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Goldrake, recensione: l'UFO Robot d'oltralpe

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Chissà se è stata veramente la decisione della RAI di trasmettere, a partire dal prossimo gennaio, la nuova serie animata di Goldrake (Grendizer U in originale, un remake dello storico anime degli anni Settanta) a spingere le Edizioni BD/J-Pop a pubblicare in Italia il volume Goldorak (il nome dato in Francia al mitico robot gigante di Gō Nagai)?
Uscito oltralpe nel 2021 sotto le insegne della Kana (la filiale dedicata ai manga del colosso editoriale Dargaud) e accolto in patria da un notevole successo, il libro era ancora inedito da noi, nonostante una popolarità del personaggio rimasta sempre altissima nel Bel Paese, soprattutto tra gli over quaranta.
Forse si temeva una sorta di rifiuto a priori di un’opera che non veniva dal suo creatore, benché, in realtà, sia stato lo stesso Nagai a dare il via libera al progetto (la lettera con cui Xavier Dorison – autore dei testi assieme a Denis Bajram - ha chiesto al maestro giapponese di poter realizzare la nuova avventura di Goldrake compare nei contenuti extra in fondo al volume). Cosa non del tutto scontata, considerando che, invece di limitarsi a un semplice omaggio al mondo di Actarus e soci, i cartoonist francesi hanno dato vita a un vero e proprio seguito della serie animata.

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La storia raccontata nel libro prende il via dieci anni dopo la sconfitta dell’esercito di Vega e il ritorno di Actarus e Maria su Fleed (i nomi dei personaggi nell’edizione BD sono naturalmente quelli utilizzati in Italia), il loro pianeta natale. La guerra contro gli invasori spaziali sembra ormai dimenticata e le strade dei vari protagonisti si sono separate: Venusia è una specializzanda in chirurgia, mentre Alcor ha fondato un’azienda di successo che lo ha reso milionario. Inaspettatamente, però, dopo alcuni misteriosi segnali dalla Luna, un mostro di Vega compare nei cieli di Tokyo, seminando morte e distruzione. Si tratta della terribile arma degli ultimi superstiti del popolo extraterrestre, che, in cambio della pace, chiedono che l’intero Giappone diventi la loro nuova casa.

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Autentico atto d’amore nei confronti di un personaggio che ha segnato indelebilmente l’immaginario di tanti bambini italiani e francesi (Italia e Francia sono le due nazioni  dove - paese nipponico a parte - Goldrake ebbe sicuramente l’impatto maggiore) alla fine degli anni Settanta, quando l’anime sbarcò in Europa e dette origine a una rivoluzione culturale che ha avuto pochi eguali nella storia dell’entertainment, il fumetto transalpino riesce nella difficile impresa di trasportare l’opera di Nagai nel nuovo secolo, mantenendone intatte le suggestioni e molti dei suoi tratti distintivi, a dispetto di un linguaggio che risponde necessariamente a una sensibilità più contemporanea.
I due sceneggiatori scelgono, in particolare, di abbandonare la visione manichea che contraddistingueva in maniera inequivocabile parecchi lavori dell’autore del Sol Levante: la netta separazione tra buoni e cattivi, che in pochi avrebbero messo in discussione all’epoca della diffusione dei primi anime di genere mecha, più di cinquant’anni fa, risulterebbe assolutamente anacronistica al giorno d’oggi, per cui Actarus viene ritratto non come l’eroe tutto d’un pezzo che conoscevamo ma come un uomo tormentato che, dopo anni di battaglie, comincia a dubitare delle proprie azioni e si interroga su quanto l’odio cieco verso il nemico possa spingere a una lotta incessante, che non preveda altre soluzioni se non il totale annientamento dell’avversario. In questo modo Dorison e Bajram inducono il lettore a riflettere sull’insensatezza del ricorso alle armi come metodo per risolvere ogni disputa, attraverso passaggi di trama che suonano addirittura profetici, pensando al caos geopolitico a cui stiamo assistendo negli ultimi tempi.
Stesso discorso per la caratterizzazione degli altri personaggi, molto più sfaccettata rispetto all’originale. Le divertenti, ma ingenue, scaramucce amorose tra i protagonisti della serie storica, per esempio, per quanto significativamente rimaneggiate (tanto che non saremmo sorpresi se qualche fan hardcore delle opere nagaiane storcesse il naso) vengono messe da parte a favore di sentimenti maturi e maggiormente articolati, e persino un comprimario come Rigel, nato per stemperare i frequenti momenti drammatici della storia con siparietti comici di ogni tipo, diventa un dispensatore di saggezza e un esempio morale da seguire. In aggiunta a tutto ciò, senza arrivare a un ribaltamento dei ruoli, che non avrebbe avuto alcuna giustificazione logica, il lavoro di “revisione” realmente importante viene fatto con gli invasori di Vega, le cui azioni, pur spietate, vengono inquadrate più verosimilmente all’interno degli orrori che ogni conflitto bellico porta con sé.
Tuttavia, è opportuno sottolineare che questo approccio autoriale alla saga di Goldrake a volte si scontra con il comprensibile desiderio dei fumettisti francesi di non voler snaturare troppo i personaggi e gli elementi che contrassegnavano la serie originale, con l’inevitabile risultato, però, di avere alcuni snodi narrativi che si risolvono in maniera un po’ scontata e banale.

