La casa editrice Fantagraphics Books è intenzionata a ripresentare negli Stati Uniti il grande lavoro che il cartoonist Carl Barks ha svolto sui Paperi della Disney, tra gli anni '30 e '70. La grande mole di tavole prodotte da questo grande artista, tra l'altro creatore di Zio Paperone, non ha mai ricevuto un giusto riconoscimento negli USA, sebbene fosse pubblicato proprio lì, raccogliendo maggiori consensi nel Vecchio Continente.
Solo anni dopo il debutto della serie animata Duck Tales degli anni '80, le avventure degli abitanti di Paperopoli hanno iniziato a diffondersi sul suolo americano, proprio quando le storie di Paperino&Co. venivano realizzata da un altro artista che ha legato il proprio nome a questi personaggi, ovvero Don Rosa.
La Fantagraphics, dunque, vuole presentare, in ordine cronologico, l'intera opera di Barks insieme a diversi volumi delle storie di Rosa. "Alcune persone ci chiedono perché non riprendiamo i vecchi fumetti e non li ricoloriamo" queste le parole del publisher Michael Catron. "La ragione è semplice, sono stampate malissimo... stiamo cercando di dare al materiale la migliore presentazione possibile". Le run originali erano stampate sui quotidiani, scarsamente colorate e spesso le vignette e le pagine venivano spostate per far spazio agli annunci". Catron sottolinea come una semplice ristampa non sarebbe di gradimento per un pubblico moderno, attento alla qualità delle pubblicazioni stesse.
Catron e Rosa ci mostrano le tavole della storia Seven Cities of Gold, una delle più conosciute, nella quale Zio Paperone vola in Sud America alla ricerca di un tesoro leggendario. "Questa storia è stata riconosciuta sia da Lucas che da Spielberg come l'ispirazione per l'inzio del film I predatori dell'arca perdita" ha dichiarato Rosa.
Ricolorare quelle avventure è stato impegnativo. "Quando questi fumetti sono stati pubblicati per la prima volta non c'era nessun colore canonico per alcun oggetto", dice Mike Bahehr, che sovrintende la colorazione. "Qualcosa giusto per il vestito di Paperone, ma durante i vari racconti gli oggetti assumevano colori differenti". Aggiunge Rosa "Barks non ha mai avuto alcun controllo sul suo modo di colorare le tavole".
Rosa evidenzia la sua felicità nel vedere ristampate le sue storie nel suo paese. "Voglio vedere una collezione di mie storie in una lingua che possa leggere. La gente in Europa e Sud America ha collezioni cartonate economiche e di lusso del mio lavoro, ma non se ne vedono negli USA da anni, molti anni".
In alcune occasioni, Rosa avrebbe voluto o ha completato alcuni spunti che Barks aveva lasciato incompiuti o che erano stati tagliati per la lunghezza. "Ogni volta che [ho potuto] fare qualcosa da un fumetto di Carl Barks, ho colto l'occasione al volo", ha dichiarato. Ha fatto l'esempio di una storia del 1950 in cui appariva l'inventore Archimede Pitagorico, di cui Barks aveva realizzato le matite, ma non l'aveva mai completato. "Nel mio finale ho coinvolto milioni e milioni di topi, e ogni volta che ho avuto ratti in una scena, ho inserito Topolino da qualche parte. "Infatti, in un angolo di una tavola, circondato da un'orda di suoi co-roditori, Rosa aveva nascosto il profilo iconico di Topolino.
Alla domanda se il lavoro di Fantagraphics possa essere in conflitto con quello attualmente in corso di pubblicazione della IDW, Rosa assicura "Non ci sono conflitti, sono due differenti licenze".
(Via CBR)