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Comic(US) Book #4: La fine dell'Amazing Spider-Man di Zeb Wells, l'inizio del Nuovissimo Venom e molto altro...

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Puntata un po’ più estesa del solito di Comic(US) Book, necessaria a presentare collane finora assenti da questa rubrica. Da segnalare, inoltre, l’addio di Zeb Wells come sceneggiatore di Amazing Spider-Man, l’arrivo di Ultimate Wolverine e l’inizio del nuovo ciclo di Venom.

MIRNA138ISBN 0
Iron Man 3 (138)

Iron Man – La guerra Stark-Roxxon parte 3: crimine organizzato
Non vogliamo dire che con il finale di questa prima minisaga ci siamo ricreduti sulle capacità di Spencer Ackerman, perché non è così, dato che i suoi testi si confermano intelligenti e pieni di spunti interessanti. Tuttavia, il coinvolgimento nella vicenda di Belasco (l’ex padrone del Limbo) e di altre non meglio precisate entità soprannaturali, ci è sembrata una scelta un po’ stravagante, che ha parzialmente indebolito il forte messaggio di denuncia contro il capitalismo amorale e senza scrupoli dei primi due numeri.
Il tratto di Julius Ohta, benché supportato da Jethro Morales su qualche pagina, continua a non entusiasmarci, ma all’autore brasiliano va almeno riconosciuto il merito di aver ideato graficamente la nuova affascinante armatura steampunk indossata da Tony Stark, con tanto di spada gigante (una recente moda dei comic book, visto che pure Magik ne brandisce una simile, così come la versione absolute di Wonder Woman, che presto vedremo anche in Italia).
Voto: 6,5

MTHOR306ISBN 0
L’immortale Thor 16 (306)
Thor – Il ritorno del re
Con le storie del Dio del Tuono, Al Ewing continua a mostrare una scrittura pericolosamente in bilico tra il ridicolo involontario e la narrazione epica di alto livello. Per fortuna, in questo numero a prevalere è la seconda, anche se, dopo una frettolosa chiusura della trama che ha visto il figlio di Odino confrontarsi con Nyx, Zeus e Loki, la vicenda si riduce a un ritorno ad Asgard del protagonista e a un ambiguo – e francamente poco funzionale - incontro di quest’ultimo con l’Incantatrice. Non sorprende, quindi, che il vero punto di forza dell’episodio siano gli inquietanti prodromi delle saghe a venire, con la ricomparsa di un avversario che pensavamo fuori gioco (almeno per un po’ di tempo).
Disegni di Jan Bazaldua più sciatti del solito.
Voto: 6

MHUDI122ISBN 0
L’incredibile Hulk 19 (122)
Hulk – La città degli idoli parte 1
Prosegue la serie dedicata alla Primogenita… Alt! Come dite? Il protagonista della testata è Hulk, non la Primogenita? Effettivamente avevamo notato un capellone muscoloso e dalla pelle verde saltellare in qualche vignetta e biascicare due o tre parole. Ci era sembrato, però, solo un semplice comprimario (per giunta neanche caratterizzato così bene).
Scusate l’ironia, ma onestamente, non sappiamo più cosa dire della conduzione di Phillip Kennedy Johnson che, oltre a deliziarci con un banalissimo accostamento di Las Vegas al paganesimo, ha reso il Gigante di Smeraldo sempre più marginale, in una saga horror dove, obbiettivamente, il suo ruolo potrebbe essere assegnato a un altro personaggio, senza scorgere alcuna differenza.
Unica nota positiva: il ritorno di Nic Klein ai disegni.
Voto: 5,5

