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Vita, imprese e avventure di Nonno Gramsci

Uno dei fattori sul quale costruire il carattere di un popolo è la memoria. La nostra identità culturale  è "la nostra storia, tutta la sua storia, nient'altro che la sua storia", così come la enunciava il filosofo Benedetto Croce, e, sin dalla nascita dello Stato Unitario, ha subito spesso processi di revisione, a volte negazione, di alcuni dei suoi ideali. In una stagione come quella attuale in cui i valori etici e morali sono stati messi in crisi da questo sempiterno processo di mutamento nasce la necessità di individuare delle figure che incarnino quei principi di identità ed appartenenza, in grado di offrire alle nuove generazioni le basi sulle quali far nascere un libero pensiero.

Vincenzo Sparagna è tra i principali artefici di quella vera e propria rivoluzione che in Italia, agli inizi degli anni '80, scosse il panorama fumettistico nostrano. Il Male, Cannibale, Frigidaire sono alcune delle riviste satiriche che hanno segnato un'epoca e di quel mirabile gruppo composto da Stefano Tamburini, Filippo Scòzzari, Andrea Pazienza, Massimo Mattioli e Tanino Liberatore, Sparagna ha sempre rappresentato l'ala più militante, politicamente impegnata. In questo suo nuovo lavoro per la 001 Edizioni l'autore napoletano decide di dedicarsi ad una delle figure storiche che han segnato il secolo scorso e che ancora oggi esercitano un enorme fascino, Antonio Gramsci. In questa che è una biografia poco convenzionale le matite sono affidate a Saverio Montella.

Dicevamo, una biografia poco convenzionale del filosofo, giornalista, politico sardo scritta in prima persona da un personaggio letterario inventato da Sparagna, Vincenzino, nipote di Gramsci e suddivisa in capitoli. La penna di Vincenzino ci conduce attraverso la vita di suo nonno, narrandoci gli anni del fanciullezza in Sardegna, nella città natale di Ales, per arrivare ai suoi rapporti con Stalin e i membri del partito comunista, passando per gli anni nella capitale sabauda, Torino, e l'amicizia con Angelo Tasca e Palmiro Togliatti e, ovviamente, non manca l'accenno agli anni della carcerazione impostagli da Benito Mussolini. Le piccole e grandi imprese di Nonno Nino raccontate con gli occhi smaliziati ed ingenui di un bambino. La leva narrativa di questo graphic novel, dunque, vuole porre l'accento più sull'uomo Gramsci che non sulla sua pesante figura storica. Perché in fondo sono state spese tante, forse pure troppe, parole su Antonio Gramsci, ma mai si è voluto raccontare l'uomo dietro l'icona. E solo con la dissacrante sincerità che si addice ad un bambino un'operazione di tale portata può essere compiuta.

Per fare questo Sparagna adotta un registro stilistico elementare, che appartiene a chi della vita non ha ancora conosciuto invidie, cattiveria e colpi bassi. Per lunghi tratti sembra di trovarsi di fronte ad un compito in classe, il componimento di ragazzino di quinta elementare che non si lascia prendere dal facile encomio di un monumento del libero pensiero del '900, ma che con ammirazione e fascinazione parla delle gesta del suo eroe, Nonno Nino. Grazie a questo espediente narrativo l'autore offre la possibilità di avvicinarsi ad Antonio, senza ricorre alla polverosa nozionistica tipica dei manuali di storia e in questa maniera risvegliare in noi l'interesse verso i pensieri di Gramsci. Nell'epoca attuale sono queste le figure che mancano, uomini e donne liberi che non hanno paura nell'esprimere le proprie idee, che non esitano un attimo a schierarsi, a militare, a prendere una posizione. "Io odio gli indifferenti" scriveva Gramsci dal carcere e a questa categoria di persone è diretta questa biografia. Il racconto di Vincenzino non è un semplice esercizio di memoria, ma ha lo scopo di risvegliare quegli animi intorpiditi, di chi per troppo tempo è rimasto seduto a guardare. "L’indifferenza è il peso morto della storia", quella storia che sin da ragazzo Gramsci a provato a cambiare, e che ha segnato con le sue parole .

Si entra subito in sintonia col personaggio creato dalla penna di Sparagna/Vincenzino, ma grande merito va riconosciuto anche alle matite di Saverio Montella. Il disegnatore napoletano ci offre un ritratto cartoonesco di Gramsci, in cui la folta massa di capelli del giovane sardo sembra quasi trasformarsi in un copricapo. Il tratto di Montella si integra alla perfezione con il registro stilistico dei testi enfatizzando i singoli passaggi della storia con grande espressività. Sembra di ritrovarsi in un film di Charlie Chaplin, dove le parole sembrano quasi un insulto al lavoro di mimica facciale e corporale che i personaggi compiono. Il nostro giovane eroe si muove tra Sardegna, Torino, spazi aperti e piccole stanze per studenti, e Montella non perde mai di vista la perizia nella composizione della tavola, ponendo grande attenzione alla cura dei dettagli.   

Dopo il volume su Eluana Englaro continua l'encomiabile lavoro della 001 Edizioni di utilizzare un media come il fumetto per offrire ai propri lettori le storie che hanno segnato la nostra storia. Uno strumento che offre una visuale nuova su un personaggio cardine del '900, che saprà tenerci in apprensione per le sorti di Gramsci, farci sentire vicini alla sua sofferenza, partecipi delle sue sfide, sorridere anche grazie allo splendido lavoro alle matite di Montella, ma che, soprattutto, non ci lascerà indifferenti, e saprà risvegliare in noi un senso di appartenenza, di partecipazioni, di libertà.

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