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Topolino: dalla carta all’iPad: report conferenza

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Nella cornice del "WOW", museo milanese dedicato alla nona arte recentemente aperto (e forse non ancora del tutto sbocciato nelle sue potenzialità) si è tenuta la conferenza della Walt Disney Italia dal titolo "Topolino: dalla carta all’iPad". Dopo un breve excursus sulla vita editoriale di Topolino per bocca di Carlotta Saltini, la direttrice Valentina De Poli ha illustrato il processo creativo che ha portato al rinnovo grafico e contenutistico del settimanale per affrontare degnamente la nuova era delle pubblicazioni digitali e venire incontro a quella che è stata più volte definita come la generazione dei "nativi digitali".

La De Poli ha iniziato ricordando che già da qualche anno Topolino guarda con attenzione alle problematiche dell'attualità, citando ad esempio che da ormai quattro anni Topolino è una rivista "a impatto zero" in quanto l'energia utilizzata per produrre il libretto viene bilanciata da investimenti dell'editore nel campo dell'ecologia. Ma il cuore del rinnovamento attuale consiste nel trasportare, anzi, nell'allargare l'esperienza della fruizione dei fumetti dal libretto cartaceo alla dimensione digitale: sito web e versione tablet. L'idea alla base è stata quella di rendere strettamente interconnesse le tre esperienze. Dalla lettura su carta si viene invitati a proseguire l'esperienza sul sito Topolino Magazine grazie a "contenuti speciali" (filmati sulla realizzazione delle storie, approfondimenti sugli argomenti delle rubriche, giochi online) fruibili online. In questo senso la grafica del settimanale, ora più essenziale e pulita della precedente, è stata completamente ripensata, attraverso elementi (infografiche nelle rubriche, schemi esplicativi su personaggi e ambientazioni, versioni cartacee dei bottoni cliccabili) che più avvicinano il layout delle pagine a quello dei siti web. Anche il sito ufficiale è stato ripensato per offrire una maggiore coinvolgimento dei lettori al di fuori del libretto. Tramite la creazione di un proprio avatar, ogni lettore potrà comunicare con la redazione, partecipare a giochi online o concorsi che mettono in palio, tra le altre cose, la possibilità di apparire all'interno di una storia con le sembianze del proprio avatar.
Il rinnovamento della testata non potrebbe essere completo senza la versione digitale del libretto, disponibile in due modalità: tramite login e password sul sito o in versione iPad direttamente sul proprio tablet. Una sinergia tra questi tre aspetti che ci pare sia stata perseguita in maniera convincente, sempre tenendo a mente che il target di riferimento sono i giovanissimi.

Unico appunto che forse si può fare è che questa scelta, comunque dovuta, di volgersi verso i nuovi media mette paradossalmente in evidenza la limitatezza e la vetustà del supporto cartaceo in termini di dinamicità e resa visiva. Se la grafica richiama quella del web, ma gli "hyperlink" cartacei disseminati qua e là non possono che limitarsi a fornire un indirizzo web da annotare per essere visitato più tardi sul proprio PC, l'immediatezza dell'esperienza allargata viene necessariamente meno e tende a far orientare la preferenza del lettore verso la versione iPad del libretto, dove tutti quei link sono ovviamente cliccabili e usufruibili immediatamente, e dove l'aspetto "social" dell'esperienza è certamente più presente. Inoltre, per stessa ammissione della direttrice, in versione cartacea può capitare che la resa cromatica delle storie non renda giustizia all'eccellente lavoro che viene fatto dai coloristi, mentre su iPad la differenza è notevole. Ma non è detto che questo sia necessariamente un male, se davvero l'intenzione è quella di spostarsi verso le nuove tecnologie e la fruizione digitale, che hanno l'indubbio vantaggio di essere più ecologiche e meno costose in termini di produzione e distribuzione del settimanale. Anzi, come la stessa De Poli ha evidenziato, i bambini si trovano molto più a loro agio rispetto agli adulti in una lettura digitale di Topolino, dimenticandosi rapidamente del supporto e immergendosi subito nell'esperienza.

La conferenza si è conclusa con l'intervento del sociologo Francesco Morace, che ha cercato di definire chi siano i "nativi digitali", quali caratteristiche li differenzino da chi ha imparato a leggere fumetti quando ancora non esistevano le possibilità multimediali odierne e quali vantaggi può portare l'apertura al digitale di forme di intrattenimento classiche come il fumetto.

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