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Riguardo ai disegni (opera dello stesso Bajram, in collaborazione con Brice Cossu e Alexis Sentenac) ci preme condividere la scelta degli autori di mantenere, per quanto possibile, l’estetica che il regista Tomoharu Katsumata decise per il Goldrake televisivo degli anni Settanta, smussando le derive cartoonesche (che nell’anime vennero riservate esclusivamente ai personaggi caricaturali, come appunto Rigel) e grottesche tipiche dello stile di Nagai. In questo modo si è ottenuta una certa continuità con la serie per il piccolo schermo - l’unica davvero nel cuore degli appassionati - e non con il manga, che ormai viene preso in considerazione solo per ragioni filologiche.
Da evidenziare che - come precisato in fondo al volume - le tavole del fumetto non sono il frutto di una divisione dei compiti tra Bajram, Cossu e Sentenac, ma del lavoro contemporaneo dei tre disegnatori, ognuno dei quali, dopo lo storyboard iniziale, è intervenuto più volte con suggerimenti e correzioni fino a raggiungere l’esito artistico desiderato.
L’unico appunto per il comparto grafico riguarda, a nostro avviso, i colori di Yoann Guillo che, sebbene tecnicamente ineccepibili, risultano in alcune sequenze un po’ troppo freddi.

Prima di congedarci, oltre a ringraziare la BD per averci permesso di rivivere i magici momenti della nostra infanzia, segnaliamo che la casa editrice milanese ha affiancato al volume in versione regular (già di per sé un ottimo cartonato, confezionato in maniera impeccabile) anche una collector’s edition a tiratura limitata, valorizzata da un formato maggiorato e ulteriori pagine di contenuti extra.

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Ufo Robot - Goldrake U torna in Italia a luglio 2024 - Il nuovo Trailer

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Riceviamo e pubblichiamo:

Manga Productions lancia Goldrake U: in arrivo a Luglio con scene ambientate in Europa

Manga Productions, azienda leader nel settore dei contenuti in Arabia Saudita, presenta il secondo trailer per la nuova serie anime "Goldrake U", che torna sugli schermi dopo 40 anni dalla messa in onda della serie originale. Molti dettagli interessanti sono stati rivelati, tra cui l'apparizione di varie scene ambientate in Arabia Saudita, in Francia e in Italia. Sono stati inoltre rivelati i nuovi disegni dei personaggi e delle Saucer Beasts, insieme alla data di trasmissione ufficiale: luglio 2024.

Il secondo trailer è stato lanciato in quattro lingue: arabo, francese, italiano e inglese sul canale YouTube di Manga Productions (@MangaPrductions), ed è ora disponibile sui social media ufficiali internazionali di "Goldrake U" (@GrendizerAnime).

Dr. Essam Bukhary, CEO di Manga Productions, ha commentato questo lancio attraverso i suoi social media, dicendo: "Noi di Manga Productions, in collaborazione con i nostri partner in Giappone, siamo lieti di presentare il personaggio di UFO Goldrake alle generazioni future in un modo nuovo ed emozionante, attraverso la distribuzione e la commercializzazione di questo lavoro al pubblico globale. Speriamo che "Goldrake U", nella sua nuova versione, ispiri gli eroi di domani in tutto il mondo."