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Gli incredibili X-Men 5 (423)
X-Men – Abbaiare
Jed MacKay mette momentaneamente da parte l’azione per concentrarsi sulla caratterizzazione dei personaggi, molti dei quali – come nella miglior tradizione mutante – afflitti da vari tormenti. L’impressione che l’autore canadese abbia un debole per Temper (uno dei character con meno storia alle spalle e, quindi, più facile da gestire) sembra confermarsi in questo episodio, dove la giovane eroina, in compagnia di Magik, risponde alla richiesta di aiuto di una ragazzina che ha appena scoperto di essere un Homo Superior.
MacKay appare, invece, poco in sintonia con personaggi impegnativi come Magneto senza, però, che tale limite arrivi a penalizzare i suoi dialoghi, dotati di buona introspezione e profondità.
Netho Diaz risulta, al solito, rigido nella rappresentazione dei volti, ma la sua prova, rispetto ai numeri precedenti, è nel complesso soddisfacente.
Voto: 6,5
Gli incredibili X-Men – Onda rossa: finale
Gail Simone conclude il suo primo arco narrativo con un episodio dove mescola abilmente action, horror (quasi esclusivamente appannaggio della spaventosa Sarah Gaunt) e tanta commozione (impossibile rimanere indifferenti di fronte al piccolo Harvey X). Rogue sempre più leader del gruppo e figura a tutto tondo, a cui la fumettista americana ha restituito uno spessore che pareva aver perso negli ultimi anni.
David Marquez ai pennelli è una gioia per gli occhi.
Voto: 7
Gli incredibili X-Men – il cambiamento di noi stessi
Episodio di passaggio, utile ad approfondire le personalità dei giovani mutanti appena entrati a far parte del team, dei quali sappiamo ancora molto poco. Intanto comincia a manifestarsi il piano ordito dalla machiavellica Corina Ellis, le cui conseguenze saranno già evidenti nel prossimo numero.
La sceneggiatura della Simone merita meno elogi del solito, soprattutto per una rappresentazione di Wolverine non proprio convincente, ma è sempre da considerare oltre la media rispetto ad altre testate di pari importanza.
I disegni di Javier Garrón sono di qualità incostante, anche perché, a volte si ha l’impressione che l’artista spagnolo voglia provare a imitare, senza che ce ne sia realmente il bisogno, lo stile di Marquez, piuttosto differente dal suo.
Voto: 6,5

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Deadpool 5 (172)
Deadpool - La morte di Wade Wilson parte 3 e 4
Cody Ziglar e Alexis Quasarano sembrano davvero divertirsi molto a scrivere le storie del Mercenario Chiacchierone, mostrando pure di saper gestire con talento tutto l’eccentrico cast a contorno. In questa saga scherzano sull’ennesima morte del protagonista e il suo – ovviamente repentino – ritorno dall’aldilà. È, quindi, l’ironia a farla da padrona, con la conseguenza, però, di vedere alcuni character in una versione piuttosto distante da quella abituale. A partire da M.O.D.O.K. (che compare come villain di questo numero), ormai già trasformato da altri - inclusi gli sceneggiatori dei Marvel Studios - in una parodia di sé stesso, ma anche un cinico doppiogiochista come Taskmaster. A ogni modo, ciò che troviamo veramente fastidioso è il tentativo di ricorrere alla metanarrazione, pure quando del tutto inopportuna rispetto alla vicenda raccontata. Capiamo che sia un segno distintivo del titolare della testata, ma perché utilizzarla a sproposito e senza nessuna reale necessità? Fortunatamente si tratta di passaggi rapidi e (quasi) indolori, che non incidono sulla qualità delle storie.
Sul versante artistico, sia i disegni di Rogê Antônio che quelli di Andrea Di Vito appaiono in linea con i toni della serie.
Voto: 6,5

