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All Star Batman termina con il #14, ma la serie evolverà in un nuovo formato

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Il fumettista Scott Snyder ha annunciato su Twitter la chiusura con il #14 della serie All Star Batman di DC Comics da lui scritta sulle matite di diversi artisti di spicco del panorama fumettistico.

"Sin dall'inizio, [All Star Batman] è sempre stata incentrata sulla collaborazione con diversi artisti, fornendo loro libertà creativa in modo da sfidarmi a scrivere in modo diverso, provare nuove cose con Batman. È stata una grande gioia e un'ottima esperienza nella mia carriera, e il nuovo formato permetterà a [All Star Batman] di evolvere".

Infatti non terminerà qui la collaborazione di Snyder con DC riguardo a questa serie, ma nascerà un nuovo progetto in un formato diverso, "di prestigio", che fa parte di una "nuova iniziativa" che DC sta per inaugurare, come ha rivelato a CBR.
Al momento non si sa altro, bisognerà aspettare l'annuncio ufficiale dell'editore, ma sappiamo che in questo progetto sarà coinvolto, almeno nella prima parte, Sean Gordon Murphy.

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(Via Newsarama)

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Dark Days: The Forge #1, nuove rivelazioni sul ruolo del Joker

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ATTENZIONE: Questa news contiene SPOILER!

È uscito ieri negli USA Dark Days: The Forge #1 e da oltreoceano cominciano a giungere suggestioni sempre più solide.

Come sappiamo, The Forge, insieme a The Casting (che uscirà il 12 luglio), apre la strada a Dark Nights: Metal (che arriverà il 16 agosto). Con una serie di interviste, Scott Snyder, sceneggiatore dell'evento, ne sta facendo una sorta di trailer e, al contempo, un "Director's Cut" virtuale, con anticipazioni, rivelazioni e commenti.

L'ultima di queste rivelazioni, riportata da CBR, riguarda il Joker.
Nelle precedenti interviste, che vi avevamo riportato, Snyder aveva già fatto riferimento al Joker come personaggio con un ruolo chiave negli eventi che stanno per svolgersi, colui il quale è al corrente di molte cose, di segreti così oscuri da scuotere persino Batman.
In Dark Days: The Forge viene fuori che il clown principe del crimine era tenuto prigioniero da Batman in una cella segreta sotto la Bat-caverna e a scoprirlo sono Hal Jordan e Duke Thomas.

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Lo sceneggiatore non si sbottona esplicitamente sui motivi di questa prigionia, ma ribadisce l'importanza delle cose di cui è a conoscenza. Spiega che Joker è sempre stato presente lungo tutto il corso della sua run su Batman, in un modo o nell'altro lui c'era, anche quando non era apparentemente protagonista, fin dagli inizi della Corte dei Gufi, sempre lì, come una sorta di coro greco, a dire a Batman "stai facendo bene, stai facendo male, questo è quel che deve accadere, questo è quello che tu sei".
Nessuno meglio di lui, pertanto, poteva incarnare il personaggio che ha più risposte di chiunque altro. Per Snyder, è come se Joker dicesse  "'Io so cosa sta per succedere. Conosco le risposte e tu non vorresti andare in fondo a questa storia'. Dà molte informazioni ad Hal Jordan e Duke Thomas ma, allo stesso tempo, poiché si tratta del Joker, sta mentendo".

Nulla a che vedere, precisa Snyder, con la trama dei 3 Joker, seminata già lo scorso anno nello speciale DC Universe Rebirth, che sarà sviluppata in una prossima storia realizzata da Geoff Johns.

Dark Days: The Forge è scritto da Scott Snyder e James Tynion IV e coinvolge diversi disegnatori: Jim Lee, John Romita Jr, Andy Kubert e altri, tra cui Scott Williams, Klaus Janson e Danny Miki.

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Anteprima di Dark Days: The Forge, primo step del prossimo evento DC Comics

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Vi abbiamo già parlato ampiamente del prossimo evento DC Comics, il cui fulcro è Dark Nights: Metal, che uscirà ad agosto e il cui prologo in due parti, Dark Days: The Forge e Dark Days: The Casting sta per venire alla luce.
Se di luce si può parlare, visto che in realtà sta per fare il proprio ingresso nell'universo DC la cosa più oscura che ci sia, la materia oscura vera e propria e con essa l'intero multiverso di cui fa parte.

Aquaman, Flash e altri "big" sospettano Batman di celare un terribile mistero che potrebbe minacciare la stessa esistenza del multiverso. È l'inizio di una storia che si ripromette di modificare la cosmologia DC Comics e che ci condurrà verso nuovi misteri che risalgono alle origini di uno dei personaggi storici della DC.

