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Antonio Ausilio

Antonio Ausilio

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4 Words About: Alien – Pianeta Terra Stagione 1

  • Pubblicato in Focus

4 Words About, ovvero "Per chi apprezza il dono della sintesi".
Alien – Pianeta Terra Stagione 1


Che Noah Hawley sia un autore abile a valorizzare una storia di successo, reinterpretandone ed esaltandone i tratti essenziali ci è chiaro fin dalla prima stagione di Fargo. Un brand consolidato come Alien, tuttavia, avrebbe potuto spingerlo ad attenuare la sua naturale tendenza a non irrigidirsi su schemi predefiniti. E, invece, la mitologia dello xenomorfo diventa il mezzo per far emergere quello che nel film capostipite di Ridley Scott era stato solo suggerito, non il fine ultimo del suo lavoro. Ecco, quindi, che l’ambizione e l’avidità nelle loro derive più spregevoli e la totale noncuranza verso la vita umana si uniscono al pessimismo tutto contemporaneo dello strapotere tecnologico in mano a pochi. A Hawley, però, piace essere anche mainstream, benché in maniera intelligente. Da qui i nuovi mostri alieni (con il polpo oculare già entrato nell’immaginario collettivo) e i tanti, azzeccati omaggi alla pellicola del 1979.
Poi ci sono gli attori, quasi tutti perfettamente in parte.

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Piattaforma: Disney+
Voto: 7,5

Comic(US) Book #7: Un mondo sotto destino, Ultimate Spider-Man: Incursion, Star Wars: l’Alta Repubblica...

  • Pubblicato in Focus

Sono diverse le novità che abbiamo preso in considerazione in questa nuova puntata. Innanzitutto, l’esordio di Joe Kelly e Pepe Larraz (presto affiancato da John Romita Jr.) su Amazing Spider-Man. Quindi, l’arrivo del crossover Un mondo sotto Destino e delle scorribande di Miles Morales nel nuovo Universo Ultimate. Infine, la prima volta in questa rubrica per una serie dedicata a Star Wars.

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Amazing Spider-Man 2 (875)
Spider-Man – Punto e a capo parte 2 e 3
Una boccata d’aria fresca. Ecco la sensazione che si prova leggendo l’inizio del ciclo di Joe Kelly su Amazing Spider-Man. Forse è solo la conseguenza di troppi anni di storie mediocri, per non dire pessime (quando non del tutto insensate, vedi alla voce Ragno-Goblin), ma lo scrittore statunitense sembra essere entrato subito in sintonia con il Tessiragnatele e il suo mondo, nonostante la difficoltà di dover gestire gli sconsiderati cambiamenti introdotti dai suoi predecessori (vedi alla voce Norman Osborn diventato buono). Le trame finora ci hanno mostrato un mix ben bilanciato di mistero, avventura e umorismo, oltre a una forte voglia di tornare ad ambientazioni più classiche, con avversari storici, che non si vedevano da tempo sulle pagine della testata.
È sicuramente ancora presto per tirare le somme del nuovo corso, ma il cambio di passo è indiscutibile.
Entrambi gli episodi di questo numero sono disegnati da un Pepe Larraz più in forma che mai. Le sue anatomie morbide e l’estremo dinamismo delle tavole contribuiscono in maniera decisiva a innalzare la qualità della serie.
Voto: 7,5

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Marvel miniserie 287-288
Un mondo sotto Destino 1 e 2
Dopo tutti i commenti negativi che abbiamo fatto sulla gestione di Ryan North dei Fantastici Quattro, non è difficile immaginare lo sconcerto con cui abbiamo accolto la notizia che ci sarebbe stato lui al timone del nuovo maxi-evento Marvel. Dobbiamo, però, riconoscere che i primi due capitoli di Un mondo sotto Destino non sono il disastro che avevamo preventivato. Certo, lo sceneggiatore canadese non rinuncia a fesserie come il Destino t-rex (da lui stesso introdotto in una storia del Quartetto, che definire imbarazzante è poco) ma, quantomeno, evita di infarcire la trama con il suo consueto umorismo dozzinale e scenette prive di spessore. Che poi il tono più grave dettato dal dominio assoluto di Victor Von Doom sul pianeta garantisca dei testi di alto livello è un altro discorso. L’impegno c’è e il risultato migliore North lo ottiene nella seconda parte, quando esplora l’ambiguo rapporto tra il sovrano di Latveria e Valeria Richards, tuttavia, siamo ancora lontani da una saga che possa considerarsi degna di essere tramandata ai posteri.
Molto buoni i disegni di R.B. Silva – ottimamente supportati dai bei colori di David Curiel – che ci sembra tornato ai fasti di Powers of X.
Voto: 6,5

