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Gianfranco Autilia

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Stan Lee - Alliances. Un gioco di luce, recensione: un connubio adeguato tra scienza e fantasia

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La fama del compianto Stan Lee non conosce ostacoli né tanto meno cedimenti. Il celebre scrittore è universalmente noto per essere stato uno dei fautori del successo della casa editrice di fumetti Marvel Comics. È colui che ha dato vita - al fianco di fondamentali artisti - a supereroi come Spider-Man, Hulk, Iron Man, Fantastici Quattro, Thor e chi più ne ha più ne metta, tutti amati e ammirati a livello planetario oggi più che mai grazie anche al loro crescente dominio nei vari media, cinema in primis. L'apporto del Sorridente alla cultura popolare è, senza timori di smentita, incommensurabile e inossidabile poiché, sin dai lontani anni Sessanta, l'autore ha dimostrato di essere foriero di innumerevoli idee che tutt'oggi non hanno perso lo stampo moderno e rivoluzionario che avevano all'epoca. Questa è una di quelle prerogative che fanno di un uomo una leggenda e Stan lo è diventato già da un prezzo. Benché sia passato un anno abbondante dalla sua scomparsa, la sua eredità non solo non paventa la prova del tempo, ma continua a farsi forte. Infatti, solo qualche settimana fa, ha debuttato nelle librerie italiane una delle sue ultime opere, Alliances: un gioco di luce, romanzo sci-fi firmato da Kat Rosenfield e germogliato da un'idea dello stesso Lee, al cui sviluppo hanno contribuito anche Luke Lieberman e Ryan Silbert. Il volume in Italia è edito da Salani ed è costituito da 448 pagine per un prezzo pari a 18 euro. È suddiviso in 41 capitoli titolati con tanto di prefazione firmata dallo stesso Stan Lee e postfazione volta a spiegare il lavoro che c'è stato dietro allo sviluppo del libro.

La storia prende luogo nell'universo Alliances e vede come protagonisti due giovani ragazzi, le cui strade ben presto si incontreranno: Nia e Cameron. La prima è una hacker esperta che vive isolata con il padre, un figura tanto enigmatica quanto complessa che le ha precluso la libertà. L'unico contatto con l'esterno che alla ragazza è concesso di avere è quello con il mondo virtuale e, per mezzo dei suoi profili social, comunica con milioni di utenti che non ha mai conosciuto realmente.
Cameron, dal canto suo, coltiva il sogno di diventare una star di Youtube. Questo è proprio il motivo per cui la vita del giovane viene stravolta. Infatti, mentre si trova sulle sponde del misterioso lago nordamericano Erie per girare un video da postare sul suo canale, Cameron viene colpito da un fulmine dopo che un violento e assurdo temporale si abbatte sul posto, facendogli così perdere i sensi. Al risveglio, il ragazzo si rende conto che qualcosa in lui è cambiato: ha acquisito un potere cibernetico che gli consente di comandare con la propria mente tutti i dispositivi elettronici. Sarà la passione comune per la tecnologia a far sì che Nia e Cameron si trovino virtualmente e, malgrado vivano condizioni diverse, i due non solo instaureranno un legame di leale amicizia, ma decideranno anche di unire le loro abilità in campo cibernetico per imbarcarsi in un'avventura per loro del tutto inedita, che non mancherà di celare molte insidie oscure e fuori da questo mondo.

Essendo incentrato su due protagonisti che all'inizio vivono storie personali in maniera solitaria, il libro si apre con dei capitoli di presentazione che servono a introdurre le vite di Nia e Cameron, con tutti i dettagli più utili per comprendere la loro sfera privata. Con una certa armonia, queste due giovani vite si incrociano e si intrecciano per condensarsi in un'unica grande storia, quella che è al cuore dell'opera.
La narrazione è ben ponderata e si prende i suoi tempi, principalmente nei primi capitoli, in cui si denota una certa tranquillità nello strutturare le basi. Ciononostante, leggere è un'esperienza perlopiù accattivante perché la prosa della Rosenfield è pregna di descrizioni che aiutano a inquadrare meglio il contesto, sa suggestionare quando deve e non si fa mai né ricercata né pesantemente prolissa. Queste sono tutte qualità che non soltanto contribuiscono a rendere la lettura godibile, ma riescono anche a far apprezzare meglio le venature sci-fi, un genere che in questo caso particolare non viene mai spiattellato in maniera smaccata o arzigogolata. Più ci si addentra nelle pagine, più si ravvisa un'atmosfera precisa e invogliante, che via via assume caratteristiche specifiche e per questo maggiormente intriganti. La maggior parte dei capitoli riserva momenti intensi, a eccezione di qualcuno che invece è meno esaltante, ma in linea generale la storia prende forma organicamente e chi legge si sente pervaso da un interesse che cresce di pari passo.