MAMAZ281 0
Amazing Spider-Man 63 (863)
Spider-Man – Sbaglio mortale parte 4 e conclusione
Con una lunga saga in cinque parti, termina il travagliato ciclo di Zeb Wells, che nei proclami iniziali avrebbe dovuto rilanciare la testata del Tessiragnatele ma che, invece, verrà probabilmente considerato uno dei peggiori nella storia del personaggio. Frutto di tante decisioni dissennate (in particolare quelle riguardanti Mary Jane, improvvisamente legata sentimentalmente a un character insignificante come Paul Rabin e, successivamente, addirittura trasformata nella nuova Jackpot), svolte narrative annunciate come clamorose, poi rivelatesi totalmente irrilevanti (su tutte, la morte di Ms. Marvel, tornata in vita in un batter d’occhio) e un’assoluta incapacità di correggere gli errori dei suoi predecessori (vedi la mutazione di Ben Reilly in Chasm o Norman Osborn entrato definitivamente a far parte dei “buoni”). Fedele alle sue scelte, lo sceneggiatore americano ne rivendica con orgoglio la legittimità negli insipidi raccontini a corollario della vicenda principale, posti in fondo all’albo, ciononostante, in un raro momento di lucidità, riesce almeno a congedarsi portando a conclusione l’unica sottotrama degna di essere ricordata, quella relativa a Lapide e alla sua scalata al potere criminale di New York. Oltretutto, tolta qualche sbavatura, fino al penultimo capitolo - il primo dei due pubblicati in questo numero (albo a cui si riferisce il nostro giudizio e non al ciclo per intero, per il quale saremmo stati molto più severi) - il racconto è effettivamente avvincente e lascia non pochi rimpianti su cosa Wells sarebbe stato in grado di fare se avesse evitato di dedicare troppo spazio a trascurabili villain di sua creazione, di cui nessuno conservava memoria, sciocchezze come il Ragno-Goblin e altre amenità simili. Peccato, però, che proprio l’episodio finale della saga non si dimostri all’altezza dei precedenti, con colpi di scena dosati male e un epilogo buonista abbastanza prevedibile.
Ai disegni ritroviamo il titolare della serie John Romita Jr. il quale, forse non sarà più il grande autore di qualche anno fa, ma diversamente da tanti presunti “artisti” di oggi, è ancora capace di regalare parecchie emozioni.
Voto: 6

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Il nuovissimo Venom 1 (95)
Venom - Chi è il nuovo ospite? Parte 1
Inutile negare la difficoltà di giudicare questo numero cercando di ignorare le sconcertanti notizie arrivate dagli USA relative all’identità del nuovo ospite del simbionte, dopo la conclusione dell’aberrante Venom War. Anche perché Al Ewing (la cui qualità di scrittura - come visto pure nella serie di Thor - sta precipitando a livelli allarmanti), ancora ai testi in questa ripartenza della collana, invece di risolvere il mistero già nel primo episodio, decide di tirarla per le lunghe, forzando la narrazione in maniera alquanto discutibile, pur di confondere il lettore, senza preoccuparsi della trama dozzinale e per nulla appassionante, che ne deriva.
A rendere il tutto più sgradevole, ci pensano, poi, gli impersonali disegni di Carlos Gómez.
Voto: 4,5

MSMMM041 0
Miles Morales: Spider-Man 17 (41)
Miles Morales - Penne e piume parte 2 e 3
Non sappiamo se sia per l’assenza di Alexis Quasarano come coautore ai testi, ma le sceneggiature di Cody Ziglar per Miles Morales ci sembrano decisamente a un livello inferiore rispetto a quelle realizzate per Deadpool. Vuoi per tematiche e una rappresentazione dei personaggi troppo sbilanciata verso un target “young adult”, vuoi per scarso feeling con il protagonista (che, per chi non lo sapesse, è stato trasformato in un vampiro nell’ignobile maxievento Blood Hunt di qualche mese fa), sta di fatto che scovare spunti interessanti nella trama di questo numero è un’impresa quasi disperata. Se poi aggiungiamo un Avvoltoio piuttosto patetico e un Black Panther assolutamente irriconoscibile, comprimari di lusso (?) di una vicenda stracolma di luoghi comuni, trovare la voglia di acquistare l’albo successivo per vedere come va a finire diventa una mera illusione.
Non aiutano le tavole - dinamiche quanto si vuole, ma senz’anima - di Federico Vicentini, del quale proprio non riusciamo a digerire il modo in cui ritrae i volti dei vari character.
Voto: 5