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Fantastici Quattro 31 (465)
Fantastici Quattro – Dream Team
Aspettarsi che Ryan North ci conceda due storie accettabili nello stesso mese è, ovviamente, una pia illusione. L’inizio di Un mondo sotto Destino avrebbe dovuto spingerlo ad adottare un nuovo registro per le vicende di Mr. Fantastic e soci. E, invece, nulla. Ennesimo episodio in cui tutto si riduce a pure dinamiche famigliari, a dispetto di un racconto che, lodevolmente, è ancora una volta all’insegna della tolleranza verso le minoranze (qui rappresentate dai vampiri) e a una - tutto sommato - incisiva critica del populismo senza limiti di cui sono diventate preda le istituzioni occidentali negli ultimi anni.
Il cliffhanger nel finale del secondo capitolo della miniserie, però, sembrerebbe aprire le porte a sviluppi immediati per Ben Grimm decisamente più interessanti. Attendiamo speranzosi.
Disegni di Cory Smith che passano dal discreto allo scadente anche nella stessa pagina.
Voto: 5,5

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Iron Man 8 (143)
Iron Man – Il ribelle Iron Man parte due: accetta il tuo destino
Altro tie-in di Un mondo sotto Destino, ma di caratura ben diversa. Oltretutto, apprendiamo dalle note, che questa avrebbe dovuto essere la prima saga scritta da Spencer Ackerman, in seguito posticipata a causa dei ritardi accumulati dalla miniserie di North e Silva. Una notizia che, in sostanza, sembra debba considerarsi una sorta di giustificazione per le semplificazioni e i passaggi a vuoto riscontrati nei numeri precedenti (probabilmente concepiti e realizzati con un minor tempo a disposizione). Il clima che si respira è, effettivamente, piuttosto differente, il messaggio politico è molto più efficace e il supereroismo appare con maggiore evidenza un semplice mezzo per raccontare qualcosa di diverso. Il Tony Stark risoluto e pronto a tutto che compare in queste pagine è di un’ambiguità inattesa (sebbene votata alla sconfitta del Dottor Destino) e un chiaro tentativo di provare a spiegare alcune scelte molto discutibili della geopolitica statunitense, ancora dibattute dagli esperti di relazioni internazionali.
Peccato che, come già detto più volte, Julius Ohta, pur con qualche miglioramento rispetto ai primi episodi, non sia un disegnatore in grado di dare risalto a una narrazione di tale livello.
Voto: 7
P.S.: la Marvel in un panel presso il New York Comic Con ha appena annunciato il rilancio di Iron Man con nuovi autori. Ci spiace sinceramente per Ackerman, ma forse era una run già programmata in questo modo. Ci piacerebbe, tuttavia, che lo scrittore americano venisse presto coinvolto in altri progetti.

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Gli incredibili X-Men 11 (429)
X-Men – Gemella e X-Men
Dato che abbiamo menzionato il New York Comic Con, dalla kermesse della Grande Mela giunge anche la notizia che il prossimo disegnatore di questa collana sarà Tony S. Daniel, il quale, tuttavia – vista la periodicità quindicinale della testata - probabilmente si alternerà con un altro artista. Ryan Stegman sembra ormai volersi dedicare solo alle copertine, pertanto, speriamo almeno nella conferma di Netho Diaz, che, dopo un inizio un po’ incerto, ha mostrato di saper interpretare in maniera efficace i soggetti di Jed MacKay. Riguardo quest’ultimo, però, dobbiamo registrare un progressivo scivolamento verso un clima più scanzonato e fracassone, con una minore attenzione per la psicologia dei personaggi. Che si tratti di una normale pausa creativa, per concentrare gli sforzi sull’imminente Age of Revelation e sulla successiva fase delle vicende mutanti denominata Shadows of Tomorrow? Staremo a vedere.
Voto: 6
Incredibili X-Men – L’Arteria Nera, seconda parte: una mente infettiva
L’approccio di Gail Simone per la serie degli “X-Men della Louisiana” continua a piacerci un sacco. L’azione mischiata a un intimismo poco invasivo, ci pare una combinazione perfetta. Soprattutto quando, come in questa nuova minisaga, la storia viene contaminata con riflessioni sullo scomodo passato degli Stati Uniti. Ciononostante, bisogna dire che i nuovi giovani mutanti introdotti dalla scrittrice mancano un po’ di appeal e, tolti Rogue e Gambit, indiscussi protagonisti della testata, i teorici personaggi cardine del team (Wolverine incluso!), latitano inspiegabilmente.
Sempre piacevoli i disegni di David Marquez. Lo stile manga con cui ritrae i volti di alcuni character non penalizza assolutamente l’atmosfera suggestiva che traspira dalle sue tavole.
Voto: 7