Dark Days: The Forge è in arrivo il prossimo 14 giugno e ha messo al lavoro un team numeroso di scrittori e soprattutto disegnatori: Scott Snyder e James Tynion IV ai testi; Jim Lee, Andy Kubert, John Romita Jr. e altri ai disegni.

In gallery, l'anteprima di Dark Days: The Forge #1.
La cover è di Jim Lee e Scott Williams; le variant sono di Andy Kubert e John Romita Jr.

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Una vittoria di misura per Scott Snyder e Jim Lee, la recensione di Superman Unchained

La RW Lion ripropone in volume la maxi-serie Superman Unchained (già presentata nello spillato mensile Superman L'uomo d'acciaio) ed è come ritrovarsi a guardare una partita del Barcellona: un team di fuoriclasse che porteranno sempre a casa il risultato, lasciando in chi guarda una grande, seppur ovvia e inevitabile, ammirazione. La DC Comics è infatti andata sul sicuro affidando questa avventura de l'Uomo d'Acciaio alle mani del golden boy Scott Snyder e del campione Jim Lee. Quest'ultimo in particolare dimostra ancora una volta di poter dare lezioni ad almeno due generazioni di cartoonist, quanto a freschezza e spettacolarità: tavole dal respiro epico e magniloquente, in cui il tratto preciso e affascinante del disegnatore originario di Seul dà forma a scene di grande impatto visivo in un florilegio di dinamismo e cura del dettaglio.

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Molto bello e spettacolare da vedere dicevamo, a volte si ha la sensazione che si voglia colpire più l'occhio del lettore che accompagnarlo visivamente lungo lo svolgersi della narrazione. Le splash-page e le tavole inusuali non si sbilanciano però mai nei confronti di quelle dal taglio più tradizionale e cinematografico. A questo proposito, se Lee è il centravanti, Snyder qui svolge il ruolo del regista-fantasista, compiendo due scelte molto semplici e intelligenti. In primo luogo imposta una trama molto classica: c'è Superman che deve salvare il mondo da un'invasione aliena, confrontarsi con un villain simil-Doomsday, litigare con il Generale Lane, fare i conti con Luthor, farsi aiutare da Lois. Snyder qui è uomo d'ordine che riesce a garantire l'equilibrio fra i momenti più “fisici”, i flashback riflessivo-esistenziali, i dialoghi necessari per le spiegazioni e le tavole mute (in particolare del finale). La scelta di riservare le didascalie principali alle voce narrante di Superman che dialoga con se stesso, infonde poi  alla narrazione un afflato molto più umano e empatico, che avvicina il lettore.

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In secondo luogo Snyder decide di puntare fin da subito, per valorizzare il tratto e lo stile di Lee, su scene d'azione quasi senza sosta o comunque su un ritmo sostenuto in cui non cala mai la tensione: all'interno di questo quadro così ipercinetico, viene costruita, numero dopo numero, con discrezione, una riflessione generale sull'essere Superman ed esercitare il potere: come decidere da che parte stare? Chi ci dice che sia quella giusta? Come si usa un potere così immenso? Si potrebbe fare in modo diverso? Queste sono alcune delle domande  a cui prova a rispondere Snyder fra una scazzottata e l'altra. Si ri-afferma ancora una volta, quando si parla di Superman, il valore della libertà del gesto eroico, una libertà morale che – significativo a questo proposito il ruolo della Fortezza della Solitudine – che viene difesa strenuamente dall'ultimo figlio di Krypton, anche e forse soprattutto nelle vesti di Clark Kent. Questi sono certamente spunti interessanti che però, nell'economia della storia, risultano forse un po' troppo sacrificati rispetto alle scelte più spettacolari e “comode”. Intendiamoci, Snyder fa tutto bene, ma sembra soffrire – e non è il primo – il confronto con il mito stesso di Superman: troppe cose da maneggiare, troppa urgenza di mettere ogni elemento al suo posto, troppa paura di rompere schemi ampiamente collaudati.

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Superman Unchained aggiunge poco e non dice niente che non sia stato già detto sinora rispetto all'Uomo d'Acciaio, collocandosi nella categoria di un ottimo prodotto, ma di puro intrattenimento e nulla più. E il difetto maggiore di quest'opera è forse questo: la squadra Snyder/Lee, costruita per vincere, senz'altro vince, ma è una vittoria che non sorprende come si sperava.

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