Le vite dei due protagonisti sono in grado di travolgere perché si trovano nella tappa dell'adolescenza, qui rappresentata per mezzo di ragazzi dai connotati reali, come quelli presenti in tanti altri coetanei. Ciò che li rende speciali è quel tocco di fantasia genuina e mai pretenziosa che Stan Lee ha da sempre conferito alle sue creazioni. E, proprio a questo proposito, non è difficile constatare qualche similitudine tra l'incipit di questo volume e quelli che invece sono stati alla base del concepimento di alcuni dei personaggi dei fumetti che portano la firma di The Man: giovani adulti talvolta emarginati che conducono esistenze problematiche, ma i cui percorsi sono destinati a cambiare grazie allo zampino della fantascienza. In Alliances: un gioco di luce, questa fantascienza trova il suo sfogo nei poteri sovrumani, nella tecnologia dal potenziale che trascende quello a cui siamo abituati e in creature aliene bellicose e ignote che mettono piede sulla Terra (per una motivazione non a caso connessa ai protagonisti del libro). Da un lato c'è il bene e dall'altro c'è il male, una dicotomia che ricopre un ruolo cruciale, almeno fino a quando il confine tra le due parti non arriva a farsi pericolosamente e sorprendentemente labile.

Un Gioco Di Luce dedica molta attenzione alle figure antagoniste per dare anche a loro motivazioni e sfaccettature. Lo stesso lo si può certamente dire per i pochi comprimari che si aggregano di capitolo in capitolo. Su questo fronte, il lavoro di approfondimento operato su ciascun personaggio è il pregio più degno di essere lodato poiché ha dato corpo e di conseguenza spessore alla vicenda complessiva. L'universo Alliances architettato dalle menti dietro al progetto presenta una mescolanza di elementi solidi, profondi, peculiari, moderni ma con una classicità di fondo riscontrabile prevalentemente nello stile della narrazione. Una narrazione senza troppe pretese, comprensibile, in cui non latitano pathos, umorismo genuino, individui anche inverosimili, asperità, rappresentazioni dettagliate, colpi di scena e anche amore, inteso nel senso più ampio. Non appena si giunge al capolinea, diventa sempre più palese la sensazione che un epilogo vero e proprio non c'è. Infatti, la trama di questo primo volume è composta da tanti fili che purtroppo al termine rimangono in sospeso, in attesa di essere intrecciati ancora e poi chiusi nelle opere che verranno in seguito. Malgrado il finale non benefici del valore della completezza, è notevole il fatto che faccia scaturire una buona dose di curiosità, in particolar modo nel lettore che è riuscito a goderselo con il dovuto trasporto.

Alliances: Un gioco di luce è un libro in cui si scorge l'essenza di Stan Lee, quella fantasia giovanile che riesce ad amalgamarsi con le componenti più complesse e concrete che contraddistinguono la fase adolescenziale della vita, per una storia che sa districarsi in maniera adeguata e mai astrusa tra fantastico e scientifico, ideale sopratutto per quel pubblico di lettori che sta vivendo la fase della gioventù in questa era di fermento tecnologico.

Primo sguardo a Avengers of the Wastelands #1

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A distanza di più di dieci anni dalla sua prima apparizione, l'Universo distopico di Vecchio Logan ideato dallo scrittore Mark Millar e dal disegnatore Steve McNiven continua a fornire preziosi spunti narrativi agli autori odierni, che hanno ampliato le storie dei personaggi di quella linea temporale attraverso il lancio di opere quali Old Man Quill (di Ethan Sacks e Robert Gill) o Dead Man Logan (di Ed Brisson e Mike Henderson), incentrate rispettivamente su versioni divergenti di Star-Lord e Wolverine.

