Menu

L'arte della felicità, parla la critica straniera

Cartoon Brew fa il punto della situazione su L'arte della felicità, film d'animazione italiano presentato a Venezia e ambientato nella Napoli contemporanea, dove si svolgono le vicende di un tassista che ha rinunciato alla musica, costretto a fare i conti con la propria vita.

Diretto dall'esordiente Alessandro Rak e prodotto da Luciano Stella, Antonio Fresa e Luigi Scialdone dello studio partenopeo Mad Entertaiment, il film è stato recensito con critiche ambivalenti che toccano gli estremi dello spettro: Hollywood Reporter lo definisce "promettente ma riempito di troppe cose perché funzioni davvero, è chiassoso e confusionario. In Italia, il pubblico giovane sarà più facilmente attratto dal suo messaggio rozzamente espresso, ma alla fine edificante, e le stesse qualità potrebbero invogliare avventurosi acquirenti stranieri", mentre London Film Review ne applaude "la storia sofisticata e meravigliosa, combinata con filofosia, ricordi, musica, amore e politica in una narrativa dal cipiglio facile".

Il produttore Luciano Stella ha poi parlato dell'aspetto di rottura della pellicola: "L'Italia è rimasto indietro nel settore dell'animazione, non si adatta alle forme di narrazione per i nuovi media, che stanno cambiando e noi stiamo tentando di modificare questo aspetto".

Il film uscirà nelle sale italiane a ottobre, distribuito dall'istituto Luce Cinecittà, mentre la compagnia parigina Elle Driver ha acquisito i diritti di distribuzione internazionale della pellicola, dando quindi la possibilità a L'arte della felicità di concorrere all'Oscar.

Torna in alto