Nel 2022 era stata annunciata una partnership strategica tra Dynamic Planning e Manga Productions per la licenza di "Goldrake", al fine di utilizzarlo in prodotti e personaggi per eventi di intrattenimento in tutto il mondo, escluso il Giappone. Questa collaborazione ha portato alla presentazione della statua del personaggio di "Goldrake" nella città di Riyad (Arabia Saudita), registrata nel Guinness dei primati come la più grande statua di metallo di un personaggio immaginario nel mondo, con i suoi 33 metri di altezza. Il primo teaser della serie è stato lanciato all'AkibaDaisuki Festival di Tokyo nell'agosto 2023, e il primo video promozionale è stato rilasciato nel dicembre dello stesso anno. Lo scorso anno, Manga Productions ha inoltre rilasciato il gioco "UFO Robot Grendizer: La festa dei lupi" in Medio Oriente e Nord Africa, in collaborazione con la società francese Microids.

Secondo il trailer ufficiale inglese lanciato sul canale YouTube di Manga Productions, la nuova serie è basata su "UFO Robot Grendizer" di Go Nagai. Il secondo video promozionale presenta lo staff di "Goldrake U", supervisionato dal Direttore Mitsuo Fukuda, con la Composizione della Serie e la Sceneggiatura di Ichiro Okouchi e lo script di Tatsuhito Higuchi. Il design dei personaggi è curato da Yoshiyuki Sadamoto, mentre Mari Araki è responsabile per il Design dei personaggi secondari. Il design meccanico è realizzato da Wataru Inata, AF_KURO e Junichi Akutsu (Astrays), con la collaborazione di Pinakes, Tomoyuki Aoki, Zenseava e Masato Yoshinaga. Tra gli illustratori principali: Hiroyuki Taiga, Takashi Hashimoto, Masahiro Yamane e Toru Yoshida. I direttori artistici sono Hiroshi Kato e Hirofumi Sakagami (Totonyan), mentre Tomoe Yoshimura gestisce il Design del Colore e Atsushi Usuta (Nexus) si occupa della fotografia. Yukio Nagasaki è Direttore del suono, con Effetti sonori di Toshiya Wada e Maki Takuma (Swara Pro). La colonna sonora è composta da Kohei Tanaka, la Produzione musicale è curata da PONY CANYON e la Produzione di animazione è curata da GAINA."

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Disponibile il libro C’era una volta Goldrake

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Riceviamo e pubblichiamo:

Disponibile il libro

C’era una volta Goldrake
La vera storia del robot giapponese che ha rivoluzionato la tv italiana

Un lungo e coinvolgente viaggio dal Giappone all’Italia passando per la Francia che racconta in modo completo e dettagliato la nascita e lo sviluppo del mito di Goldrake, il successo, le polemiche e le discussioni sulla stampa, svelando i misteri che da ormai 40 anni appassionano tutti i fan della serie.

 

Centinaia di articoli d’epoca, filmati e registrazioni radio delle Teche Rai, interviste ai dirigenti e funzionari Rai dell’epoca, i ricordi della presentatrice e dell’autore delle sigle: una ricca ed esaustiva ricostruzione del fenomeno Goldrake che restituisce l’immagine di un’epoca straordinaria e irripetibile della storia della televisione e della società italiana degli anni Settanta e Ottanta.

 

Massimo Nicora

C’era una volta Goldrake.

La vera storia del robot giapponese che ha rivoluzionato la tv italiana

Società Editrice La Torre

664 pp., cm 14,80 x cm 21, brossurato con copertina a colori

Euro 24,50

Libro acquistabile su www.editricelatorre.it

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Il 4 aprile 1978 rappresenta per la tv italiana una data storica. Su Rete Due, alle ore 19.00, viene trasmessa un’innovativa serie animata giapponese che in Italia viene intitolata Atlas Ufo Robot ma che per tutti diventa immediatamente Goldrake[1] dal nome del suo protagonista, uno straordinario e portentoso robot che difende il pianeta Terra a colpi di maglio perforante e alabarda spaziale dai malvagi alieni venuti da Vega.

Per i bambini di allora è amore a prima vista e per i palinsesti televisivi è una rivoluzione. Di lì a qualche mese, complici anche i cambiamenti legislativi in materia di trasmissioni via etere, in tutta Italia è un proliferare di emittenti private che per riempire il maggior numero possibile di ore di programmazione si rivolgono al mercato giapponese acquistando decine e decine di cartoni animati. Sulla scia di Goldrake arrivano così numerosi altri robot ed eroi spaziali che fanno da apripista a una vera e propria invasione dei teleschermi.