Questo mese, precisamente il 29 gennaio, vedrà la luce negli Stati Uniti un'altra miniserie spin-off intitolata Avengers of the Wastelands, che punterà i riflettori sui Vendicatori delle Terre Desolate, una formazione che, almeno in principio, conterà nei suoi ranghi la presenza di Thor (Danielle Cage), Ant-Man (Dwight) e Hulk, ossia tre delle cinque identità supereroistiche che, nelle prime rispettive incarnazioni, fondarono gli Avengers originali di Stan Lee e Jack Kirby. Il sito Comic Book ha di recente fornito in anteprima un primo sguardo ufficiale a Avengers of the Wastelands #1: trovate le prime tavole non letterate dell'albo qui in basso.

Scritta da Ed Brisson per l'arte di Jonas Scharf, Avengers of the Wastelands ci proporrà un'avventura supereroistica piuttosto eterogenea rispetto agli altri titoli ambientati nelle Terre Desolate che vi abbiamo citato poc'anzi. A confermarlo è stato l'editor Mark Basso, che in un'intervista ha dichiarato: "Avengers of the Wastelands è una storia delle Terre Desolate veramente differente da quelle che avete visto finora, ma è comunque un naturale sviluppo di Dead Man Logan, Vecchio Quill e perfino dell'originale Vecchio Logan. Ambientarla subito dopo gli eventi di tutte queste serie ci dà l'opportunità di approcciarci a questo progetto con un punto di vista un po' diverso. Avete visto il mondo senza speranza in cui viveva Vecchio Logan, ma cosa succede quando uno spiraglio di luce ritorna in una città dove questa era stata persa? Ciò non sta a significare un ritorno del supereroismo classico, ma apre le porte a un nuovo tipo di narrazione. Ed [Brisson] ha in mente un piano davvero interessante, e le Terre Desolate disegnate dai talenti artistici di Jonas Scharf e Nedraj Menon vi terranno impegnati fino all'ultimissima pagina!"

Quanto segue è la sinossi ufficiale della prima uscita: "Una nuova storia ambientata nel mondo di Vecchio Logan! In un mondo in cui la maggior parte dei super eroi è caduta per mano del Teschio Rosso più di cinquant'anni fa, una nuova forza sorge nelle Terre Desolate! Dani Cage impugna il potente Mjolnir per una causa di pace, ma quando il brutale regime del Dottor Destino costringe Dwight (ossia il possessore della tecnologia rimanente di Ant-Man) ad allearsi con Dani e Hulk in un ultimo disperato tentativo di sopravvivere, gli Avengers potrebbero unirsi ancora una volta! Direttamente dalla saga che è cominciata con Vecchio Logan ed è proseguita con Vecchio Quill e Dead Man Logan, questa è la prima assoluta da non perdere dell'opera magna di Ed Brisson e Jonas Scharf!"

La Guerra dei Regni 1-5, recensione: il culmine della run di Jason Aaron su Thor

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Sette anni fa, con l'uscita di Thor: God of Thunder #1 nelle fumetterie d'oltreoceano, lo scrittore Jason Aaron ha dato il via alla sua longeva gestione del Tonante di casa Marvel che ha certamente ridefinito e rivoluzionato l'intera mitologia fumettistica moderna del suddetto personaggio, trovando come suo valido opponente soltanto l'immortale ciclo di Walter Simonson cominciato verso la prima metà degli anni Ottanta. Di Aaron sono, per esempio, le storie dove il figlio di Odino diventa indegno di Mjolnir o quelle in cui debuttano volti cruciali come Gorr il Macellatore di Dei, il Thor della Guerra e soprattutto la versione della "Potente Thor" incarnata da Jane Foster. Queste sono solo alcune delle tante brillanti intuizioni che, in un modo o nell'altro, hanno posto delle solide basi per un nuovo quanto ambizioso conflitto che sarebbe poi scoppiato con veemenza nell'Universo fumettistico della Casa delle Idee. Stiamo parlando di War of the Realms, miniserie in sei parti (più un one-shot conclusivo) che da noi è stata proposta da Panini Comics all'interno dei cinque albi facenti parte di Universo Marvel: la Guerra dei Regni, sottotitolo adottato dalla storica collana-contenitore Marvel Miniserie, che proprio per l'occasione è passata dal formato brossurato a quello spillato.

