A sort of Fairytale Vol.1
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Di Ludovica Ceregatti vi abbiamo già parlato recentemente in una delle puntate della nostra rubrica IllustrART, in cui abbiamo messo in luce, tramite la ricca gallery propostavi, il tratto cartoonesco e fluido dell’artista, che nel frattempo continua nella realizzazione dei suoi meravigliosi sketch di fanciulle, rigorosamente in bianco e nero. Ma se volete avere per le mani anche voi un prodotto di Ludovica, non potete fare a meno di acquistare A sort of Fairytale Vol.1, il primo volume di una trilogia edita da Noise Press e scritta da Paolo Maini, team creativo già all’opera sul breve The One Thousand & First, per Verticalismi.
Una storia post-apocalittica, una lotta per la sopravvivenza in un mondo inospitale, infestato da creature mutate pericolosissime, da banditi e da razziatori cannibali, senza alcun rispetto per la vita umana, che saccheggiano e cacciano tutto ciò che è rimasto della civiltà umana, sempre più a rischio di estinzione. E su questo sfondo emerge la protagonista Zoe, una tenera bambina di 8 anni e mezzo, inserita in un ambiente drammatico più grande di lei, senza mezzi per combattere e opporsi al pericolo che la circonda, ma che è costretta a fare i conti con esso, con il male che si introduce a forza nella sua placida esistenza. Una ragazzina di un’innocenza squisita e delicata, dotata di una grande forza d’animo che le permetterà, nonostante tutto, di fare fronte alle minacce che troverà sul suo cammino, oltre che di fare amicizia con un animale bizzarro, un Bigfoot, che decide di voler proteggere a tutti i costi la bambina.
In questo primo volume, non è ancora molto approfondito il rapporto tra i due protagonisti, Zoe e il suo fidato amico peloso, in quanto solo nella parte finale i due si incontrano, comprendendosi a vicenda, ma siamo certi che nei prossimi capitoli questa relazione verrà ampiamente indagata, dandoci la possibilità di capire quale sia il vero e profondo legame che lega i due personaggi. La scrittura di Maini è semplice e diretta, non si perde in virtuosismi e propone dialoghi schietti, anche volgari, che rispecchiano intuitivamente quello che potrebbe essere un registro adottato nelle circostanze rappresentate: il lavoro svolto sui dialoghi della piccola Zoe è davvero molto ben inquadrato, dando vita ad un personaggio ben costituito, che non sfora da quello né dal suo ruolo né dalla sua giovane età.
Dal punto di vista grafico, il lavoro di Ludovica è ben orchestrato, con una gestione della tavola ottimale per le esigenze narrative, e con uno stile azzeccatissimo per questo tipo di storie. Molto apprezzabile è la caratterizzazione della fauna rappresentata, mostrata anche in dettaglio nelle schede finali, ma soprattutto è da sottolineare l’ottima riuscita dei due protagonisti, sia a livello espressivo che di character design, che dimostra un’attitudine interessante allo sviluppo di storie molto comics-oriented, fortemente ispirate dal fumetto americano. Il tratto è mutevole, a seconda delle scene rappresentate: da sequenze più mature, disegnate con uno stile più canonico, più tradizionale per un fumetto d’azione di questo genere, alle splendide derive quasi infantili che governano le sequenze che ci mostrano il rapporto della coppia protagonista, disegnate con un tratto che sfoggia i principali archetipi e stilemi del cartoon di derivazione occidentale, con gradevoli contaminazioni nipponiche, soprattutto nell’aspetto nokomimi di Zoe e nelle espressioni dolcissime dei due protagonisti.
Non possiamo che consigliarvi questo A sort o Fairytale, in attesa che escano gli altri due volumi della trilogia, perché siamo sicuri che vi innamorerete anche voi di questi personaggi.