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Redazione Comicus

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Crisi Infinita 1

Crisi Infinita 1 (Planeta DeAgostini, spillato, 112 pagine a colori, € 4,95) testi di Geoff Johns, disegni di Phil Jiménez

Dopo una lunga attesa, anche i lettori italiani possono entrare nel vivo di quella Crisi Infinita che promette di stravolgere l’Universo DC.
La Planeta DeAgostini ha deciso di proporre l’evento attraverso quattro albi mensili.

La confezione è ottima, ma è un peccato aver optato per la spillatura piuttosto che per la brossura: quest’ultima avrebbe attribuito agli albi la giusta rilevanza editoriale.

Geoff Johns e Phil Jiménez prendono le redini di tutte le più recenti storyline, facendole confluire in un grande affresco corale che affonda le proprie radici nella continuity più radicata della stessa DC Comics.

Al momento si ha l’impressione che si sia voluto costruire un evento talmente mastodontico da aver fatto incrociare trame e situazioni troppo eterogenee tra loro e si presume che non sarà facile gestire un tale intreccio in maniera coesa e credibile.

Lasciano comunque ben sperare le ormai note capacità sceneggiative di Johns, che per il momento ci regala una narrazione dai consueti toni classici, la quale genera a sua volta una lettura densa, variegata, ma purtroppo non adatta a tutti.



Simone Celli

Fantastici Quattro 270

Fantastici Quattro 270 (Panini Comics, spillato, 80 pagine a colori, € 3,00) Testi di Karl Kesel, Roberto Aguirre-Sacasa e Dan Slott, disegni di Lee Weeks, Clay Mann e Paul Smith

Nella testata del fantastico quartetto si comincia a respirare il clima di Civil War attraverso la sua comprimaria d’eccezione, She-Hulk. Dan Slott ci regala una storia dalle atmosfere più serie e riflessive (ma nel finale anche romantiche) rispetto al solito, che però ben rispecchiano lo stato d’animo della protagonista, divisa tra registrazione e ribellione così come tra il suo duplice ruolo di supereroina e avvocato.

In apertura d’albo troviamo lo one-shot intitolato Una morte in famiglia: una storia fine a sé stessa, giocata sui paradossi temporali che ha però il pregio di raccontare e ribadire lo splendido rapporto fraterno tra Sue e Johnny. Meritevoli di nota i disegni di Lee Weeks. Infine con questo numero chiude i battenti la serie 4 con un’ultima storia in cui Roberto Aguirre-Sacasa si vede costretto a tirare frettolosamente le fila delle trame lasciate in sospeso, regalandoci comunque una piacevole lettura che pone le basi per l’imminente crisi familiare che colpirà il quartetto nei prossimi numeri.

 

 

 



Simone Gazzani

Pinocchio

Pinocchio – Storia di un bambino (Pavesio Editore, cartonato, 64 pagine a colori, € 17,00) testi e disegni di Ausonia

Prendete il capolavoro di Collodi e ribaltatelo.
Pinocchio è stato creato di carne e tutti sono dei burattini.
Non è necessario sapere altro per inoltrarsi in questo mondo completamente trasformato e finto, rovinato e perverso. Ogni elemento del libro viene preso, analizzato, fagocitato e risputato dopo essere passato in un crogiolo surreale e mescolato con urla di pura quotidianità dolorante.

L'attenzione di Ausonia per i personaggi, per le loro espressioni marcescenti e nervose e per lo sporco che li circonda, per il flaccidume che ricopre Pinocchio come essere “vivo” e decadente, per la lussuria della Fata Turchina dietro un corpo scolpito nella mezza età sciupata, rendono davvero angoscianti i dialoghi che si frappongono tra le parti in gioco. L'atmosfera quasi fiabesca, ma disincantata e statica, diventa quindi il fondo teatrale e distaccato di un intreccio fatto di violenza e menzogne in cui tutto sembra pilotato, in cui tutto sembra portare semplicemente ad una fine inevitabile senza dubbio poco rassicurante e prosaicamente felice.

Un'opera poetica ma viscerale, malinconica ma forte, viva ma densa di paure. Come una parabola della vita e del mondo distorta in uno specchio in frantumi.



Andrea Gadaldi

Gli Incredibili X-Men 201

Gli Incredibili X-Men 201 (Panini Comics, spillato, 80 pagine a colori, 3,00 €) testi di Peter Milligan, disegni di Salvador Larroca, Aaron Lopresti e Pasqual Ferry

Apocalisse, uno delle nemesi più feroci e agguerrite degli X-Men, è tornato per mano di Peter Milligan. Il brillante autore irlandese riporta sulle scene il millenario mutante En Sabah Nur, col suo carico di distruzione e i suoi 4 cavalieri dell’Apocalisse: Guerra, Carestia, Pestilenza e Morte. Se nell’albo scorso avevamo fatto la conoscenza di Guerra e Carestia, rispettivamente Gazer e Sole Ardente, in questo abbiamo modo di vedere in azione i restanti due, scoprendo amaramente nel finale chi si cela sotto le oscura vestigia di Pestilenza e Morte. Milligan, coadiuvato al meglio alle matite da Salvador Larroca prima e da Aaron Lopresti e Pasqual Ferry poi, si dimostra abile scrittore, capace di sfruttare al meglio le molte finestre narrative da lui aperte nelle storie imbastite precedentemente.

Il ritorno di Apocalisse era stato paventato già alcuni numeri orsono (X-Men 195), ma forse pochi si sarebbero aspettati un così particolare rientro in scena di En Sabah Nur, che appare a tratti indeciso e privo di fermezza, a tal punto da essere rimproverato addirittura dal suo servo, Ozymandias. L’Apocalisse che conosciamo e che ha dato sempre del filo da torcere agli X-Men non avrebbe mai esitato. A cosa è dovuta questa incertezza nel suo agire, che Milligan ci stia forse nascondendo qualcosa?Quali piani ha l’autore per questo personaggio?

Luca Chessa



Andrea Antonazzo
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