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Spider-Boy 12
Spider-Boy – Il ragazzo senza paura capitolo 1: in debito con il Diavolo
Come confermato dallo sceneggiatore Dan Slott, il target dichiarato di questa serie sono i preadolescenti, pertanto ragazzini fino ai 12-13 anni d’età. Ma dato che la testata si piazza spesso e volentieri nella top 30 delle vendite USA è evidente che interessi anche a un buon numero di lettori più grandi. Come ciò sia possibile resta un mistero, considerando che le storie, benché godibili, hanno uno stile di scrittura che guarda in maniera palese a un pubblico di giovanissimi. Pure il tratto cartoonesco di Paco Medina è assolutamente in linea con i testi disimpegnati di Slott quindi, per quanto sconfortante sia un simile ragionamento, questo forse chiarisce come l’insulsa gestione di Ryan North per i Fantastici Quattro – caratterizzata da un registro narrativo vicino a quello di Spider-Boy - continui a raccogliere consensi anche da parte di parecchi adulti.
P.S.: La nostra valutazione tiene naturalmente conto solo dei lettori a cui la collana è rivolta.
Voto: 6,5

MUUWO001ISBN 0
Ultimate Wolverine 1
Wolverine - Uno
Dopo il prologo apparso in fondo a Ultimate Universe: Un anno dopo, inizia la maxiserie dedicata al Wolverine di Terra 6160. A scriverla è Chris Condon, noto soprattutto per That Texas Blood, un western dai toni noir parzialmente pubblicato in Italia dalla Cosmo, che in questo primo numero alterna l’azione serrata e violentissima della vicenda principale con vari flashback, utili ad alimentare il mistero sulla vera identità del protagonista. Lo sceneggiatore americano pare conoscere bene la storia “canonica” dei diversi personaggi coinvolti e la reinterpreta in maniera efficace, benché succeda ancora troppo poco per poter esprimere un giudizio definitivo sulla reale qualità della trama.
Discreti i disegni di Alessandro Cappuccio, per quanto il suo stile ricco di chiaroscuri e atmosfere rarefatte si adatti più a serie di ambientazione urbana come quelle intitolate a Moon Knight, il character che lo ha reso un beniamino dei lettori.
Voto: 6,5

MUUUL008ISBN 0
Ultimates 8
Ultimates - Otto
Peccato che Deniz Camp ogni tanto soffra di ansia da prestazione, lasciandosi andare a trovate sconclusionate come gli “iper-conquistatori” o la “super-diplomazia” messi in bocca alla versione Ultimate di Capitan Marvel, a sua volta portavoce dei Guardiani della Galassia di questo universo alternativo che, a seguito degli interventi nel flusso del tempo del Creatore, rischiano di essere cancellati dall’esistenza. Dicevamo peccato, perché nel complesso l’episodio è molto piacevole (persino i disegni di Juan Frigeri ci sembrano migliori del solito) vista la ricchezza di nuovi, seducenti personaggi, affascinanti paradossi spazio-temporali e gustose citazioni di varie saghe storiche, senza che ci sia bisogno di ricorrere a iperboli del tutto superflue all’economia del racconto.
A ogni modo, si tratta di piccole mancanze, giustificabili con la giovane età dell’autore. La serie resta la più interessante di quelle ambientate su Terra 6160.
Voto: 7

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Ultimate Spider-Man 13
Spider-Man – Tredici
Se Deniz Camp è una fucina creativa a pieno regime, Jonathan Hickman non è certo da meno. In questo numero gioca a reinterpretare Venom, la Terra Selvaggia (astutamente fusa con un altro classico luogo immaginario dell’universo Marvel tradizionale) e vari noti villain. Riguardo questi ultimi, la caratterizzazione di Kraven ci è parsa, in verità, un po’ manierata, ma aspettiamo di leggere il seguito prima di esprimere un giudizio definitivo. A ogni modo, arrivati al tredicesimo episodio, si ha l’impressione che lo sceneggiatore americano non sia completamente soddisfatto di tutte le sottotrame introdotte, quasi come se fosse ancora in pieno world building. L’inventiva di Hickman è notoriamente sbalorditiva, speriamo che - come successo talvolta in passato - questa sua qualità non gli si ritorca contro.
A illustrare il tutto, un Marco Checchetto davvero in gran forma.
Voto: 7

