Mercurio Loi, la nuova serie Bonelli: intervista ad Alessandro Bilotta
- Scritto da Gennaro Costanzo
- Pubblicato in Interviste
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Poco più di una settimana fa, vi abbiamo dato notizia della nuova serie a fumetti Bonelli scritta da Alessandro Bilotta e che ha come protagonista Mercurio Loi, personaggio apparso già nella collana Le Storie Bonelli a inizio 2015. Il primo numero della nuova collana uscirà nella primavera del 2017. Abbiamo contattato Alessandro Bilotta per scoprire maggiori dettagli su Mercurio Loi.
Ciao, Alessandro. Bentornato su Comicus.
Di Mercurio Loi abbiamo già parlato in passato, ci puoi riassumere com'è nata l'idea per il personaggio?
Per la collana Le Storie della Bonelli ho scritto diversi episodi che affrontavano diversi generi e temi. All'ennesima sceneggiatura ho voluto provare a inventare un mondo, cioè a raccontare uno scenario e dei personaggi che dessero l'idea di avere molte storie alle loro spalle e altrettante davanti. Così ho pensato a Mercurio Loi, un professore universitario impiccione con delle capacità intellettive sopra la media, calato in una Roma del 1825 che assomiglia a un mondo di matti, popolato da sette, confraternite, cospiratori e sopratutto un papa che si è fatto re. Posso dire che, considerando anche quello che avevo scritto in precedenza, ci ho messo dentro molto di quello che so e che mi interessa.
Come si è sviluppata, poi, in serie il racconto apparso su "Le Storie Bonelli" l'anno scorso? Il finale della storia appariva già aperto, ti era chiaro fin dal primo momento un suo ulteriore sviluppo?
Come ti dicevo, non avevo ancora idea di proseguire, volevo solo creare un mondo. In seguito ho sviluppato le idee portandole nella direzione che era in embrione nell'episodio delle Storie, un mondo di supereroi senza super poteri o forse semplicemente un mondo di matti.
Di cosa tratteranno i singoli episodi, quali sono le tematiche principali che affronterai?
Le cose che mi interessano di più sono temi filosofici universali che servono a raccontare il passato, ma anche a fotografare il tempo presente. Intendo il male, la follia, la corruzione, la paura, l’identità, il potere, che cos’è un eroe, che cosa significa salvare il mondo.
Che tipo di legame ci sarà fra le singole storie, ci sarà una forte continuity o saranno abbastanza indipendenti l'una dalle altre?
Come ho fatto per Valter Buio e sto facendo per Il Pianeta dei Morti di Dylan Dog, il modo in cui preferisco scrivere una serie è dandole continuità narrativa, ma allo stesso tempo rendendo indipendenti alla lettura i singoli episodi. In modo da dare la possibilità a un lettore di avvicinarsi in ogni momento, ma da far godere una storia più ampia a chi la segue con regolarità.
Da quanti numeri sarà composta la serie?
Questo dipenderà dal numero dei lettori che la seguiranno.
Come mai la scelta di proporre la serie a colori e non nel più tradizionale bianco e nero bonelliano?
Nelle mie intenzioni, le storie di Mercurio Loi non sono strettamente tradizionali e il colore è un ulteriore elemento di sperimentazione narrativa, almeno questo è il modo in cui stiamo cercando di utilizzarlo, non con il semplice scopo di sorprendere con lo splendore del technicolor.
Fra le protagoniste della serie ci sarà la Roma del primo Ottocento, come hai proceduto alla documentazione sul periodo storico e quanto la serie sarà fedele ai fatti storici e quanto, invece, li rielaborerà?
Non sarà una serie storica, ma una serie ambientata in un preciso periodo storico. Quindi al centro delle vicende ci saranno i protagonisti della serie, non i personaggi storici, le guerre, le date e i trattati.
Immagino che la serie abbia impegnato la maggior parte del tuo tempo, ma, come sappiamo, lavori anche su Dylan Dog e in particolare sul Dylan alternativo del pianeta dei morti. Mercurio Loi a parte, dunque, parlaci dei tuoi progetti per il futuro.
Sì, i miei progetti sono questi. Oltre a Mercurio Loi, la serie di Dylan Dog e lo speciale annuale del Pianeta dei Morti di cui a fine settembre uscirà il secondo episodio.