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Lazarus 1: Famiglia

L’ansia per un futuro che appare oscuro ed incerto, alimentata dalla complessità politica ed economica dei tempi in cui viviamo, ha da sempre ispirato la letteratura e il cinema fantastico.  Un caso esemplare è Io sono leggenda, romanzo di Richard Matheson che è stato adattato più volte con successo per il grande schermo, e le saghe di Mad Max e Terminator.  La visione di un  mondo distopico e minaccioso anima anche le pagine di The Walking Dead, straordinario successo partorito dalla penna di Robert Kirkman. Difficile quindi creare una nuova saga ambientata in un futuro apocalittico, a meno che non si abbia il talento di Greg Rucka e Michael Lark. Il duo, artefice insieme ad Ed Brubaker di un mirabile ciclo di Gotham Central, torna a riunirsi in Lazarus, saga futuristica creata per la Image Comics e proposta in Italia da Panini.

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La storia si svolge in un futuro prossimo venturo caratterizzato da elementi di forte contiguità col nostro presente, primo tra tutti il dominio incontrastato delle multinazionali a livello politico ed economico. Nello scenario distopico brillantemente immaginato da Rucka & Lark, il ruolo delle multinazionali nello scacchiere mondiale è aumentato di importanza fino a diventare dominante e a sostituirsi alle nazioni esistenti; così, come in un nuovo Medioevo da incubo, la divisione del mondo in Stati sovrani è stata soppiantata dalla frammentazione in domini, espressione del potere delle famiglie più ricche e potenti. Una di queste è la famiglia Carlyle, dinastia di industriali che governa lo Stato della California. Core Business dei Carlyle è la coltivazione di semi geneticamente modificati, attività che garantisce loro il potere assoluto in un territorio dove cittadini che soffrono la fame sono trattati come sudditi da un regime dittatoriale. Ciascuna delle famiglie più influenti gode dei servigi di un “Lazarus”, un essere artificiale di incredibile potenza a cui viene fatto credere di essere umano. I Lazarus guidano le milizie private delle varie famiglie, proteggendone gli interessi. A svolgere questo ruolo nella famiglia Carlyle è Forever, o Eve, come viene chiamata dai membri delle famiglia. Benché sia stata assemblata in laboratorio, ad Eve viene fatto credere di essere un membro dei Carlyle dal patriarca Malcolm e dai suoi figli, ma l’affetto che provano per la “donna” è solo di facciata: farla sentire parte integrante della famiglia è solamente un modo astuto per controllarla ed influenzarne le decisioni. Ma le certezze di Eve verranno presto messe a dura prova, quando un attacco della milizia dei rivali Morray al deposito delle sementi dei Carlyle svelerà l’esistenza di un complotto e di una serpe in seno a questi ultimi. Eve dovrà suo malgrado confrontarsi con il vero volto della sua famiglia e dei suoi membri, e non di meno cominciare ad interrogarsi sulla natura del regime dei Carlyle e sul mistero della sua stessa esistenza.

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Nonostante la lettura di Lazarus sia attraversata in alcuni momenti da un consistente senso di dejà-vu, i due autori ci regalano comunque un’opera di notevole intensità che, seppure obbedendo fedelmente ai cliché di una certa letteratura fantastica, non si sottrae all’impegno di pronunciarsi su argomenti di strettissima attualità come il ruolo delle multinazionali e la concentrazione della ricchezza e del potere nelle mani delle oligarchie. Greg Rucka, già autore di ottime run sul già citato Gotham Central per la DC e di The Punisher per la Marvel, sforna una delle sue prove migliori: la sua prosa secca e asciutta ci trascina in un mondo di avidità e ambizione sfrenata, collocato in un futuro prossimo ma sinistramente simile al nostro. Maestro nello sceneggiare sequenze d’azione che esplodono sulla pagine dopo essere state sapientemente costruite attraverso la suspense, Rucka eccelle anche nella caratterizzazione dei personaggi. Dopo la Renée Montoya di Gotham Central e la Kate Kane di Batwoman, lo sceneggiatore ci regala un altro straordinario personaggio femminile, Forever, indistruttibile e fragile allo stesso tempo, inconsapevole pedina nei giochi di potere della sua “famiglia”. Ottima anche la caratterizzazione dei singoli membri dei Carlyle, covo di serpi legate tra loro dalla conservazione dei privilegi e dall’ambizione smodata, che nulla hanno da invidiare ai famigerati Lannister de Il Trono di Spade: il rapporto palesemente incestuoso tra i gemelli Johan e Johanna ricorda quello altrettanto proibito tra Cersei e Jamie Lannister.

