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Jim Henson’s Tale of Sand

Seppure è difficile comprendere l'impatto che Jim Henson ha avuto sulla cultura popolare statunitense, opere come il Muppets Show e Sesamo Apriti sono note in tutto il mondo nonostante possano essere percepite come semplici show e non come fenomeni culturali. Eppure la creatività di Hanson non si limita ai suoi pupazzi di stoffa protagonisti di programmi TV, spot, cartoni, film e altro ancora.

L'animo artistico di Jim Henson è diviso in due parti: l'intrattenitore popolare (raffinato e intelligente) che crea i Muppets e lo sperimentatore, ovvero l'artista indipendente che, libero da ogni convenzione, tenta di rompere gli schemi per comunicare qualcosa di nuovo. E, nei suo progetti, Tale of Sand sarebbe stato il suo fiore all'occhiello, un punto d'arrivo fondamentale. Ma procediamo con ordine.

Fotografo e regista, Henson sperimenta e gira nel 1965 uno corto dal titolo Time Piece, interpretato dallo stesso autore e nominato per la categoria 'best short' agli Oscar, che rappresenta il tragicomico tentativo di un uomo di stare al passo col mondo moderno. Un'opera surreale, intramezzata da animazioni, condita da suoni esasperati, da soluzioni cartoonesche e paradossali. E che già ci fa pregustare Tale of Sand. La clip che segue, tratta appunto da Time Piece, ci mostra un uomo impiegato in un'improbabile fuga e che sembra anticipare proprio la sua futura opera.


Il lavoro successivo, prodotto dalla NBC, è il dramma surreale The Cube. Scritto con lo sceneggiatore e fidato collega Jerry Juhl (anche lui a lavoro sui Muppets) mette in scena un uomo chiuso in un cubo, dal quale non può fuggire, che interagisce con una serie di strambi personaggi.
È dall'esperienza e dalla fusione tematica e stilistica di queste due opere che Jim e Jerry scrivono, per ben tre volte fra il 1967 e il 1974, la sceneggiatura per un lungometraggio dal titolo Tale of Sand.
Un uomo (Mac), nel deserto del Sudovest americano, compie una surreale fuga senza una precisa meta né un reale motivo apparente, ritrovandosi in una girandola frenetica di eventi al limite dell'assurdo: leoni che escono da Limousine, squali che fuoriescono da piscine, giocatori di football che si lanciano al suo inseguimento e altro ancora. Un ritmo altissimo, mantenuto tale dalla quasi totale assenza di parole, come d'altronde la sceneggiatura originale (che spesso tappezza le tavole del graphic novel) impone.

Per quanto interessante e apprezzato dai produttori, il film non riesce a trovare finanziatori e la sceneggiatura resta sepolta negli archivi della Jim Henson Company anche per i sempre maggiori impegni del duo creativo (sono gli anni in cui inizia la produzione di Sesamo Apriti e del Muppets Show). Eppure, come detto, Tale of Sand è il punto di arrivo dell'Hanson sperimentatore, del suo animo artistico così poliedrico e originale. Un'opera da lui profondamente sentita e importante.
Dopo circa trent'anni, Tale of Sand vede finalmente la luce sotto forma di graphic novel affidata al talento canadese Ramón K. Pérez con la supervisione di Lisa Henson, figlia di Jim.

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È naturale che un progetto nato e pensato per il cinema, con l'apporto di un sonoro intento ad esasperare la narrazione, possa perdere parte della sua potenziale carica esplosiva nel passaggio alla nona arte. D'altronde, non ultimo, il contesto storico e artistico in cui viene presentato e percepito è ben diverso da quello degli anni '70. Il risultato finale non può che essere, quindi, qualcosa di totalmente diverso. Tuttavia, se la trasposizione su carta riesce a brillare di luce propria è possibile solo grazie all'immenso lavoro di Pérez che realizza tavole sopraffine, in un orgasmo di colori e matite che rendono visivamente questo volume una gioia per gli occhi.
Se Hanson e Juhl "giocavano" con gli stilemi cinematografici, Pérez fa altrettanto con quelli fumettistici. Il disegnatore canadese modella tavole, vignette e colori per rendere al meglio l'estro della sceneggiatura originale. Lo stile più cartoonesco si fonde e si alterna con soluzioni pittoriche maggiormente foto-realistiche, tavole e vignette monocromatiche si mescolano ad altre ricche di colori, miscelando il tutto in una gustosa chiave pop. E, nel fare tutto questo, l'artista infonde personalità al progetto e rende propria la storia, senza tradire il lavoro originario. E questo è di sicuro un gran pregio.

Il libro è impreziosito dalla splendida edizione Panini 9L che presenta una solida rilegatura in cartone, con tanto di elastico per la chiusura, e carta spessa e di pregio che rende giustizia ai colori e alla matite di Ramón K. Pérez.

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: testi e disegni Ramón K. Pérez, basato su una sceneggiatura originale di Jim Henson e Jerry Juhl
  • Formato: cartonato con elastico di chiusura, 21x29,5, 152 pp., col.,
  • Prezzo: 24,90€
  • Voto della redazione: 8
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