M1WOWO060ISBN 0
Wonder Woman 13
Wonder Woman – “Riunione”
Dopo aver preso le misure ad Absolute Power (di cui questo episodio è un tie-in), Tom King pare quasi tornato al suo consueto livello di scrittura, stemperando la drammaticità della vicenda con molta ironia e limitando il suo raggio d’azione a pochi personaggi, tra i quali un Damian Wayne ottimamente caratterizzato. La trama è forse un po’ leggerina, ma, d’altra parte, King sta solo gestendo la transizione dettata dal maxievento DC di questi mesi, in attesa di tornare alla storyline dei primi numeri.
Tony Daniel sembra mostrare una maggiore predisposizione nella rappresentazione delle figure femminili tuttavia, anche grazie ai colori di Leonardo Paciarotti, le sue tavole sono nel complesso adeguate al contesto
Voto: 6,5
Supersons – “Le origini segrete di Trinity, la figlia di Wonder Woman”
Gustosissima rilettura degli eventi narrati negli ultimi due albi, secondo la “visione” di Damian Wayne. A dispetto dei modesti disegni di Khary Randolph, un episodio spassoso, raccontato da King con evidente divertimento.
Voto: 7

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Batman e Robin 12
Batman e Robin – Fino alla morte!
Seconda parte di un’avventura che vede Batman e Robin all’inseguimento di Bane, rifugiatosi sull’Isola dei Dinosauri, di cui in breve tempo è diventato il padrone assoluto.
Storia dai due volti: rievocando alcuni momenti importanti del suo passato in compagnia di Alfred Pennyworth, Joshua Williamson scava efficacemente nella psicologia di Damian Wayne mentre, contemporaneamente, nella vicenda principale dà libero sfogo a un’azione senza freni, dominata da personaggi un po’ troppo sopra le righe. L’insieme tende, in qualche passaggio, a sfiorare la parodia, ma il risultato finale è tutto sommato gradevole.
Juan Ferreyra è molto abile ad adattare il suo stile di disegno ai vari registri narrativi scelti da Williamson, ci piace, però, soprattutto nelle sequenze in cui può mettere in mostra il suo tratto estremamente cinetico.
Voto: 6,5

M1BTMA057ISBN 0
Batman/Superman: i migliori del mondo 26
Joker/Luthor - I peggiori del mondo
Se Mark Waid non fosse obbligato a lavorare controvoglia su Absolute Power, non ci sarebbe la necessità di parlare spesso di questa serie, anche solo per ricordare, a chi ha la memoria corta, le qualità di un veterano dei comic book come lui, autore in passato di saghe formidabili e tornato, da qualche anno, al suo abituale (altissimo) livello di scrittura. In questo numero, da profondo conoscitore della Silver Age del fumetto americano, si diletta a rivisitare il primo incontro tra Lex Luthor e il Joker, con la solita dose di ironia, un impagabile gusto citazionista e una trama imprevedibile (pur nella sua linearità). Con Dan Mora impegnato su altri fronti (il bravissimo artista costaricano si limita a illustrare il prologo della prossima avventura in compagnia di Mr. Mxyzptlk e Bat-Mito, che non vediamo l’ora di leggere) la parte grafica viene affidata a Steve Pugh, che dona alla storia un’efficace atmosfera vintage.
Voto: 7

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Asura's Verdict, recensione: dalle ombre di Death Note, la rinascita del genere psico-thriller

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Sono trascorsi vent'anni da quando Death Note fece il suo debutto sulle pagine di Shonen Jump rivoluzionando il genere thriller psicologico con la storia di Light Yagami e il suo quaderno della morte. Oggi, un nuovo titolo sembra raccoglierne l'eredità: Asura's Verdict, un'opera che, pur senza Shinigami o quaderni letali, esplora le stesse tematiche di giustizia, vendetta e moralità.

Al centro della vicenda troviamo Asura, un giovane liceale che, seguendo gli insegnamenti della defunta madre, si sforza di compiere solo buone azioni. La sua visione del mondo è segnata da un incrollabile ottimismo: crede che la bontà venga sempre ricompensata e che la vendetta sia inutile. Tuttavia, la realtà che lo circonda è ben diversa. Vittima di bullismo costante, Asura cerca di mantenere il sorriso e di non cedere all'odio. Il lettore, però, coglie fin da subito la sua disillusione, in una prospettiva quasi cristiana dell'esistenza.

