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Deadly Class: 1987 - Gioventù reaganiana

Si chiama Panini Comics 100% HD la nuova collana di cartonati per le fumetterie che la Panini Comics ha deciso di inaugurare in questo autunno. L'obiettivo è quello di rinverdire un formato, il 100% Panini Comics, divenuto ormai un classico dell'editoria nostrana, offrendo le migliori serie in un formato di "grande qualità" capace di valorizzare le tavole e le colorazioni originali. Tocca a Deadly Class, serie edita dalla Image Comics scritta da Rick Remender per i disegni di Wes Graig, aprire le danze e beneficiare di questa iniziativa (insieme a Lazarus di Greg Rucka e Michael Lark).

La vita di Marcus Lopez Arguello cambia il proprio corso quando una schizofrenica con tendenze suicide manda in frantumi la di lui felicità familiare. Da quel momento per il giovane nicaraguegno trasferitosi a San Francisco si aprono le porte di centri di accoglienza e, poi, direttamente la strada. Anche in questa sua nuova condizione Marcus non perde le caratteristiche che contraddistinguono la sua persona, caratteristiche che gli varranno una seconda possibilità. Questa opportunità di riscatto materiale e sociale ha le fattezze della bella e misteriosa Saya, la quale lo invita ad entrare alla Scuola Kings Dominion delle Arti Letali, diretta dal Maestro Lin. Presso questo istituto clandestino vengono addestrati i rampolli delle principali famiglie ed organizzazioni criminali di tutto il mondo al fine di formare la futura classe di assassini.

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Remender ci conduce, quindi, nelle aule e nei corridoi di questa scuola all'interno della quale si scontreranno gang provenienti da tutti gli angoli del globo e per Marcus non sarà facile ambientarsi in un circolo autoreferenziale quale questo malavitoso dove dovrà dimostrare di possedere quelle qualità che per ora sono visibili solo agli occhi del direttore dell'istituto. La sua condizione di reietto tra i reietti sarà qui accentuata dalla diffidenza di chi condivide con lui ore di lezioni e sala mensa vista la sua totale mancanza di credenziali criminali. Eppure il protagonista di questa serie non si perderà mai d'animo lasciando trapelare a sprazzi quelle doti tenute per troppo tempo sopite.

L'autore, dunque, parte da ambientazioni care ai teen drama (l'adolescente che si trasferisce in un nuovo contesto scolastico dal quale risulta totalmente estraneo; la sua condizione di "prescelto" che lo rende inviso agli altri studenti più "blasonati"; il triangolo amoroso che lega Marcus, Maria e Saya) e le farcisce con quella violenza e cattiveria mai banale o gratuita che caratterizza serie quali Wanted di Mark Millar o The Boys di Garth Ennis. Sullo sfondo Remender pone gli Stati Uniti d'America degli anni '80, un decennio controverso, un decennio caratterizzato dagli Yuppies, giovani 25enni neolaureati che ricercano il successo immediato con il minore degli sforzi, tipica espressione di quell'edonismo che la politica dell'allora Presidente degli Stati Uniti, Ronald Regan (le cui scelte come capo del governo si intrecceranno con la vita del giovane Marcus), ha sempre spalleggiato.

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È il decennio dell'apparire, del trasmettere di sé un'immagine ben precisa, aspetto che Remender approfondisce bene in fase di scrittura cercando di caratterizzare i singoli personaggi del cast di supporto alla trama. Il limite, in questo caso, è che la caratterizzazione è troppo schiava degli stereotipi del genere. Lungo i corridoi troviamo la banda degli ispanici, quella dei giapponesi, dei fighetti, dei sudisti bifolchi e campagnoli e in questo gioco dei ruoli tutti interpretano il proprio senza uscire mai da binari ben collaudati. Remender non si fa mancare nulla ricalcando immagini già codificate in precedenti fumetti, film e serie TV. Allo stesso tempo, però, riesce a sopperire a questo evidente problema grazie ad una trama lineare ma ricca di azione ed adrenalina. Grazie a questo espediente la lettura risulta scorrevole ed appassionante, con continui colpi di scena, scontri corpo a corpo e fughe in sella ad una moto che mantengono sempre alta l'attenzione del lettore.

Le matite di questo primo volume, che raccoglie i primi sei numeri della serie originale, sono affidate al giovane e talentuoso Wes Craig. In questa sua nuova opera Craig abbandona ogni tipo di schema regolare in fase di composizione, adattando le tavole all'esigenza dello storytelling. Splash page, vignette con orientamento obliquo e pagine senza contorno sono le soluzioni che si susseguono senza alcuna continuità. Anche il tratto che utilizza il disegnatore cambia in funzione della scena narrata, in una riuscita e disinvolta variazione stilistica che passa dal cartoonesco allo psichedelico, mantenendo sempre fluidità nei movimenti e caratterizzazione dei personaggi nonostante i repentini cambi di registro.

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Alla fine del volume l'impressione è di trovarci di fronte ad una lettura sicuramente piacevole e ben curata, impreziosita da questa nuova azzeccatissima veste grafica scelta dalla Panini Comics, ma che risulta riuscita solo a metà. Aspettiamo il seguito della serie per vedere come un autore sicuramente dotato come Remender sia in grado di superare i cliché dei vari generi utilizzati e conferire una maggiore originalità ad una storia comunque ben orchestrata ed avvincente.

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