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Ultimate Spider-Man 19
Spider-Man - Diciannove
Dopo aver sensibilmente alzato il ritmo, qualche episodio fa, Jonathan Hickman sembra ormai deciso a procedere verso Ultimate Endgame senza concedersi un attimo di pausa. Questo mese vediamo l’esordio della versione Ultimate di Emma Frost e, soprattutto, di Venom (anche se, secondo noi, il “look” di quest’ultimo somiglia un po’ troppo – e senza motivazioni credibili – a quello del personaggio classico). In più, la vicenda resta molto appassionante e dà costantemente l’impressione di riservare ulteriori sorprese.
Marco Checchetto, poi, “rischia” seriamente di essere ricordato come uno dei migliori ragno-artisti degli ultimi dieci anni.
Voto: 7

MUUUL014ISBN 0
Ultimates 14
Ultimates - Quattordici
Con un attento lavoro di world building (superiore perfino a quello di Hickman su Ultimate Spider-Man), tenacemente e ininterrottamente portato avanti in tutti i numeri, Deniz Camp ha trasformato la testata degli Ultimates in quella realmente imprescindibile per gli eventi di Terra 6160. Senza dimenticare il sottotesto politico, le trame nascoste, i misteri irrisolti e una caratterizzazione dei personaggi talmente matura, da indurci ogni mese a contare i giorni in attesa del nuovo episodio.
Ci viene anche il dubbio che la Marvel non abbia veramente capito con che autore avesse a che fare (cosa che non ci sorprenderebbe affatto, visto il basso livello degli editor attuali), altrimenti non avrebbe affidato i disegni a Juan Frigeri. Artista volenteroso, ma ancora acerbo per una serie di così alto valore.
Voto: 7,5

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Ultimate Spider-Man: Incursion 1-2
Ecco quella che si dice una mera operazione commerciale, assolutamente inutile all’economia dell’Universo Ultimate. Miles Morales viene catapultato su Terra 6160 assieme alla sorellina Billie e, nel tentativo di ritrovarla, vive varie vicissitudini, da un capo all’altro del pianeta. L’esilissima trama è stata studiata per permettere al giovane Spider-Man nato nel precedente Universo Ultimate di fare la conoscenza degli eroi di quello nuovo. I testi sono di Cody Ziglar e di uno svogliatissimo Deniz Camp, la cui scrittura pluristrutturata si intravede solo in pochissimi passaggi.
Anche a Jonas Scharf abbiamo visto fare di meglio. Alcune vignette sembrano proprio tirate via, senza preoccuparsi dell’inconsistenza degli sfondi, delle anatomie sbagliate e dei volti inespressivi.
Lasciatelo tranquillamente sugli scaffali delle vostre fumetterie. Non ne sentirete la mancanza.
Voto: 5

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Batman 118
Batman – Città morente: finale
Ed eccoci arrivati all’atto conclusivo del ciclo di Chip Zdarsky su Batman. Vari momenti della sua gestione hanno fatto storcere il naso ai seguaci più oltranzisti del Cavaliere Oscuro e, detto onestamente, anche noi abbiamo accolto con qualche riserva alcune decisioni che hanno scosso lo status quo del personaggio, ma l’ultimo arco narrativo ci ha definitivamente riconciliati con l’autore canadese. Il meglio lo si è visto nei capitoli precedenti, benché questo episodio finale riesca comunque a regalarci diversi passaggi degni di nota. Su tutti, l’intenso faccia a faccia tra Batman e Jim Gordon, in grado di far emergere in maniera molto verosimile le debolezze di entrambi.
Jorge Jiménez viene aiutato ai pennelli da Tony S. Daniel e l’amalgama funziona a meraviglia.
Voto: 7

