulla dalle immagini scelte appositamente per mostrare le tavole incriminate con zoom dei dettagli più intimi che nessuno avrebbe mai scorto leggendole normalmente, al classico giro pilotato di interviste. Non si fa menzione che i fumetti sono per i ragazzi dai 16 anni in su e, per mostrare l'effetto deleterio sulla nuova generazione, la cronista prende a tradimento dei ragazzini che al massimo di anni ne hanno 13.

L'epilogo del tutto è un allarmistico titolo che prelude a nuove pagine di giornalismo spazzatura: "Come fermare la pubblicazione di questi fumetti prima che corrompano irrimediabilmente i nostri figli?" Questa la cronaca dello Studio Aperto d'oltreoceano. Pubblicità gratuita per la DC che effettivamente un po' nel reboot ha puntato sull'exploitation soft senza di fatto ottenere finora grande scandalo, oppure bisogna temere un'altra caccia alle streghe?


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