Asura s Verdict 1

Il punto di svolta arriva quando, tornando a casa, Asura incontra un enigmatico vecchio che gli offre una chiave misteriosa. Questa chiave, se inserita nella testa di una persona, apre un varco verso l’inferno, mettendo la vittima faccia a faccia con un demone. Inizialmente incredulo, il ragazzo rifiuta. Ma quando scopre che i suoi aguzzini hanno preso di mira il suo cagnolino, l'ultimo regalo della madre, Asura cede all’istinto e compie il suo primo omicidio. Il secondo capitolo segna già la fine della sua speranza nella bontà umana: il confine tra giustizia e vendetta si dissolve.

Nel corso della storia, Asura non è l’unico a impugnare il potere della chiave. Facciamo la conoscenza di Otori, anche lei vittima di bullismo, e Raika, un ragazzo che subisce abusi dal padre. Entrambi troveranno nella chiave un mezzo per ribellarsi alla loro sofferenza.

 

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Asura's Verdict (アスラの沙汰, Asura no Sata), scritto e illustrato da Utsugi Unohana, ha fatto il suo debutto su Shonen Jump+ il 5 dicembre 2024 e, con pochi capitoli, ha già catturato l’attenzione del pubblico. La sua somiglianza con Death Note lo rende, in un certo senso, il suo erede spirituale, sia per l’atmosfera carica di tensione sia per la facilità con cui il protagonista abbraccia un potere oscuro per scopi personali.

Tuttavia, a differenza di Light Yagami, che vedeva il suo operato come un’operazione calcolata per ridisegnare il mondo sotto la paura, Asura è guidato da un’illusione di giustizia che si sgretola rapidamente. La sua storia è un ritratto crudo e spietato della lotta contro il bullismo, senza il filtro della genialità strategica che caratterizzava Death Note.

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Anche lo stile di disegno contribuisce a creare un’atmosfera intensa: linee pulite e dettagliate, forti contrasti di luce e ombra per accentuare il mistero. L'espressione enigmatica di Asura e i suoi occhi penetranti amplificano il senso di inquietudine, mentre i demoni appaiono come entità colossali, capaci di strappare la testa a un essere umano con un solo morso. Le tavole si distinguono per il loro impatto visivo, alternando momenti di calma apparente a esplosioni improvvise di violenza.

Con una trama avvincente e una forte componente psicologica, Asura’s Verdict si sta già affermando come uno dei titoli più intriganti del momento. Sarà davvero l’erede di Death Note? Solo il tempo lo dirà.

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EC Comics Library. Weird Science. Vol. 1, recensione: un classico della fantascienza in edizione definitiva

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La EC Comics (Entertaining Comics) occupa un posto di assoluto rilievo nella storia del fumetto americano. Dopo il boom dei supereroi degli anni '40, con l’avvento di figure iconiche come Superman, il genere attraversò un periodo di stallo prima di rinascere con grande forza negli anni '60. Oltre ai fumetti dedicati a personaggi famosi come Batman, Superman, Topolino e Paperino, i lettori dell'epoca potevano scegliere tra una varietà di proposte editoriali che spaziavano tra generi diversi: horror, fantascienza, western, crime, storie d’amore, umorismo e avventura. Queste riviste, in genere caratterizzate da racconti brevi (dalle 5 alle 10 tavole), spesso presentavano protagonisti ricorrenti, si distinguevano per la varietà di temi e storie. Tra i vari editori, la EC Comics si impose per la sua qualità.