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Justice League Unlimited 5
Justice League (senza titolo)
Mark Waid ha improvvisamente deciso di scoprire le carte, rivelando ai lettori che il fine ultimo di questa serie è quello di permettergli di esibire la sua enciclopedica conoscenza dell’Universo DC, ripescandone anfratti finiti da tempo nel limbo o character semidimenticati. Il divertimento dell’autore americano è talmente evidente, da risultare chiaramente percepibile. E sebbene la pretestuosità con cui Waid riesce a coinvolgere nella vicenda una miriade di personaggi sfiora, a tratti, il parossismo, la solidità della trama fa passare tutto in secondo piano. Questo è il vero punto di forza della collana, che - non ci stanchiamo di dirlo - non poteva trovare un artista migliore di Dan Mora per prendere forma.
Voto: 7,5

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Absolute Wonder Woman 5
Wonder Woman – L’ultima amazzone parte 5 di 5
Ormai facciamo fatica a trovare gli aggettivi per descrivere la bellezza di questa serie, che con il quinto numero giunge alla fine del suo primo arco narrativo. Kelly Thompson è forse l’autrice che meglio ha saputo interpretare questa rivisitazione in chiave oscura degli eroi di casa DC. Un merito ancora più grande se si considera l’ottimo lavoro fatto fin qui da Scott Snyder e Jason Aaron con le versioni absolute di Batman e Superman. La Diana che ammiriamo nelle splendide tavole di Hayden Sherman – del quale ci piace di nuovo magnificare la potenza visiva e l’ammaliante mutevolezza con cui le vignette vengono incastonate nelle pagine - riesce a far coesistere nobiltà e modestia, coraggio e paura, sacrificio e salvezza. Più umanità che divinità, quindi, in un racconto epico che nessun vero appassionato di fumetti può permettersi di ignorare.
Voto: 8

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Star Wars: l’Alta Repubblica 1 (48)
La paura dei Jedi, capitolo 1: un pianeta di paura
Evidentemente i fan di Star Wars in Italia sono davvero parecchi, altrimenti non si spiegherebbe come faccia una testata di questo tipo a essere ancora viva e vegeta, non potendo neppure vantare nelle sue pagine la presenza dei personaggi più famosi della saga. Per non parlare degli autori, nessuno dei quali può essere ritenuto una celebrità del comicdom americano. È vero che ai testi ritorna il bravo Cavan Scott, uno degli “architetti” dell’Alta Repubblica (il periodo che precede la caduta dei Jedi raccontata da George Lucas da La minaccia fantasma in poi, di cui fa parte anche la serie TV The Acolyte) e scrittore specializzato nella realizzazione di spin-off di vari franchise (oltre a Star Wars, Doctor Who su tutti), ma la sua fama è, appunto, circoscritta a coloro che si emozionano solo di fronte allo sfrigolio di una spada laser. Non si può negare, però, che i suoi personaggi siano ben caratterizzati e che il racconto proceda in maniera scorrevole e abbastanza coinvolgente. Meno esaltanti i disegni un po’ impersonali dell’italiana Marika Cresta.
Voto: 6,5

San Diego Comic-Con Malaga 2025, un resconto della fiera

  • Pubblicato in Focus

Dopo l’annuncio ufficiale, lo scorso 10 marzo nelle eleganti sale del Grand Hotel Miramar di Malaga, l’arrivo in Europa di una manifestazione prestigiosa come il San Diego Comic-Con non poteva non destare la curiosità dei numerosi appassionati di cultura pop del Vecchio Continente. Da parecchi anni ormai, la kermesse californiana è diventata il punto di riferimento degli amanti dei comic book e di tutto ciò che ruota attorno ad essi, come videogiochi, serie televisive e film per il grande schermo, tanto da essere utilizzata da molti studi cinematografici per presentare in anteprima i progetti in corso di lavorazione, con persone disposte a mettersi in coda per ore davanti alla mitica Hall H del San Diego Convention Center pur di poter sbirciare le prime immagini dei nuovi capitoli del Marvel Cinematic Universe e del DC Universe o di vedere sfilare attori e registi coinvolti in quelle pellicole. Oltretutto, per rimarcare in maniera netta che la manifestazione spagnola deve essere intesa come una emanazione di quella americana e per sfruttare l’enorme popolarità di quest’ultima, l’organizzazione ha deciso per essa il nome di San Diego Comic-Con Malaga e non un semplice - e apparentemente più coerente - Malaga Comic-Con.

