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Petizione UTET - L'opinione di Alfredo Castelli

Si intensifica il dibattito sollevato dalla nostra petizione sul libro Storia del Fumetto – da Yellow Kid ai manga del professor Franco Restaino. Dopo aver dato spazio alle riflessioni del Centro Fumetto Andrea Pazienza e all’autodifesa dello stesso Restaino, sentiamo il parere di Alfredo Castelli.

Poichè il mio prolisso ma (per me) *indispensabile* commento non sta nel riquadro della petizione, mando il tutto per e-mail

Cordialmente
Alfredo Castelli

***
Concordo nel trovare il volume sorprendentemente superficiale: giustificherei qualche errore se la ricerca riguardasse un argomento mai affrontato o comunque poco praticato, ma in questo caso la letteratura di riferimento è vastissima, e sarebbe bastato consultare una delle numerose enciclopedie
dedicate al fumetto (è uscito da poco un nuovo aggiornamento della “Larousse”) per evitare, se non altro, parecchie decine di svarioni di carattere storico.

Concordo anche sul fatto che la presenza del marchio “UTET” costituisca, in questo caso, un aggravante, visto che la Casa editrice ha al suo attivo opere di “reference” prestigiose (pensate, per esempio, all’insostituibile “Storia dello Spettacolo Musicale” che, tra parentesi, sarebbe ora di
aggiornare) e che il suo nome è divenuto sinonimo di serietà. I lettori che, magari invogliati dal marchio, affronteranno per la prima volta l’argomento potrebbero ritenere inappuntabile un lavoro che invece non lo è affatto.

”Storia del fumetto” a parte, anche la firma del professor Franco Restaino è una garanzia di qualità, e difatti certe sue osservazione sul fumetto come “mezzo antagonista” e sulla società americana non sono affatto banali. Purtroppo, però, il volume si presenta fin dal titolo come un testo storico e non mantiene le premesse/promesse. In questo caso, dunque, il nome dell’autore costituisce un’ulteriore aggravante.

Come sceneggiatore e come storico del mezzo di comunicazione tengo, dunque, a esprimere la mia delusione nei confronti di un testo da cui mi aspettavo molto di più. * Non* mi associo, invece, alla petizione per il ritiro del volume dalle librerie. Anche se mi rendo perfettamente conto delle ottime intenzioni dei promotori di questa provocazione (conosco Brolli da secoli, e so che non appoggerebbe mai un’operazione “illiberale”), per altro ben spiegate nel sito, rabbrividisco al solo pensiero del *precedente* che si verrebbe a creare nella pur remotissima possibilità che un libro - qualunque libro - venisse *davvero* ritirato in virtù di una “richiesta popolare”. Lascio a voi immaginare cosa potrebbe accadere se un testo fosse “sgradito” da qualcuno che ha più potere e più mezzi a disposizione di una lista di appassionati di fumetti.

Mi piacerebbe pero che la UTET e il Professor Restaino, a nome della serietà che, appunto, contraddistingue entrambi, decidessero di realizzare una seconda edizione del volume riveduta e corretta, magari da vendere a prezzo scontato a chi restituirà la prima. Con tutta la libertà, ovviamente, di non farlo e di lasciare la prima edizione sul mercato, anche se questo
costituirà una piccola macchia su fedine immacolate.

Alfredo Castelli





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Francesco Farru
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