Goldrake però è il primo, il più amato, il più imitato. Entra prepotentemente nella case dei bambini italiani ammaliandoli con le sue avventure, i suoi protagonisti, i suoi colori sfavillanti per chi ha la fortuna di possedere già una televisione a colori. Nei salotti i bambini discutono animatamente con i loro genitori per non perdersi una puntata del loro robot preferito, i negozi vengono invasi da giocattoli con la sua effige, a scuola diventa l’argomento preferito (se non l’unico) di disegni e componimenti. Anche i giochi cambiano. I cowboy e gli indiani cedono il passo al nuovo eroe della fantascienza e il linguaggio stesso dei bambini si arricchisce di neologismi ed espressioni mutuati direttamente dal cartone animato.

È in atto una vera e propria trasformazione che all’inizio desta sorpresa, incuriosisce, ma che in un secondo momento suscita preoccupazione in genitori, insegnanti, psicologi e addirittura politici. Goldrake diventa così il bersaglio preferito di ogni tipo di critica. Contro di esso si scagliano anatemi, si invoca un’azione censoria da parte della Commissione di Vigilanza della rai, nascono vere e proprie crociate e sui quotidiani è un profluvio di articoli, lettere, commenti, editoriali ed elzeviri.

Il libro ricostruisce la “vera” storia di Goldrake intraprendendo un lungo viaggio che dagli Stati Uniti porta in Giappone, e da qui in Francia e poi in Italia, approfondendo aspetti poco noti se non addirittura ignorati per restituire un quadro il più possibile esaustivo delle vicende che hanno portato alla nascita e alla diffusione di questa serie animata, nonché analizzare il contraccolpo culturale e sociale causato dalla sua trasmissione. Il tutto svelando per la prima volta tutti i misteri che da 40 anni appassionano tutti i fan.

SINOSSI

Il viaggio inizia negli Stati Uniti degli anni Cinquanta. Siamo nell’epoca d’oro dei film di fantascienza che si alimentano delle suggestioni della Guerra Fredda e che sono caratterizzati da due elementi fondamentali, alieni e ufo, che avranno una profonda influenza sulle successive produzioni giapponesi riconducibili a quella che viene comunemente definita space opera. Una miscela di idee in parte mutuate dalle pellicole americane e in parte originali che a loro volta rappresentano l’humus di cui si alimentano le produzioni robotiche firmate da Gō Nagai, il creatore di Mazinger z (che in Italia diventerà Mazinga z, 1972), Great Mazinger (Il Grande Mazinger, 1974) e ufo Robot Grendizer (Atlas Ufo Robot, 1975).

Partendo dalla nascita di Mazinger z, si ripercorre la parabola di Nagai raccontandone i debiti, le novità e le suggestioni, sottolineando di volta in volta gli aspetti più interessanti e peculiari che lo hanno portato a definire la sua poetica robotica fino alla creazione di ufo Robot Grendizer. Si passa quindi a illustrare come il boom degli ufo nel Giappone degli anni Settanta abbia rappresentato la spinta, la molla per creare una nuova serie animata il cui protagonista e i cui avversari fossero gli Ufo Robot. Prima di arrivare a ufo Robot Grendizer, però, il percorso è stato lungo e articolato. Dalla creazione di un film cinematografico da cui la serie trae ispirazione, fino alla definizione di tutti i personaggi, Nagai è riuscito a creare un prodotto atipico in cui alla classica battaglia tra robot giganti si affiancano toni da tragedia shakespeariana, introspezione, psicologia dei personaggi.

Un mix di elementi dai risultati controversi in Giappone, ma che desta l’attenzione di un giovane francese che si trova a Tōkyō per affari a metà degli anni Settanta. Da questo momento inizia un’avvincente avventura fatta di colpi di scena e di tante curiosità, una sorta di romanzo corale con molti protagonisti (da Bruno René-Huchez a Jacques Canestrier, da Maurice Ulrich a Jacqueline Joubert, da Guy Maxence a Michel Gatineau) di cui, per la prima volta, sono chiariti ruoli e responsabilità grazie a interviste e documenti che sono stati analizzati e confrontati al fine di stabilire la verità storica degli eventi.

ufo Robot Grendizer diventa così Goldorak conquistando milioni di bambini francesi e destando la perplessità degli adulti che si trovano a fronteggiare quella che viene definita, in maniera appropriata, la folie Goldorak.