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La sceneggiatura serrata di Rucka non poteva trovare traduzione in immagini migliore delle dettagliate illustrazioni di Michael Lark. L’ex disegnatore di Daredevil realizza tavole dal respiro cinematografico, tra le migliori della sua carriera. La pagina è spesso suddivisa in sequenze di quattro strisce widescreen nelle sequenze d’azione più concitate, per poi lasciare spazio a primi piani e piani americani nelle scene di dialogo, lasciando intuire una padronanza del mezzo espressivo che farebbe la gioia degli studiosi delle teorie e tecniche del montaggio cinematografico. L’artista si mette completamente al servizio dello script secco e senza fronzoli di Rucka, sciorinando sequenze al fulmicotone che colpiscono l’occhio del lettore come una lama. Le bellissime illustrazioni di Lark sono esaltate dal formato scelto da Panini Comics, un pregevole cartonato su carta patinata dal prezzo contenuto, che inaugura la nuova collana 100% HD dell’editore.

Ottimo debutto che fa ben sperare per il proseguo della serie, in attesa di sapere se la presa di coscienza di Forever porterà alla sua auspicata ribellione nei confronti della terribile famiglia Carlyle.

 

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Asterix e il Papiro di Cesare

Fra i fumetti umoristici più celebri e amati di sempre, Asterix deve la sua popolarità non solo alla riuscita intuizione narrativa del piccolo villaggio gallico che tiene testa all'imponente impero romano e ai suoi simpatici protagonisti, ma sopratutto al talento  innato dei suoi due creatori: René Goscinny e Albert Uderzo. Il primo, probabilmente il più grande sceneggiatore umoristico francese, il secondo una delle migliori matite della Francia. La scomparsa prematura di Goscinny segnò profondamente la serie che, gestita da solo Uderzo, mantenne intatta la sua qualità grafica, ma perse sempre di più col tempo quella nei testi. Nel 2013 il disegnatore passò il testimone a due nuovi autori di gran caratura: Jean-Yves Ferri e Didier Conrad che, dopo Asterix e i Pitti, tornano ora sulla serie con Asterix e il Papiro di Cesare.

La storia vede Giulio Cesare esordire come scrittore con il suo "Commentari sulla Guerra Gallica", che diventerà subito un bestseller mondiale (addirittura 50 copie vendute!). Ma il suo editore, Primo Bestsellerus, gli consiglia di omettere il capitolo in cui narra le sconfitte ricevute dal piccolo villaggio di Asterix, ammettendo dunque di aver conquistato tutta la Gallia, mossa che lo potrebbe favorire per il finanziamento di nuove campagne da parte del senato. Ma i muti scribi numidi, ovvero i ghostwriter del libro, non sono d'accordo e uno di loro riesce a consegnare una copia del capitolo a Vispolemix, cronista de "Il Mattino di Lutezia", che lo porta da Asterix e soci come prova da utilizzare contro lo stra-potere di Cesare. Bestsellerus deve dunque fermare i Galli prima che diffondano il contenuto del papiro...

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Il volume si segnala particolarmente per le sue gag, scaturite principalmente dalla lettura in piazza dell'oroscopo del druido Apollosix che porta a numerose incomprensioni che coinvolgono vari personaggi fra cui Obelix che, secondo quanto predetto, dovrà evitare conflitti e mangiare pochi cinghiali. I tormentoni creati per l'occasione ben si amalgamano con quelli storici e classici e rendono la lettura divertente e vivace, così come la satira sugli usi e costumi odierni da sempre presente nella serie. In questa avventura si prendere di mira da un lato il mondo dell'editoria, con il personaggio di Primo Bestsellerus, dall'altro il giornalismo d'inchiesta con il personaggio di Vispolemix chiaramente ispirato a Julian Assange che con la diffusione dei suoi articoli è capace di far tremare il potere.

