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Highway to Hell

Esiste un filone di comics vecchio come quello dei supereroi ma non blasonato al suo pari, che si snoda nel tempo partendo quasi accennato dalle primissime storie dello Spirit di Will Esiner passando per l'iconico Sin City di Frank Miller e raccogliendo nella sua strada perle di rara bellezza come Torso (Bendis & Andreyko) o ancora la run di Sam e Twich sempre scritta da Brian M. Bendis e autori vari arrivando ad oggi, dove lavori come lo stupefacente Fatale (Brubaker & Phillips), Revival (Seeley & Norton) o il famosissimo The Strain (questo nato da un libro scritto a quattro mani tra il regista Gulliermo Del Toro e lo scrittore Chuck Hogan, poi comics edito nel 2012 da Dark Horse Comics con la sceneggiatura di Lapham e i disegni di Huddleston, ora trasposto in serie televisiva) hanno trovato ancora una folta schiera di fan che acclamano questi degni rappresentati del filone che mescola l'orrore con il noir, un miscuglio di horror/thriller che è, per il mercato americano, la storia di un imbastardimento vecchia tanto quanto le prime strip pubblicate.

Highway to Hell rientra a pieno in questo filone, un prodotto pensato da italiani per il mercato americano e che riesce ad accontentare tutti per la maggior parte del tempo, magari ogni tanto trasborda nel voler creare pantomime o stereotipi sui generis, ma in ogni caso riesce a divertire. Il lavoro dell'Italian Job Studio (Studio fondato nel 2010 da Riccardo Burchielli, Giuseppe Camuncoli, Stefano Caselli e Francesco Mattina) è quantomeno ambizioso: partendo da una storia scritta dal cofondatore dei Subsonica Davide Dileo (“il Tramontatore”) e con l'aiuto dello sceneggiatore Victor Gischler (tra i suoi romanzi “la gabbia delle scimmie”, ma ha lavorato anche su Punisher e Deadpool) creare una miniserie pubblicata in Italia da Panini Comics e, successivamente, in USA (Dark Horse Comics) di livello qualitativo elevato e che potesse soddisfare il pubblico sia da una parte che dall'altra dell'oceano. Evidentemente, almeno in parte, l'intento di questo “creative tank” è riuscito visto che il lavoro ha vinto nel 2015 il Ghastly Award nonostante non sia privo di difetti.

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La storia è un “classico” tributo all'orrore made in U.S.A. E Quando i ragazzi dell'Italian Job e i loro collaboratori puntano al classico... non scherzano, sono davvero a livello quasi didascalico: due bizzarri agenti dell'FBI (uno tosto ed uno riflessivo) che si occupano di casi borderline, un'ambientazione che può ricordare sia Twin Peaks di David Lynch sia una Castle Rock di Stephen King, l'eterna lotta di equilibri tra il bene e il male, sceriffi con aiutanti che oscillano dal white trash alle bombe sexy, altri sceriffi non collaborativi, i vampiri con le loro stratificazioni e regole, un cacciatore di Vampiri appartenente ad un ordine vecchio di secoli accompagnato dalla sua aiutante, body horror ad un passo da La Cosa di John Carpenter e scolopendre tentacolari ed irte di denti che ricordano “il Rosso” di Swap Thing. L'Italian Job pare intenzionata al 100% a cucinarci un'apple pie... anzi una Cherry Pie presa da Norma, e per nostra fortuna nonostante gli ingredienti siano sempre quelli loro sono dei cuochi eccellenti.

La storia inizia con i due sterotipatissimi agenti (il parodistico macho Brew ed il composto e pragmatico Mirchandani) che seguono le traccie di uno spietato serial killer fino alla città di Black Briar e qui scopriranno che niente è come sembra: il killer, infatti, è un personaggio molto più particolare di quel che credevano e delle forze occulte s'intrecciano con i suoi efferati delitti.
Da qui in poi, anche per la scelta di non rivelare subito il personaggio di Dusker,.

Spoiler:
Sembra infatti che il killer non è altri che un guerriero “della luce” che difende gli equilibri tra il bene ed il male, e le sue vittime non sono altro che mostri che una volta uccisi tornano nella loro forma umana.
Dusker (questo il suo nome) e la sua aiutante scopriranno nei due agenti dei preziosi alleati contro l'avanzare delle forze del Male, che rapidamente si avvicinano per lo “scontro finale”, un'orgia di violenza voluta dal vampiro Marion per piegare il combattente della luce.