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Tuttavia, dopo la presentazione di marzo, per parecchie settimane non si è saputo più nulla, finché, a metà giugno, un po’ a sorpresa, è arrivata la notizia che la superstar Jim Lee avrebbe partecipato alla convention. A stretto giro è stata annunciata anche Peach Momoko (che fin dai primi giorni della manifestazione è stata letteralmente sommersa dai fan) e, successivamente, si sono aggiunti Jeph Loeb, C.B. Cebulski e Kelly Sue DeConnick. Inoltre, come prevedibile, è andata via via formandosi una compagine cinematografica e televisiva particolarmente nutrita, con l’ospite d’onore Arnold Schwarzenegger (che ha tenuto una master class nella mattina di domenica) a fare da capofila, ma vale la pena citare pure Norman Reedus e Melissa McBride (coinvolti nel nuovo spin-off di The Walking Dead dedicato a Daryl Dixon, uno dei personaggi più iconici della serie TV della AMC), Jared Leto (protagonista dell’imminente Tron: Ares, a cui è stato riservato un panel e un appariscente spazio espositivo, costantemente gremito di visitatori), Elle Fanning (che assieme al regista Dan Trachtenberg ha presentato in anteprima l’ultimo trailer di Predator: Badlands e una versione “quasi definitiva” dei venti minuti iniziali del film), Luke Evans (noto per il ruolo dell’arciere Bard in due delle tre pellicole tratte da Lo Hobbit e per le sue parti in L’alienista e Echo 3), Natalya Dyer (la Nancy Wheeler di Stranger Things), Aaron Paul (diventato famoso con Breaking Bad e in seguito visto anche in Westworld), Gwendoline Christie (che ricordiamo ne Il trono di spade) e vari attori spagnoli, tra cui Pedro Alonso (il carismatico Berlino de La casa di carta) e Dafne Keen (riapparsa lo scorso anno in Deadpool & Wolverine come Laura Kinney/X-23). Immancabile, infine, la partecipazione di alcune figure di spicco dell’animazione, dei videogiochi e di altre categorie dell’entertainment.

A questi vanno, poi, aggiunti gli autori ospitati nei banchi - onestamente, meno numerosi di quanto ci saremmo aspettati - dell’artist alley, caratterizzata da una folta rappresentanza di cartoonist locali, dato che la Spagna può vantare parecchie celebrità nel comicdom americano contemporaneo. Ci riferiamo in particolare a Rafa Sandoval (attualmente al lavoro su Absolute Superman), Daniel Sampere (il quale, in coppia con Tom King, ci sta regalando la migliore Wonder Woman degli ultimi anni) e, soprattutto, a Pepe Larraz (che, assieme a John Romita Jr., sta dando vita all’acclamato nuovo corso di Spider-Man, per i testi di Joe Kelly – pure lui tra i partecipanti del Comic-Con di Malaga) e a Jorge Jiménez, autore dei disegni del recentissimo Batman scritto da Matt Fraction, il cui albo d’esordio ha venduto oltre 500.000 copie (numeri che – benché “drogati” dalla discutibile tecnica delle blind cover, che di fatto obbliga le fumetterie a fare ordini molto più consistenti del necessario - non si vedevano da tempo per un comic book). Per gli ultimi due, i firmacopie sono stati affollatissimi, con code che cominciavano a formarsi diverse ore prima dell’effettivo inizio della sessione di autografi.
Degli altri artisti spagnoli, che era possibile incontrare durante la manifestazione, occorre ricordare almeno Belén Ortega, Iban Coello, Álvaro Martínez Bueno, Carmen Carnero, Gabriel Hernández Walta, David López e Javier Fernández.
Da segnalare pure la presenza di quattro disegnatori italiani (Sara Pichelli, Elena Casagrande, Werther Dell’Edera e Claudio Castellini, quest’ultimo da anni residente in Spagna), dell’argentino Luciano Vecchio e dei britannici Martin Simmonds e Simon Bisley.