Dalla Francia all’Italia, passando per l’anonimo padiglione di una mostra dedicata a film e a telefilm presso la Fiera di Milano, Goldorak si trasforma in Goldrake e la serie assume il titolo di Atlas Ufo Robot. Merito dell’intuito di una funzionaria rai, Nicoletta Artom, che resta così affascinata da questo cartone animato da proporlo per l’acquisto ai suoi dirigenti. Gli eventi che vanno temporalmente dal momento in cui Nicoletta Artom visiona alcuni episodi della serie a quando essa viene trasmessa su Rete Due vengono qui svelati attraverso la stessa voce dei protagonisti di questa straordinaria avventura: i dirigenti e funzionari rai e sacis del tempo (da Massimiliano Gusberti a Paola De Benedetti, da Sabatino Gargano a Ernesto Quintano) che, dopo quasi quarant’anni, hanno raccontato dell’arrivo di Goldrake sulla televisione pubblica italiana con uno sguardo dall’interno che ha permesso di fare luce su molte delle questioni che finora non avevano trovato ancora risposta. Come mai il robot in Italia viene chiamato Goldrake? Perché il titolo della serie nel nostro paese diventa Atlas Ufo Robot? Che cosa sarebbe questo fantomatico “Atlas” su cui sono state fatte le ipotesi più disparate? È la brochure descrittiva o l’invenzione di qualcuno?

Senza quei dirigenti e senza la caparbietà dell’allora direttore di Rete Due, Massimo Fichera, che osò superare i rigidi schemi imposti della televisione pubblica italiana, Goldrake non sarebbe mai stato trasmesso.

Risultano quindi comprensibili, se non addirittura prevedibili, le reazioni di genitori, giornalisti, psicologi, pedagogisti, insegnanti e politici di fronte a una serie animata considerata pericolosa e violenta che vengono raccontate riferendosi a una grande mole di articoli dell’epoca tratti da quotidiani, settimanali, mensili nonché filmati e registrazioni radiofoniche delle Teche rai, indispensabili per descrivere l’atmosfera di quegli anni e il portato rivoluzionario di una serie come Goldrake che nulla ha in comune con quanto proposto dalla televisione pubblica italiana fino a quel momento in programmi come Gli Eroi di Cartone (1970-1973), Mille e una sera (1970-1972), Drops (1976) e Gulp! (1972).

Da Goldoni a Corvisieri, da Bevilacqua a Fo, da Del Buono a Ferrarotti, da Cardini a Rodari, è un susseguirsi di posizioni pro e contro che alimenta un dibattito che dura diversi anni e il cui apice è rappresentato dalla cosiddetta Crociata di Imola contro i cartoni animati giapponesi che porta alla ribalta mediatica una querelle che infiamma le pagine dei giornali fino ad approdare in televisione nella celebre trasmissione L’altra campana (1980) di Enzo Tortora.

Questa è la “vera” storia di Goldrake, dei suoi protagonisti, dei suoi sostenitori e dei suoi detrattori. E anche di tantissimi bambini che, affascinati dal gigante d’acciaio, non hanno esitato a prendere carta e penna per difendere a spada tratta il loro eroe arricchendo così le rubriche dei giornali di intereventi a volte ingenui, a volte profondi, ma che hanno il merito di restituirci senza filtri lo spirito di un’epoca straordinaria e irripetibile per la televisione italiana.

PROFILO DELL’AUTORE

Massimo Nicora, Varese 1972. Laureato in filosofia teoretica all’Università Cattolica di Milano, si occupa di comunicazione e relazioni con la stampa per conto di importanti aziende internazionali e nazionali. Giornalista pubblicista, ha collaborato con diverse testate scrivendo di videogiochi e tematiche legate all’animazione giapponese degli anni Settanta e Ottanta. Appassionato di Gō Nagai e in particolare di Goldrake, si è anche occupato, per conto del produttore giapponese d/visual, del lancio e della promozione dei dvd ufficiali su tutto il territorio italiano.

Ha tenuto conferenze sui 30 anni di Goldrake in Italia nel corso di manifestazioni come Maggio Bambino (Firenze, maggio 2008), FirenzeGioca (Firenze, settembre 2008), oltre a interventi e interviste su Radio Deejay e tg3 Neapolis. Ha organizzato un seminario dal titolo “Anime Boom: Storia di un’invasione. I cartoni giapponesi in Italia negli anni Settanta e Ottanta” in occasione di A-Tube The Global Animation Film Festival (Varese, maggio 2009).