Quello che però proprio non convince è l'intreccio narrativo: se la premessa, da noi sopra riassunta, è interessante, il problema è che poi non accade praticamente nulla tanto che Asterix e Obelix nel corso della storia hanno un ruolo quasi ininfluente e si limitano semplicemente a scortare Panoramix da un vecchio druido e a tornare al villaggio, giusto in tempo per difenderlo, senza incontrare la minima difficoltà. Scrivere una storia di Asterix, bisogna ammetterlo, non è certo un compito semplice. Questo non solo per il paragone con il periodo d'oro della collana, né perché coniugare umorismo e avventura è impresa ardua, ma anche per alcuni cliché e alcune caratteristiche tipiche della serie. Una su tutte, la forza degli eroi (dovuta alla pozione magica) rispetto ai romani, cosa che rende difficile creare pericoli reali ai personaggi. In questa storia non si avverte un attimo di tensione e di avventura non c'è la minima traccia. E spiace perché lo spunto iniziale e le gag avrebbero meritato uno sviluppo meno piatto. Bisogna, dunque, cercare di coniugare l'umorismo a trame più articolate e avvincenti, e magari cercare di uscire fuori dai topoi della serie, seppur commercialmente potrebbe essere un rischio.
Ammirevole è invece il "post scriptum finale" che riscatta in parte il volume con una piacevole trovata.

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Dal punto di vista grafico, Conrad cerca di inserirsi nella tradizione solcando però una sua strada. C'è una certa uniformità, dunque, rispetto al passato, ma che ci troviamo davanti a un altro disegnatore rispetto ad Uderzo lo si nota subito, lo stile di Conrad è meno tondeggiante e armonioso, ma il risultato è apprezzabile e si denota una spiccata personalità che può solo far piacere. In generale, la regia delle tavole è ottima.

L'edizione Panini è di alta fattura, degna delle precedenti edizioni. L'adattamento ad opera di Vania Vitali e Andrea Toscani nel riportare in italiano i numerosi giochi di parole, è ben riuscito, così come l'utilizzo dialettale dei soldati romani.

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Abbiamo aperto la recensione parlando di Goscinny e Uderzo, potevamo evitarlo alla seconda prova di Ferri e Conrad, ma abbiamo preferito sottolinearlo perché seppur traspare l'amore dei due autori per il personaggio, e sono evidenti segni di miglioramento, bisogna ancora aggiustare il tiro non tanto per eguagliare i due creatori, ma quantomeno per dare vita ad un fumetto che soddisfi al 100%.

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Anteprima italiana di Secret Wars #1, in uscita oggi

  • Pubblicato in News

Finalmente, anche in Italia è arrivato l'evento Marvel più atteso degli ultimi anni. Secret Wars #1 esce oggi in edicola e fumetteria, edito naturalmente da Panini Comics. Proprio grazie alla collaborazione dell'editore modenese, possiamo offrirvi un'esclusiva anteprima delle prime tavole dell'albo in italiano.
Jonathan Hickman e Esad Ribic ci narrano l'inizio della fine dell'Universo Marvel come lo conosciamo, siete pronti per l'evento Marvel più devastante di sempre?

Di seguito trovate le prime 6 tavole di Secret Wars #1 e le due cover ad opera di Alex Ross e di Simone Bianchi.

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Cresce l’attesa per l’arrivo nei cinema di tutto il mondo di Star Wars: Il Risveglio della Forza (in Italia dal 16 dicembre), il settimo capitolo della saga creata da George Lucas che vede alla regia J.J. Abrams (Lost e Star Trek). Fra le varie iniziative multimediali che ci accompagneranno fino all’uscita del film, la più significativa è senza dubbio la miniserie in 4 capitoli Journey to Star Wars: The Force Awakens – Shattered Empire, edita negli Usa da Marvel Comics e pubblicata per il mercato italiano da Panini Comics col titolo Star Wars: L’Impero a Pezzi.

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La recente cessione del marchio Lucasfilm alla Disney da parte del suo stesso fondatore ha consentito la realizzazione di una proficua collaborazione con la Marvel, acquistata anch’essa pochi anni fa dalla casa di Topolino e Co., rendendo possibile un’interessante e proficua sinergia tra cinema e fumetto. Subito dopo aver rilevato la licenza per la pubblicazione di fumetti ispirati alla saga di Lucas, detenuta dalla Dark Horse per più di 20 anni, la Marvel ha inondato il mercato di titoli ispirati alle Guerre Stellari: oltre alle serie ammiraglie Star Wars e Darth Vader, sono state pubblicate numerose miniserie dedicate a Princess Leia, Lando Carlissian, Chewbacca e ad altri. Ma il titolo più interessante e più atteso è senza dubbio questo Star Wars: L’Impero a Pezzi, che ha l’importante compito di collegare la trilogia classica col nuovo capitolo, mostrandoci cos’è successo dopo la conclusione de Il Ritorno dello Jedi e gli eventi che ci hanno portato a Il Risveglio della Forza.