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Possiamo dire, quindi, che della kermesse californiana, la convention di Malaga ha ereditato non solo il nome, ma anche la capacità di spettacolizzare efficacemente gli eventi. Una caratteristica ben visibile nei numerosi panel, con la Hall M (che può ospitare fino a 3.000 persone) a fare da equivalente locale della già citata Hall H di San Diego. Noi abbiamo apprezzato soprattutto la conferenza dedicata all’inizio del ciclo di Batman di Matt Fraction e Jorge Jiménez, accennato in precedenza, in cui i due autori hanno spiegato cosa dovremo aspettarci dalla serie, con in più la rivelazione della nuova nemesi del Cavaliere Oscuro, Minotaur, che comparirà in copertina per la prima volta sul numero quattro della testata e diventerà il villain principale dei prossimi anni.



Abbiamo, invece, trovato molto scarsa l’offerta fumettistica, con solo la Penguin Random House ad avere uno stand degno di questo nome. Le altre case editrici presenti (tra le quali Planeta Comic, Panini Comics, Norma Editorial) occupavano uno spazio ridottissimo. Un paradosso per una manifestazione che dovrebbe avere la Nona Arte come punto di riferimento e un segnale non proprio incoraggiante per chi, come noi, i fumetti ama ancora leggerli e non considerarli un semplice oggetto da far autografare o “gradare” (pessimo neologismo che indica la valutazione dello stato di conservazione di un albo) per poi depositarli in teche di plastica sigillate. È ormai evidente, tuttavia, quanto le nuove generazioni di lettori siano attratte da questa forma di collezionismo, tanto che a Malaga la postazione della CGC – la più importante società americana di grading fumettistico – era costantemente invasa dal pubblico, con addetti spesso chiamati a “testimoniare” l’autenticità delle firme degli autori (una pratica comune negli USA, ma che non pensavamo potesse diffondersi così rapidamente pure in Europa).

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A ogni modo, con 100.000 biglietti venduti in pochissimo tempo, la prima edizione del San Diego Comic-Con Malaga è stata un indiscutibile successo. E, a dispetto delle tante lamentele, riguardanti le estenuanti file necessarie per accedere al padiglione principale e all’estrema difficoltà di movimento all’interno dello stesso, per il numero eccessivo di persone presenti, crediamo che gli appassionati accorreranno in massa anche nelle prossime edizioni, già previste per il 2026 e il 2027.
Che sia il preludio a ulteriori estensioni della convention californiana in altre città europee?

In basso trovate una ricca gallery di foto scattate durante l'evento. 

4 Words About: Prodigy 3 – Schiavi di Marte

  • Pubblicato in Focus

4 Words About, ovvero "Per chi apprezza il dono della sintesi".
Prodigy 3 – Schiavi di Marte


Di tutti i personaggi del Millarworld, Edison Crane è sicuramente uno dei più riusciti. Genio senza pari, ricchissimo, atleta insuperabile in molte discipline, nelle sue precedenti apparizioni è stato il protagonista di rocambolesche avventure, in cui le sue straordinarie abilità gli hanno permesso di cavarsela anche in situazioni a prima vista disperate. Mark Millar, però, decide improvvisamente di cambiare registro e l’eroe che conoscevamo appare meno infallibile e imbattibile che in passato. Il classico complesso di inferiorità che emerge di fronte a familiari dotati di talenti eccezionali – presentati qui per la prima volta – che vengono inseriti in una trama dal ritmo serrato e ricco di colpi di scena, dove convivono brillantemente spy story, fantascienza e archeologia misteriosa.
Buoni i disegni di Stefano Landini, sebbene il suo tratto pulito e lineare tenda, abbastanza spesso, a smorzare l’impeto con cui si susseguono gli eventi.

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Dati del volume
Editore: Panini Comics
Autori: Testi di Mark Millar, disegni di Stefano Landini
Genere: Azione
Formato: 17x26 cm, C., 144 pp., col.
Prezzo: 21€
ISBN: 9791221920796
Voto: 7

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