La trama e la sceneggiatura sono purtroppo altalenanti e, anche se la banalità e la plausibilità possono essere messe da parte, ci sono alcuni punti in cui i personaggi non riescono ad interagire come dovrebbero.
Il personaggio di Brew, in particolare, subisce il suo fare da Milites Gloriosus ritrovandosi ad essere una macchietta comica quando dovrebbe (nelle intenzioni dello sceneggiatore) uscire con frasi ad effetto che in realtà fanno arrossire dal tanto che sono puerili, mentre è più funzionale negli sacchetti “comici” che però diventano presto vuoti e ridondanti, anche i rapporti interpersonali sono curati in maniera relativa: basti vedere le scene con l'agente Ramirez o il finale con i poliziotti locali.

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Come ci sono punti bassi, però, ci sono anche momenti alti: il personaggio di Dusker è oltremodo affascinante. Costruito su misura per diventare un “personaggio” (se uscisse il film di Highway to Hell non sfigurerebbe al fianco di Ash nel pantheon degli horror movie heroes), il nostro ante tempore “guerriero della strada” è uno scostante e silenzioso cavaliere con una sacra missione, ma alcune sfumature della sua personalità (si veda la costruzione dei proiettili o la – relativamente spiegabile- cura riservata a Jay) lasciano intuire il - classico- cuore d'oro. Non a caso la parte più significativa ed affascinante dell'avventura è sul finale, con la sua assistente Littie: il rapporto tra lui e lei è l'esempio di una narrazione suadente e brillante. Sono sicuramente i personaggi meglio riusciti di tutta la saga.
Nota a margine per il nemico, il vampiro/bambino Marion, cattivo che è una macchietta, ma è funzionale. Sembra uscito paro paro da una partita di Vampiri the Masquerade. Meravigliosamente disturbante da vedere, perciò ancor più amabile.

I disegni sono il vero punto forte di questo lavoro, Burchielli e Mattina mettono fuoco e fiamme nei loro lavori e creano meraviglie terribili, dinamiche interessanti e figure ed inquadrature come solo il grande “cinema americano d'azione” può fare.

La natura pesantemente commerciale di Highway to Hell pesa come un macigno sul lavoro, il punto è che se le storie di Victor Gischler fossero un serial tv o un videogioco non cambierebbe nulla e, anche se non è un difetto di per sé ci sono momenti (sopratutto nella seconda parte della storia) in cui si ha la tremenda sensazione che tutto proceda con il pilota automatico, per far felici tutti e perché gli unici momenti di stupore siano le pagine intere con i tremendi mostri di Burchielli (c'è ad esempio quasi uno schema matematico che prevede il reiterasi di una determinata situazione che culmina in una splash page con un mostro. Questo si ripete ogni tot pagine.)
Highway to Hell è un buon lavoro, magistralmente eseguito ma senza particolari picchi d'intensità emotiva o intuizioni brillanti. Non è perfetto, ed è molto orientato sul fan service ma mentre per gli amanti del genere dovrebbe essere indispensabile, per tutti per tutti gli altri Highway to Hell è buon intrattenimento. E dopo quel finale ne vorranno ancora.

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I Nuovissimi X-Men #1, anteprima esclusiva italiana

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È disponibile da domani in edicola il primo numero della nuova serie dei I Nuovissimi X-Men, contenente i primi due albi della collana scritta da Dennis Hopeless e disegnata da Mark Bagley. Comicus vi offre, in esclusiva, l'anteprima italiana con le prime 8 tavole del fumetto. Le trovate nella gallery in basso.

Ecco la sinossi dell'albo:
"Tornano gli X-Men originali “dislocati”, ma adesso il team gira per il mondo senza due vecchi elementi... e con tre nuove reclute! • L’inizio di una nuova, miliare serie disegnata da Mark “Ultimate Spider- Man” Bagley. • Il giovane Ciclope affronta l’eredità del Ciclope più anziano. • Chi sono i... Fantasmi di Ciclope?!"

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Panini Comics dà vita a un servizio abbonamenti

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Panini Comics ha dato vita a un servizio abbonamenti e a un sito dedicato disponibile all'indirizzo web abbonamentipanini.it.

Il servizio funzionerà come un normale abbonamento, dal sito Panini viene specificato inoltre che "Mai più numeri persi dei vostri periodici preferiti, consegna gratuita a casa in qualsiasi zona, prezzo bloccato per l'intera durata dell'abbonamento, anche a fronte di eventuali variazioni nei prezzi di copertina, e un call center dedicato ai nostri abbonati!".

Al momento, comunque, le testate a cui è possibile abbonarsi sono 4: Spider-Man, Iron Man, Deadpool e Star Wars.