Bramoso di imporre la propria autorità su tutti i Dieci Regni, il Re degli Elfi Oscuri Malekith - tornato in pompa magna sulle pagine dello story-arc "Il Dannato" - ha negli scorsi anni cominciato a radunare attorno a sé un esercito dalle grosse proporzioni, mettendo sotto scacco Alfheim, Jotunheim, Nidavellir, Muspelheim, Niffleheim, Svartalfheim, Heven, Vanaheim e Asgard. Soltanto Midgard, ovvero la Terra, non si è ancora prostrata al cospetto di Malekith, il quale decide allora di sferrare un potente attacco nelle strade gremite di New York col fine di assediare il nostro pianeta e concretizzare così i suoi folli riti di conquista. Con il ponte arcobaleno distrutto, Heimdall accecato e Thor dato per disperso nelle lande ghiacciate di Jotunheim, gli Avengers e tutti i supereroi principali della Casa delle Idee si ritrovano quindi a dover gestire un'invasione ostile di proporzioni globali senza poi così tante prospettive di vittoria. Tra morti degne di nota, combattimenti al fulmicotone, eccidi nei cieli della Grande Mela e continui spaziamenti di ambientazioni, la narrazione serrata di Aaron ci accompagna con svariati colpi di scena che si susseguono uno dopo l'altro, tenendo costantemente alto il livello d'interesse del lettore. Lo scrittore statunitense si impegna prevalentemente per la riuscita delle interazioni tra i vari personaggi, ma lo fa ricorrendo a un umorismo forse un po' troppo invadente, oltre che a dialoghi a tratti ampollosi. Al contrario, sempre efficaci sono le prose scorrevoli e dettagliate che vengono utilizzate col fine di arricchire il racconto e darci un quadro quanto più ampio possibile di tutto quel che sta accadendo nel mondo Marvel, messo a ferro e fuoco da goblin, troll, nani, giganti e altre creature bizzarre che animano una guerra così colossale. A contrapporre questo folto esercito di antagonisti ci sono ovviamente i più disparati superumani attualmente in circolazione: tra camei vari e ruoli ben scandagliati, compaiono su queste stesse pagine i già citati Vendicatori, l'Uomo Ragno, il Punitore, Wolverine, i Fantastici Quattro e tanti altri personaggi noti che, oltre a collaborare ricorrentemente tra loro, arricchiscono quasi ogni tavola componente l'opera. Malgrado questa epica avventura abbia degli evidenti legami indissolubili con l'Universo di Thor, è comunque doveroso sottolineare quanto sia ristretto lo spazio complessivo concesso al possente supereroe dai capelli biondi, che riesce a ottenere uno spazio maggiore tutto per sé soprattutto nel soddisfacente finale dell'opera, dove peraltro gli viene definito un nuovo status quo capace di spalancare le porte a innumerevoli possibilità future.

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Trattandosi inoltre di un maxi-evento di soli sei capitoli, Aaron non ha il tempo necessario per concentrarsi su ogni singola sottotrama scaturita dalle sue sceneggiature e, di conseguenza, sceglie di fornirci una panoramica ben articolata ed esaustiva di tutti gli avvenimenti salienti utili per la fruibilità della sola Guerra dei Regni. Incarichi secondari e protagonisti che non hanno trovato spazio in War of the Realms ci vengono dunque raccontati a dovere nei numerosi tie-in che accompagnano la saga portante: i più significativi in questo senso non possono che essere quelli correlati agli Avengers e a Thor, le cui testate sono affidate proprio alla penna dell'autore di Southern Bastards. A non penalizzare l'evento in sé, vi sono anche i modi in cui esso è stato organizzato a livello editoriale e la sua stessa durata per nulla eccessiva, cosa che ha di fatto reso mega-eventi recenti come Secret Empire o Infinity Wars troppo prolissi e confusionari nell'ordine di lettura.