Sui robot giapponesi ha già pubblicato C’era una volta prima di Mazinga e Goldrake. Storia dei robot giapponesi dalle origini agli anni Settanta, 2016, YoucanPrint Edizioni.

Gestisce il blog ceraunavoltagoldrake.blogspot.it.

 

 

 

 

 

SOMMARIO

 

Nota introduttiva

Massimiliano Gusberti

Nota introduttiva

Paola De Benedetti

Introduzione

1. Alieni e UFO dagli USA al Giappone

1.1. Destinazione… America!

               1.1.1. Ultimatum alla Terra

               1.1.2. La Terra contro i dischi volanti

1.2. Gli UFO atterrano in Giappone

1.2.1. Arrivano gli spaziali!

               1.2.2. I misteriani

               1.2.3. Inferno nella stratosfera

1.3. Il ritorno degli UFO

1.3.1. Da UFO a Spazio 1999

2. Da Mazinga Z al Grande Mazinger

2.1. Nascita di un robot prodigioso

2.2. La trasmissione televisiva tra ripensamenti e scioperi sindacali

2.3. Mazinga Z contro Devilman

2.4. Verso il consolidamento della serie

2.5. Mazinga Z contro il Generale Nero

2.6. Il Great Mazinger tra Big Mazinger e God Mazinger

2.7. Approfondimenti psicologici e colpi di scena

2.8. Mazinga Z e il Grande Mazinger in Italia

3. UFO Robot Grendizer

3.1. La grande battaglia dei dischi volanti

3.2. Enban Robo Gattiger

3.3. Grendizer Go!

               3.3.1. Shakespeare in tuta spaziale

               3.3.2. Donne combattenti e gioco di squadra

3.4. Le sigle e la colonna sonora giapponesi

3.5. I manga di UFO Robot Grendizer

3.6. Da Taekwon V a Mazinger X: la Mazinsagacoreana

4. Goldorak, formidabile robot dei tempi nuovi

4.1. Dal Giappone alla Francia (passando per l’Alaska)

4.2. ORTF o Antenne 2: alla ricerca della TV francese

4.3. Alleati e oppositori: da Jacqueline Joubert a Maurice Ulrich

4.4. L’edizione francese

4.5. La folie Goldorak

4.6. Huchez contro Canestrier

4.7. I primi tentativi di analisi in Francia

               4.7.1. A cinque anni solo con Goldorak

               4.7.2. Goldorak: un’estetica industriale

5. La TVdei Ragazzi in Italia prima di Goldrake

5.1. Educare divertendo

5.2. Gli Eroi di Cartone

5.3. Mille e una sera

5.4. Le gocce animate di Drops

5.5. Gulp! e SuperGulp! I fumetti in TV

6. Atlas Ufo Robot

6.1. Buonasera con… Atlas Ufo Robot

6.2. Goldrake sulle reti Fininvest?

6.3. L’adattamento italiano

               6.3.1. Il mistero di Atlas 3

               6.3.2. Da Goldorak a Goldrake

6.4. L’epoca del doppiaggio libero

6.5. Finalmente in onda!

6.6. Goldrake al cinema

6.7. Le sigle, gli autori e gli interpreti

6.8. Giocattoli e licenze milionarie: Il successo della SACIS

6.9. Goldrake all’attacco... delle edicole!

7. Chi ha paura di Goldrake cattivo?

7.1. Cartoni al computer

7.2. La quiete e la tempesta: da Goldoni a Corvisieri

7.3. La crociata di Imola

7.4. L’indagine Mesomark: la RAIcontro le TV private

7.5. L’altra campana di Enzo Tortora e le nuove crociate

7.6. Da Oreste del Buono a Dario Fo: il dibattito su Goldrake

7.7. Morire di Goldrake

7.8. Io difendo Goldrake e tu difendi Mazinga: da Rodari a Cardini

7.9. Mazinga contro Pinocchio

7.10. Caro Goldrake ti scrivo…

Conclusioni

Goldrake, 40 anni dopo

Gianluca Di Fratta

1. Lo chiamavano Goldrake

2. Le retour de Goldorak

3. Grendizer Giga!

Bibliografia

I. Saggi monografici

II. Saggi in volume e su rivista

III. Dossier e articoli su riviste specializzate

IV. Articoli di periodici

V. Articoli di giornale

VI. Saggi e articoli su supporti multimediali

VII. Saggi e articoli online

VIII. Blog e siti web

Ringraziamenti

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