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Doctor Strange 1

La storia di Stephen Strange è quella di un chirurgo che, a seguito di un incidente d'auto, riporta delle lesioni alle mani che gli precludono la possibilità di proseguire la sua brillante carriera. Nella spasmodica ricerca di una cura alla sua menomazione, viene a conoscenza di un eremita che potrebbe curarlo, chiamato “l’Anziano”. Parte alla volta dell’Himalaya, incontra questo misterioso personaggio, ma non riesce a trovare la sperata guarigione. Tuttavia, inizia un percorso che lo porta a padroneggiare le arti mistiche permettendogli, una volta concluso il periodo di apprendimento, di assumere il ruolo di Stregone Supremo.

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All’interno della scuderia Marvel, Strange rimane per anni un personaggio di secondaria importanza, mai direttamente coinvolto nella continuity dei personaggi più commerciali. Egli assume e mantiene per tutto questo tempo un ruolo più simile a “consulente spirituale” da interpellare solo in momenti particolarmente difficili. Trova una sua dimensione fortemente in controtendenza tra le mani di Jonathan Hickman che, durante la serie “il tempo finisce”, lo riporta al centro della società segreta degli Illuminati, e lo porta a vivere un’avventura letteralmente ai confini dell’universo, in un evento che si conclude con il recente Secret Wars.

Dopo anni di presenze sporadiche nella continuity Marvel, ora il Dottor Strange riparte con nuova energia all’interno dell’omonimo albo a fumetti, in una storia che vi porterà a spasso tra le molte bizzarrie del mondo dell'occulto e della arti magiche. Jason Aaron e Chris Bachalo confezionano un personaggio inedito dall’aspetto decisamente giovane, all'interno di una sua sfera di azione suggestiva e carica di mistero. Tra i punti di forza di questo fumetto, vi è il modo davvero interessante di rappresentare le differenze tra una percezione “mistica” della realtà, quella dello Stregone Supremo, contrapposta ad una visione “classica”, propria delle persone comuni. Il disegnatore canadese ci regala in questo modo splendide tavole in bianco e nero - scene tipiche della vita comune nella Grande Mela - giustapposte a numerosi coloratissimi dettagli rappresentanti una tipologia di popolazione di origine più soprannaturale. Pare di trovarsi davanti a una trasposizione a fumetti del libro di Aldous Huxley, Le porte della percezione, più che alle stravaganti avventure di un supereroe Marvel.

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Le danze si aprono in un mondo fiabesco dai colori vividi, popolato da mostri mangiatori di anime, orsacchiotti di pezza grossi come palazzi, tanti girasoli e una leggera sensazione di smarrimento derivante da uno studio veramente efficace dei soggetti e delle sequenze grafiche. Strange è indaffarato nel difficile compito di contenere l’invasione di queste bizzarre creature. Una volta vinta la battaglia, la scena cambia radicalmente. Si capisce che lo stregone, che sta levitando in prossimità del letto di un bambino, sotto lo sguardo perplesso e preoccupato dei suoi genitori, non ha eseguito altro che un normalissimo intervento di “disinfestazione” di parassiti dallo spirito del ragazzo. Conclusa la sua tipica giornata lavorativa, si incammina verso il “bar senza porte”, punto di ritrovo abituale per stregoni e operatori del mondo dell’occulto. Di ritorno dall’aperitivo incontra davanti alla sua abitazione una giovane ragazza con tanto di denti aguzzi e occhi demoniaci. Nel liberarla da questa piaga, Strange, scatena un’invasione di creature dall’aspetto grottesco all’interno della propria abitazione nel Greenwich Village.

In questo albo, per la prima volta, il Dottor Strange conduce la ragazza, e di conseguenza, anche il lettore, attraverso le molte stanze della sua dimora, il Sancta Sanctorum, un dedalo di corridoi, scale e porte che si affacciano su altre magiche dimensioni, e che celano al loro interno terribili misteri che, se dovessero trovare un varco verso il nostro mondo, potrebbero generare un’apocalisse. E in effetti si percepisce in lontananza la minaccia di qualcosa di terribile, qualcosa che sta prosciugando la magia in tutti i piani dell’esistenza, una minaccia che porta il nome di Empirikul, che vedremo in azione che scopriremo solo proseguendo nella piacevole lettura di questo fumetto.

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Nell’attesa dell’omonima pellicola targata Marvel Studios in uscita ad ottobre, con un Benedict Cumberbatch nei panni dell’indiscusso padrone delle arti magiche, il consiglio è quello di correre in edicola ed assicurarsi la propria copia di Dottor Strange, nelle versioni con cover regolare, cover variant Super FX a cura di Michael Cho e, per i veri cultori del fumetto, anche in una cover davvero suggestiva, in edizione limitata a soli 2016 esemplari numerati a mano.

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