Come giustamente dichiarato più volte da Aaron in persona, la Guerra dei Regni rappresenta il climax di tutto quello che è accaduto nell'arco dei suoi sette anni spesi a raccontare le gesta soliste di Thor, motivo per cui la miniserie War of the Realms decide di catapultarci il prima possibile nel pieno dell'azione, senza dare uno spazio troppo ampio alla storia che ha già tenuto banco in precedenza. La lotta regna sovrana, ma non vengono assolutamente lasciate in disparte le strategie attuate dai nostri beniamini per respingere le forze belliche del Re degli Elfi Oscuri. In aggiunta, visto anche l'impatto che l'opera in questione ha nell'intero Universo Marvel, i fan dell'acclamata gestione del Dio del Tuono avviatasi nel primo Marvel NOW hanno l'onere di proseguire la lettura con quest'imprescindibile saga blockbuster, che con una trama per certi versi semplicistica riesce a mantenere le aspettative prefissate e a sorprendere su più punti; basti pensare ai ruoli inediti ricoperti da Jane Foster e, in special modo, Daredevil, divenuto nientemeno che il Dio Senza Paura. I nuovi appassionati con poca dimestichezza potrebbero invece ritrovarsi spaesati dinanzi a una storia come questa che, pur essendo acquistabile a sé (complici anche i preziosi redazionali dell'editor Marco Rizzo), attinge a svariati elementi della continuity marvelliana, tirando addirittura in ballo il recentissimo Venom di Donny Cates in due differenti occasioni. Per godersi al massimo l'evento è perciò consigliato avere almeno un'infarinatura generale di quanto compiuto da Aaron su Thor in tutti questi anni.

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Al comparto grafico della miniserie principale vi è la consolidata coppia di autori che ha affiancato Jason Aaron nel fortunato lancio della Potente Thor, ossia quella composta dal disegnatore Young Gun Russell Dauterman e dal colorista Matthew Wilson. Le pagine curate da questi ultimi spiccano principalmente per la loro originalità: la disposizione delle vignette è in continua e frenetica evoluzione e le loro forme variano a seconda dello storytelling, assumendo alla bisogna strutture circolari, sbilenche, frastagliate o appuntite. Un po' come ne ha fatto un marchio di fabbrica il leggendario Todd McFarlane, anche Dauterman farcisce ogni suo disegno con layout eccentrici e dettagli quasi al limite del consentito. Degno di attenzioni è poi il tratto sempre curato e preciso con cui vengono delineati scenari distruttivi, cavalli alati, sequenze splatter e un insieme di fulmini lucenti che va a rafforzare con notevole riuscita grafica il vigore combattivo del Dio del Tuono. Per di più, il passaggio di Marvel Miniserie a collana spillata permette di ammirare al meglio tutte quelle numerose double splash page che, in un'edizione brossurata, avrebbero reso con meno efficacia. Il tutto viene portato a livelli qualitativi elevati dal già citato Wilson, che ancora una volta si dimostra incredibilmente virtuoso nell'utilizzare determinate tipologie di colori per sublimare atmosfere credibili e dissimili tra loro, sia che si tratti delle tonalità violacee di Svartalfheim che delle infreddolite ambientazioni di Jotunheim.

Certamente non si tratterebbe di un evento Marvel fatto e finito se non ci fossero dei grandi sconvolgimenti nelle sue battute finali atti a lanciare storyline che vedremo già a partire dai prossimi mesi: un assaggio di queste produzioni future ci viene fornito direttamente dal one-shot War of the Realms Omega #1, che funge da battistrada per il lancio di nuovi titoli in uscita, come la miniserie Punisher Kill Krew (di Gerry Duggan e Juan Ferreyra) e l'ongoing Valkyrie (di Al Ewing e Jason Aaron e Cafu), senza scordarci ovviamente di un'altra collana scritta da Daniel Kibblesmith per i disegni di Oscar Bazaldua che vede come protagonista un personaggio molto legato al mondo del Figlio di Odino. A colpire l'attenzione vi è però soprattutto un convincente racconto di Daredevil e Heimdall curato dallo stesso Aaron e dal disegnatore superstar Ron Garney in cui uno smarrito Matt Murdock affronta le conseguenze di quanto ha vissuto nella battaglia contro Malekith.