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Fondata nel 1945 da Maxwell "Max" Charles Gaines, la casa editrice raggiunse il suo apice negli anni '50, sotto la guida del figlio William. Fu in questo periodo che la EC divenne un punto di riferimento assoluto nel panorama fumettistico. Tuttavia, l'onda di censura che scaturì dalla pubblicazione del libro Seduction of the Innocent dello psichiatra Fredric Wertham, nel 1954, portò alla chiusura di molte delle sue serie principali. Max Gaines era stato un pioniere del fumetto americano, avendo creato nel 1933 il primo opuscolo a colori (in quadricromia), che divenne lo standard per i comic book moderni. Inoltre, fondò, insieme a Jack Liebovitz, la All-American Publications, che successivamente, fondendosi con la National Comics Publications, divenne l'attuale DC Comics. Nel 1944, Max lasciò la All-American e fondò la EC Comics, inizialmente conosciuta come Educational Comics, continuando a pubblicare serie educative come Picture Stories from the Bible. Queste prime pubblicazioni, tuttavia, non ebbero grande successo a causa della loro mediocrità. Dopo la morte improvvisa di Max, avvenuta nel 1947 per un incidente su un motoscafo, suo figlio William assunse la direzione dell'azienda, inizialmente con riluttanza. Col tempo, però, William si appassionò all'editoria e rilanciò la casa editrice, grazie anche al contributo di Al Feldstein, un fumettista da poco assunto che divenne editor e autore principale. I due chiusero le vecchie testate e lanciarono nuove serie, come The Vault of Horror, Tales from the Crypt e The Haunt of Fear, che si ispiravano a vecchi programmi radiofonici e riscossero un immediato successo.

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Nel 1950, quando i disegnatori Harry Harrison e Wallace “Wally” Wood iniziarono a insistere affinché Gaines producesse storie di fantascienza, la EC lanciò le testate Weird Science e Weird Fantasy. Gaines introdusse Feldstein a questo genere, suggerendogli alcune letture chiave. Il loro metodo di lavoro si caratterizzava per una stretta collaborazione nella creazione delle storie, che venivano poi affidate ai vari artisti. Tuttavia, il lavoro non era limitato a questo duo: un contributo fondamentale venne dal fumettista Harvey Kurtzman, autore di molte dei racconti, anche per i testi. Rispetto alle storie di Gaines e Feldstein, quelle di Kurtzman si distinguevano per un tono più leggero e con qualche risolto leggermente umoristico. Altri artisti come Jack Kamen e Joe Orlando contribuirono anch'essi alla rivista. A partire dal numero 9 di Weird Science ci fu un cambiamento importante: Feldstein smise, infatti, di realizzare tavole a fumetti per concentrarsi sui testi e sul ruolo di editor. Wood divenne il copertinista principale della testata.

Il primo volume della linea XXL della Taschen, dedicato alla serie Weird Science, ristampa integralmente i primi 11 numeri della testata proponendo non solo le storie a fumetti, ma anche i racconti, i redazionali e le pubblicità, restituendo una fedele riproduzione dell’edizione originale, compresa la resa tipografica. A introdurre il volume, un'accurata introduzione di circa 30 pagine ripercorre la storia della EC e della serie, corredando il testo con numerose immagini rare e inedite.

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Il piatto principale del volume è rappresentato dalla presenza degli 11 albi, integralmente riproposti. Dato il numero e la varietà delle storie, è difficile racchiuderle in poche righe. Tuttavia, ciò che emerge è la qualità e l’innovazione di queste piccole perle del fumetto, che hanno segnato un’epoca e che, ancora oggi, mantengono una forza straordinaria. Weird Science è una serie che ha fatto scuola nel mondo del fumetto, rivolta non solo a un pubblico giovanile ma anche adulto. Ogni storia, pur derivando da racconti preesistenti, possiede un tocco di genialità che sorprende il lettore con continui colpi di scena. Le tematiche trattate sono le più svariate, ma inevitabilmente riflettono il periodo storico in cui vennero scritte, dominato dal terrore atomico e dalla corsa allo spazio.

A chiudere questo eccellente volume Taschen, in lingua inglese, troviamo le biografie degli artisti che hanno contribuito alla realizzazione di queste storie. Un'opera che rappresenta il miglior modo per apprezzare questo caposaldo del fumetto mondiale e della fantascienza.
Del volume esiste anche una Collector’s Edition in 1000 copie. Inoltre, chi volesse approfondire la storia della EC Comics, può recuperare nella stessa collana il libro The History of EC Comics.

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