L’albo si apre con la conclusione della Battaglia di Endor, con le forze ribelli che sferrano l’ultimo e decisivo attacco contro le forze Imperiali; mentre sulla Luna di Endor Han Solo, Leia e Chewbacca, con l’aiuto degli indigeni Ewoks affrontano le truppe imperiali allo scopo di distruggere lo scudo energetico che protegge la seconda Morte Nera, su quest’ultima Luke Skywalker sta affontando per l’ultima volta Darth Vader e l’Imperatore Palpatine: lo Jedi riuscirà ad avere la meglio sul malvagio Imperatore e a porre fino al suo regno di terrore solo grazie al ravvedimento di Vader, in realtà suo padre, che abbandona il Lato Oscuro della Forza, uccidendo l’Imperatore e riconciliandosi col figlio, subito prima di morire. Nello stesso momento i ribelli, guidati da Leia e Han sbaragliano le forze imperiali. La lunga guerra contro il malvagio Impero è terminata: le forze ribelli, esauste, possono tirare un sospiro di sollievo. Durante i festeggiamenti sulla luna ribella facciamo la conoscenza di Shara Bey, un’abile pilota di X-Wing che ha dato un contributo decisivo alla distruzione della seconda Morte Nera, e di Kes Dameron, soldato della squadra d’assalto di Han Solo, che ha partecipato alla battaglia di Endor: i due sono sposati e sognano un futuro di pace da vivere con la propria famiglia e il figlio Poe, affidato provvisoriamente ai nonni. Questo è il primo, importantissimo accenno a Poe Dameron, uno dei personaggi centrali de Il Risveglio della Forza, interpretato nel film da Oscar Isaacs. Purtroppo la pace dovrà attendere: quando Han Solo scopre che ci sono ancora delle sacche di resistenza Imperiale sull’altro lato della luna di Endor, Kes parte nuovamente in missione; a Shara nel frattempo viene assegnato l’incarico di scortare la Principessa Leia in missione diplomatica su Naboo, senza immaginare che il pianeta natale della Principessa sta per essere attaccato da uno Star Destroyer Imperiale, su ordine – postumo – dell’ormai defunto Imperatore.

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Ai testi di Star Wars: L’Impero a Pezzi troviamo il veterano Greg Rucka, con un curriculum importante sia presso Dc (Gotham Central, Wonder Woman) che Marvel (Punisher): lontano anni luce dalle atmosfere noir di Gotham Central e Punisher, Rucka mette il suo lavoro al servizio di una trama di più ampio respiro non limitandosi, però, a realizzare un lavoro di mero servizio ma  costruendo anzi una storia ricca di ritmo e pathos. Il tocco dello scrittore, particolarmente abile nel tratteggiare figure femminili (Renée Montoya in Gotham Central, Rachel Cole – Alves in Punisher) è evidente nella caratterizzazione del personaggio di Shara Bey: figura di soldato donna divisa tra dovere e famiglia, desiderio di pace e necessità di combattere, il Sergente Bey non potrà non diventare un beniamino del pubblico di Star Wars.

Rucka è coadiuvato ai disegni dall’italiano Marco Checchetto, che lo aveva già affiancato alle matite del suo acclamato ciclo di Punisher: Checchetto è a suo agio con spade laser e X-Wings tanto quanto lo era con le avventure urbane di Frank Castle, ed è abile sia nel coreografare combattimenti stellari tra caccia ribelli ed imperiali, sia nel tratteggiare situazioni più intime come le scene tra Kes e Shara sulla luna di Endor. Con tavole sempre più ricche di dettagli, Star Wars: L’Impero a Pezzi è un ulteriore passo avanti nel processo di maturazione del disegnatore italiano e probabilmente la sua consacrazione definitiva nello stardom del fumetto statunitense. La partecipazione alle matite di Angel Unzueta e Emilio Laiso nel secondo capitolo non compromettono la qualità generale e il risultato finale rimane piuttosto omogeneo.

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Star Wars: L’Impero a Pezzi viene presentato da Panini Comics in 2 albi brossurati prestige da 48 pagine, formato riservato alle produzioni di qualità che ha riservato non poche soddisfazioni alla casa editrice modenese.
L’appuntamento con il capitolo finale della saga è previsto per il mese prossimo, in tempo per arrivare preparati all’appuntamento con Il Risveglio della Forza.

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