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Insomma, alla fine dei conti, War of the Realms fa esattamente quello che ci si dovrebbe attendere da una saga Marvel qualsiasi: prosegue le storyline di tutti i personaggi che ospita al suo interno in maniera coerente e fornisce una chiusura senz'altro degna di quanto avvenuto nei parecchi albi che su più livelli hanno assunto un ruolo da antefatto. Si potrebbe inoltre affermare che, grazie a questi e agli altri pregi che vi abbiamo elencato nel corso dell'articolo, la Guerra dei Regni si sia valorosamente accaparrata l'appellativo di migliore evento della Casa delle Idee dai tempi delle recenti Secret Wars inscenate da Jonathan Hickman. Oltretutto, con una battaglia in meno a cui badare, l'Universo Marvel si accinge a entrare nel pieno di Absolute Carnage, un'imminente carneficina complottata da Cletus Kasady e scritta dal lanciatissimo Donny Cates, il cui ennesimo incarico sarà perfino quello di subentrare a Jason Aaron come nuovo sceneggiatore regolare di Thor. La sua run prenderà il via a gennaio negli Stati Uniti e sarà disegnata dal tedesco Nic Klein.

Gamerverse, Marvel's Avengers: annunciati i fumetti prequel su Capitan America e Vedova Nera

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Dopo i capitoli con protagonisti Iron Man, Thor e Hulk scritti da Jim Zub per i disegni rispettivamente di Paco Medina, Robert Gill e Ariel Olivetti, la Marvel Comics decide di espandere ulteriormente il cosiddetto Gamerverse attraverso il lancio di due nuovi albi speciali che fungeranno da preludio per il videogame Marvel's Avengers, il cui atteso debutto è fissato per il maggio del 2020. I nuovi one-shot appena annunciati dalla Casa delle Idee si focalizzeranno sulle avventure soliste di altri due personaggi appartenenti ai ranghi di questi Vendicatori videoludici, ovvero Capitan America e la Vedova Nera. A seguire vi sveliamo i team creativi selezionati, le sinossi ufficiali e le cover di Stonehouse per Marvel's Avengers: Captain America #1 e Marvel's Avengers: Black Widow #1, entrambi titoli che saranno distribuiti nelle fumetterie statunitensi nel mese di marzo.

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Marvel's Avengers: Captain America #1, di Paul Allor (testi) e Georges Jeanty (disegni): "Capitan America combatte Batroc in questo nuovo fumetto prequel dell'imminente videogame Marvel's Avengers! Fin dai tempi della seconda guerra mondiale, Steve Rogers ha combattuto per le forze del bene come Capitan America! Mentre uno dei suoi ultimi compagni di guerra viene seppellito, Cap dovrà affrontare una misteriosa rapina di una compagnia di armi ad alta tecnologia. Ma che cosa starà pianificando Batroc il Saltatore, e come farà tutta questa tecnologia a influire nel futuro dei Vendicatori? Il viaggio verso Marvel's Avengers prosegue con un'avventura colma di enigmi che porrà le basi per un punto di svolta per il videogame in uscita!"

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Marvel's Avengers: Black Widow #1, di Christos Gage (testi) e del nostro Michele Bandini (disegni): "La superspia diventa protagonista dell'ultima avventura che viene prima del lancio di Marvel's Avengers! L'ex spia russa Natasha Romanoff si è unita allo S.H.I.E.L.D., ma quando un fantasma nel suo passato ritornerà a galla, a chi mostrerà la sua devozione? E cosa ha scaturito la sua mortale faida con il malvagio Taskmaster? Risolvete il mistero in questa avventura che conduce direttamente al videogame Marvel's Avengers di prossima uscita, mentre viene esplorato un episodio chiave nella drammatica saga incentrata sulla donna chiamata Vedova Nera!"

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